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Benvenuti a Taurianova, tra mercato settimanale e “Nino il Moro”

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Prefazione “Così è se vi pare….”

Gli appunti estivi in un caldo afoso di mezza estate, hanno sempre un fascino di verità particolare. Tra i tanti motivi, quello del giramento di cabbasisi che con il loro movimento rotatorio non producono frescura, ma vampate di irritazione e di “eritemi mentali”. L’indignazione la lascio ai cittadini (elettori).
L’estate ha un suo fascino particolare perché nascono nuovi amori, si innescano passioni con sguardi da “occhi da lupa”, masticando gomme americane a bocca aperta tra il rumore assordante, di saliva, denti e palato, e altri che schiacciando qualche punto nero in mezzo alla spiaggia, discutono trattati di economia.
Ma mentre c’è chi si guarda allo specchio per autocelebrarsi, mentre c’è chi passeggia mano nella mano verso gli Champs Elysées taurianovesi, tra sguardi di nobiltà e snobismi da corsia ospedaliera di un centro di salute mentale, c’è un mercato settimanale che sta morendo, una scelta scellerata che sta costando cara ai fini delle sopravvivenza di una tradizione antica che a ogni giovedì, si contano i “decessi”. Lì dove c’era una bancarella di pesche, oggi trovo mostaccioli e quando vai a comprare le pesche, ti ritrovi degli slip bianchi con davanti lo scritto, “mission impossible”. E prima che sia troppo tardi, cerchiamo di fermare questa “moria delle vacche (non sacre)”, mi rivolgo ai solerti amministratori con “dottorati di ricerca” o meno, ai metropoliti Marchese del Grillo del “Io so io e voi non siete un cazzo”, di annullare la delibera “sperimentale” di questa scelta scellerata fatta da uno scienziato in provetta alla neuro e ripristinare le cose come stanno o, com’era stato suggerito, di spostarlo nella via Trento e Trieste, zona più consona e che anche un somaro in andropausa, riuscirebbe a capirlo. Sono testimone oculare del venerdì mattina (scorso) perché andando nella vicina Cittanova, trovo gli stessi “ambulanti” locali che il giovedì trovavi a Taurianova, “città d’arte” dello smembramento, con una folta presenza (oltre me) di taurianovesi a fare spese. Tanto era dovuto per dovere di verità e di “portavoce” non retribuito da parte di alcuni cittadini. Tant’è che oggi in preda a una confusione per non aver trovato il mio venditore di pesche preferito perché non c’era, ho dovuto fare affidamento al solito “Nino” Caridi, il quale ha soddisfatto questa carenza. E, a proposito di “Nino” detto “il Moro”, il suo avvento ha portato ordine e pulizia, la delega alla manutenzione, è di un’efficienza straordinaria. Guasti aggiustati in tempi record, pulizie urbane e stavolta il cosiddetto “decoro” inizia a intravedersi. Ovunque ti muovi in città, vedi operai e ruspe (non quelle di Salvini), che masticano sudore e polvere. Ora, riflettiamo insieme, c’è un “commissario” sindaco Marchese del Grillo (“Io so io che voi non siete un cazzo”), che si vanta autocelebrandosi di titoli accademici, assessori anch’essi con titoli accademici che sanno fare solo sfilate cittadine tra viali colme su tappeti di petali di rosa, “petti gonfi”, snobismi (senza titolo) e nobiltà (non pervenute). “Hashtag” culturali con conferenze e programmi di presentazioni di programmi culturali, però manca l’assessore alla cultura Mamone (e nemmeno protesta, in un silenzio timoroso) che passeggia incurante sul viale del tramonto degli Champs-Élysées. Arriva lui, “Nino il Moro”, senza titoli accademici né “dottorati di ricerca” e di un’altra coalizione, e oscura il resto facendolo divenire, quella brina mattutina che al primo sole si scioglie. E nonostante tutto, restano impassibili, e il Marchese del Grillo non “rimpasta” almeno per redigere un “certificato di esistenza in vita amministrativa”. Occorre alzare il “Gap di notorietà” per le basi future con una rinnovata linfa vitale di idee, così favorendo un’eventuale riconferma del doppio mandato di sindaco, altrimenti non si va da nessuna parte e diciamolo chiaramente, a oggi, alternative a Fabio Scionti non ne vedo in giro.
E in ultima analisi, dopo tanto dire e scrivere di “fratellanze “ perdute, si legge che c’è una new entry politica formata da Cettina Nicolosi che con la Marianna Versace, faranno la coppia d’assi di Forza Italia. Attendiamo in Consiglio Comunale, il “gruppo” con annesso capogruppo, chi sarà tra la “verace” e la “delicata”? Sembra la pubblicità di una passata di pomodoro, ma ogni riferimento è puramente casuale. Prove tecniche di elezioni regionali? Vedremo!

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