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Bergamo, doveva solo mille euro

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Luigi Martinelli ha tenuto in ostaggio i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia

Bergamo, doveva solo mille euro

Luigi Martinelli ha tenuto in ostaggio i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia

 

 

(ANSA) E’ chiuso nel carcere di Bergamo Luigi Martinelli, l’imprenditore di 54 anni che ieri, armato, ha preso in ostaggio clienti e dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia (Bergamo) e si è arreso solo dopo sei ore. Ha passato la notte nella caserma dei carabinieri e poi è stato condotto al carcere dove dovrà svolgersi l’interrogatorio di garanzia.

P. CHIGI, MONTI NON VOLEVA PARLARE CON SEQUESTRATORE – “Palazzo Chigi smentisce che il Presidente del Consiglio, Mario Monti, abbia mai dato la sua disponibilità a parlare con Luigi Martinelli, l’uomo che ieri ha tenuto in ostaggio il personale dell’agenzia delle entrate di Romano di Lombardia. La notizia riportata dalla stampa è pertanto priva di fondamento”. E’ quanto si legge in un comunicato di Palazzo Chigi.

In precedenza il procuratore di Bergamo aveva detto che il presidente del consiglio aveva dato la disponibilità di parlare con l’uomo. “Naturalmente – ha precisato – se ci fosse stato bisogno”.

“Dagli accertamenti seppur provvisori dell’Agenzia delle entrate – ha detto il magistrato – sembrerebbe che avesse un debito non superiore ai mille euro”.

“L’accusa nei confronti dell’uomo é di sequestro di persona”. “La persona – ha spiegato il magistrato – è stata arrestata e chiederemo la convalida dell’arresto. Solo dopo l’interrogatorio del gip potremo sapere meglio le cose. Dalle poche cose che la persona ha detto in modo informale sembrerebbe che si sia trattato di una protesta dimostrativa peraltro non oggettivamente giustificata”. “Non c’é mai stata una vera minaccia per gli ostaggi” ha affermato il procuratore di Bergamo. Il comandante dei carabinieri ha anche precisato che l’azienda dell’uomo non è fallita e che l’agenzia delle entrate ha richiesto solo dei pagamenti.

GENTE SOLIDALE CON MARTINELLI – Se gli impiegati e la direttrice che sono tornati regolarmente al lavoro stamani non hanno alcuna intenzione di parlare di quanto é successo ieri, il drammatico pomeriggio dell’uomo barricato nell’ufficio è l’argomento di discussione di tutto il paese. Anche di quelli che stamani si sono presentati all’agenzia delle Entrate, regolarmente aperta, per sbrigare qualche pratica.

“Non si possono giustificare assolutamente questi atti così violenti – ha detto una signora uscendo con una cartelletta in mano – ma bisogna anche capire che siamo tutti all’esasperazione: io è la terza volta che vengo qui a chiedere la rateizzazione di una grossa somma da pagare”. “Io abito qui vicino, e ieri quindi ho vissuto quasi tutto in diretta – ha detto una donna passando con il marito davanti all’ufficio dell’agenzia -, mio marito ritiene che quell’imprenditore sia un po’ matto, io invece credo proprio che abbia ragione, ho una figlia con una piccola attività in proprio e mi ha detto che un paio di mesi fa ha dovuto pagare 8 mila euro di non so che tasse e altrettante ne dovrà pagare prima dell’estate”.

Nell’ufficio dell’agenzia è arrivata anche il presidente del consiglio comunale Eliana Festa (Lega Nord): “sono qui per il mio lavoro, e non conosco la vicenda di questo Martinelli, perché non abita qui a Romano – ha detto il presidente del consiglio comunale – quello che posso dire è che è davvero una brutta situazione. L’Italia e soprattutto il bergamasco dovrebbero ringraziare tutti questi piccoli imprenditori che hanno portato del benessere, invece lo Stato li tratta così, loro si sentono isolati, abbandonati, ogni giorno sento di situazioni simili e ogni giorno spero che intervenga qualcosa a risolvere questo stato di cose”.

MEDIATORE, HO AVUTO PAURA – “Ho avuto paura fin dal primo momento, un conto è immaginarsi una cosa del genere, un conto é trovarsela davanti”. Così Roberto Lorini, vice brigadiere dei Carabinieri, ha commentato la vicenda di ieri che lo ha visto protagonista come ‘mediatore’ all’interno dell’agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia. “Era una persona arrabbiata e basta”, ha aggiunto Lorini, che è rimasto sempre in possesso della pistola per tutto il tempo trascorso con il sequestratore

SEQUESTRATORE AVEVA PICCOLO ARSENALE – Un fucile a pompa e due pistole cariche, un coltello di circa 10 centimetri e un centinaio di pallottole: è questo il piccolo ‘arsenale’ che Luigi Martinelli aveva con sé ieri quando è entrato nell’ufficio dell’agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia. Martinelli aveva una licenza per porto d’armi ad uso caccia scaduta e quindi poteva detenere le armi che erano state regolarmente denunciate, ma non poteva utilizzarle. Gli inquirenti hanno confermato che l’uomo ha sparato un solo colpo con il fucile che aveva nascosto sotto il giubbotto mentre tutte le altre armi erano dentro ad uno zainetto di colore ‘mimetico’.

OSTAGGIO, IL BRIGADIERE E’ STATO GRANDE – “Il brigadiere è stato un grande, é stato lui a risolvere la situazione”. Così il giorno dopo Carmine Mormandi, l’ostaggio tenuto per ore dal sequestratore nell’ Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia. Mormandi, che vive a Covo, a pochi chilometri da Romano, ha aggiunto: “Martinelli ha sparato per colpa mia. L’ho affrontato e lui mi ha puntato il fucile ai piedi e ha sparato in aria. Poi ha tenuto solo me, forse gli ero diventato antipatico”.

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