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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 MARZO 2024

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Bce lascia tassi fermi all’1% Sale Pil Ue all’1%, in Italia +0,4%

Bce lascia tassi fermi all’1% Sale Pil Ue all’1%, in Italia +0,4%

Secondo il presidente della Banca centrale europea la ripresa sta andando ”piu’ forte del previsto”

Bce lascia tassi fermi all’1% Sale Pil Ue all’1%, in Italia +0,4%

Secondo il presidente della Banca centrale europea la ripresa sta andando ”piu’ forte del previsto”

 

FRANCOFORTE – Avanti cosi’, ma senza abbassare la guardia. La Bce, che oggi ha lasciato i tassi all’1%, promuove la ripresa dell’area euro e rialza le previsioni per il 2010 e il 2011. Ma ciononostante la liquidita’ illimitata alle banche – in diversi paesi ancora dipendenti dai prestiti di Francoforte – e’ prorogata almeno fino agli inizi del 2011. Nessuno degli economisti specializzati si aspettava che il consiglio direttivo riunitosi oggi toccasse i tassi d’interesse, che resteranno dove stanno – dicono molti esperti – fino alla fine del 2011. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, lo ha detto chiaramente ancora una volta: i tassi restano ”adeguati” e la politica monetaria e’ ”accomodante”. La ripresa – ha spiegato Trichet nella consueta conferenza  stampa – sta andando ”piu’ forte del previsto” dopo il Pil esplosivo della Germania (+2,2%) che ha trainato tutta Eurolandia (+1%). E nonostante l’inevitabile rallentamento nella seconda meta’ Trichet vede rosa: le ipotesi di doppia recessione, di cui si parla sempre piu’ insistentemente negli Usa, ”non sono nelle cose”, dice il banchiere francese facendo eco alla Commissione europea. A confortarlo sono le nuove stime degli economisti dell’Eurotower, che hanno decisamente rivisto in meglio la crescita dei Sedici: all’1,6% per quest’anno (tre mesi fa ipotizzavano un piu’ magro 1%), e all’1,4% il prossimo (da 1,2% di giugno). E anche sul fronte dei prezzi il radar della Bce non segnala grossi rischi, con stime di un +1,6% nel 2010 e +1,7% nel 2011 che si avvicinano al target del ‘quasi’ 2% e spingono Trichet a dirsi ”enormemente soddisfatto” per la linea tenuta nel contrastare quei rischi di deflazione che oggi vengono evocati negli Usa. Un quadro confortante che pero’ – dice Trichet – non deve indurre a ”dichiarare vittoria”. Al contrario, ”restiamo cauti” – spiega – perche’ vi e’ incertezza. Un’incertezza che in Europa tira in ballo il divario fra la crescita record in Germania e quella al rallentatore del ‘Sud-Europa’; i livelli vicini ai record dei premi di rendimento di Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna e Italia; e il fatto che molte banche, specie in Grecia e Irlanda, non starebbero in piedi senza le stampelle date loro dalla Bce. Per questi motivi, il consiglio direttivo ha deciso, a maggioranza, di prorogare fino almeno agli inizi del 2010 la disponibilita’ di liquidita’ illimitata per le banche. Che continueranno a ricevere fondi ‘a rubinetto’ a una settimana e a un mese fino almeno al 18 gennaio prossimo. Liquidita’ illimitata anche nei prestiti trimestrali a ottobre, novembre e dicembre, anche se qui il tasso e’ variabile e non piu’ fisso. Un cambiamento che non indica una sterzata di politica monetaria, si e’ affrettato a spiegare Trichet. Ma che certamente rientra in quella transizione graduale verso condizioni ”normali” di liquidita’ che sta tanto cara alla Bundesbank tedesca, azionista ‘pesante’ a Francoforte.

CRISI: PIL; UE MEGLIO DI USA,NO RISCHI NUOVA RECESSIONE – La ripresa in Europa c’e’ ed piu’ forte del previsto. Nel secondo trimestre 2010, infatti, secondo Eurostat il Pil della zona euro e dell’intera Ue ha fatto registrare un rimbalzo dell’1%, molto meglio degli Stati Uniti (+0,4%). ”Dati incoraggianti”, commenta Bruxelles, che non intravede alcun rischio di ”doppia recessione” nel Vecchio Continente. Semmai parte dei i rischi sono legati proprio all’incertezza della situazione economica negli Usa: ”Non siamo isolati – spiega il portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn – e la nostra ripresa dipende anche da quella dei nostri principali partner”. Intanto le cifre di Eurostat fanno ben sperare. ”Numerosi Stati membri stanno facendo meglio del previsto – afferma il portavoce – soprattutto la Germania”, che e’ tornata ad essere la locomotiva dell’economia europea, con un balzo del 2,2% nel secondo trimestre (dopo la crisi non era mai andata oltre lo 0,7%) e un +3,7% su base annua. Tra le altre grandi economie, il Regno Unito ha messo a segno un +1,2%, mentre la Francia e’ salita allo 0,6%. Piu’ modesti i dati dell’Italia, il cui Pil nel secondo trimestre si ferma allo 0,4%, come nei primi tre mesi dell’anno. Ma a Bruxelles si dicono ”ottimisti”: ”L’andamento del Pil italiano – afferma il portavoce di Rehn – nell’ultimo anno mostra un trend positivo”, avendo gradualmente risalito la china dal -4,7% del terzo trimestre 2009 all’1,1% del secondo trimestre di quest’anno. ”Una tendenza – aggiunge – che potra’ proseguire se si registrera’ un ulteriore miglioramento delle eseportazioni e dei consumi privati”. Resta in recessione la Grecia (-1,5%), mentre la Spagna fa registrare uno striminzito +0,2%. Ma in generale il periodo piu’ nero della crisi economica sembra oramai davvero alle spalle. E la Commissione Ue – che il prossimo 13 settembre pubblichera’ le nuove previsioni sul Pil 2010 – insiste sulla linea del rigore dei conti pubblici che – a suo avviso – ha finora pagato. Dunque, avanti con le politiche di austerity per tagliare drasticamente deficit e debito, e avanti con le riforme strutturali, soprattutto quelle tese ad abbattere la spesa pubblica. A discuterne saranno i ministri finanziari della Ue che si ritroveranno la prossima settimana a Bruxelles, dove martedi’ e’ programmata una riunione della task force per la rifroma del Patto Ue di stabilita’ e di crescita; mentre mercoledi’ si riuniranno prima l’Ecofin e poi l’Eurogruppo.