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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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BELLOFIORE, “EVITATA LA LIQUIDAZIONE DEL CONSORZIO REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (CO.R.A.P.) E LA VENDITA A PRIVATI DEL PATRIMONIO PUBBLICO” E LA VENDITA A PRIVATI DEL PATRIMONIO PUBBLICO

BELLOFIORE,  “EVITATA LA LIQUIDAZIONE DEL CONSORZIO REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (CO.R.A.P.) E LA VENDITA A PRIVATI DEL PATRIMONIO PUBBLICO” E LA VENDITA A PRIVATI DEL PATRIMONIO PUBBLICO

Quegli atti predisposti dagli uffici della Regione portati alla firma degli organi politici a ridosso di ferragosto che imponevano la soppressione del CoRAP senza aver sentito il parere né del Commissario Straordinario né del Revisore Unico dei Conti di nomina regionale, sono allo stato illegittimi e vanno sospesi perché in contrasto con la legge e diverse pronunce della Corte Costituzionale (del 1991, del 2010 e del 2016).

Lo ha deciso ieri il Tar della Calabria in accoglimento dell’istanza di tutela cautelare depositata a settembre dal sottoscritto, patrocinato dall’avv. Enrico Paratore del foro di Palmi, e rinviando nel merito al prossimo mese di marzo 2022.

In particolare, il Tribunale Amministrativo dice chiaro che la delibera di Giunta n. 411/2021 ed il Decreto del Presidente f.f. n. 147/2021 approvati a fine agosto, impugnati per illegittimità, non potevano essere adottati in regime di prorogatio.

Si legge nel provvedimento che “durante la fase di prorogatio, i poteri di Giunta e Presidente, al pari del Consiglio, non possono che essere limitati al solo esercizio delle attribuzioni relative ad atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili e non già certo come espressiva di una generica proroga di tutti i poteri degli organi regionali, giacché l’esistenza di questi limiti è immanente all’istituto della stessa “prorogatio”.

Il Commissario Straordinario CoRAP

avv. Renato Bellofiore

* Si allega Ordinanza TAR CALABRIA

* * *

Renato Bellofiore, Commissario Straordinario del CoRAP, ha così commentato:

Si tratta di atti – quelli sospesi dal TAR – che avevano gettato il CoRAP, con all’attivo 94 dipendenti, nuovamente nel baratro della liquidazione con conseguente obbligo di vendita del suo patrimonio pubblico, licenziamenti e definitiva chiusura.

Una messa in liquidazione inaspettata ed in aperta contraddizione con quanto deciso solo qualche mese prima dalla stessa Regione che ne sosteneva l’importanza del rilancio.

Oggi, più che mai, la nuova Regione dovrà mettere in conto che grazie a leggi di rango nazionale e regionale, le ASI – oggi CoRAP, – sono affidatarie, da oltre mezzo secolo, di funzioni pubbliche importantissime sul tema dell’attrazione degli investimenti, dello sviluppo economico di aree industriali e della depurazione ma anche in possesso di professionalità, cultura ed esperienze tali da poter essere proposte come uno dei volani dello sviluppo e della crescita sociale della Calabria.

Proprio nell’ottica di risanamento e rilancio, nei cinque mesi di mia amministrazione dopo la sentenza della Consulta, il CoRAP aveva provveduto a colmare i ritardi accumulati negli anni del commissariamento regionale durante i quali, spiace dirlo, si è pensato a tutto tranne che a compiere gli atti fondamentali per la vita dell’Ente ed a realizzare l’accorpamento delle cinque ex ASI.

E così in questo breve lasso di tempo di amministrazione, prima dell’approvazione sotto la calura di agosto della Delibera GR n. 411/2021, il CoRAP si era dotato per la prima volta del proprio Statuto; aveva chiuso (in utile) i bilanci 2018, 2019 e 2020 con il parere favorevole del Revisore unico dei conti di nomina regionale; si era dotato di atti regolamentari essenziali, tra i quali giova ricordare il regolamento di organizzazione e funzionamento; aveva avviato una verifica del proprio patrimonio immobiliare (valutato in circa novanta milioni di euro) e dello stato del contenzioso legale; aveva predisposto un Piano Industriale credibile e concreto in tempi strettissimi perché l’incarico di commissario straordinario esigeva l’urgenza di porre rimedio a quanto non era stato fatto negli anni dei precedenti governi.

Era stato realizzato, in poche parole, tutto ciò che non era stato fatto nei sei anni precedenti: buona parte del personale e della dirigenza dell’Ente si era sottoposto a ritmi di lavoro estenuanti motivati finalmente dalla possibilità di rilanciare l’Ente.

L’impegno messo in questi mesi e le giuste soluzioni proposte alla Regione sono di auspicio affinché la nuova Giunta ed il nuovo Presidente, nell’ottica superiore del rilancio di una Calabria sana e migliore, voglia responsabilmente valutarle come un’opportunità irripetibile di salvezza per il CoRAP, che se si trova nelle condizioni attuali lo deve alle precedenti gestioni. Solo uno straordinario lavoro di credibilità e chiarezza potrà permettere il salvataggio dell’Ente.

Si ritiene, infine, che sia giunto il tempo affinché la nuova Regione prenda coscienza della situazione reale, evitando che il pettegolezzo ed il chiacchiericcio assurgano a norme di legge, preservando i sevizi, le funzioni precipue ed i beni pubblici del CoRAP, importanti per lo sviluppo economico della Regione e fondamentali per la realizzazione delle ZES e per il PNRR.