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Barbanti: “Metro leggera Cosenza-Rende è obsoleta a rischio fondi”

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Presentata un’interrogazione ai Ministri dell’Economica e dello Sviluppo Economico e delle Politiche Europee

Barbanti: “Metro leggera Cosenza-Rende è obsoleta a rischio fondi”

Presentata un’interrogazione ai Ministri dell’Economica e dello Sviluppo Economico e delle Politiche Europee

 

 

COSENZA – ”La storia della metropolitana leggera Cosenza-Rende non è che la – solita, per il Mezzogiorno e la Calabria, in particolare – prova che il fine quasi mai giustifica i mezzi ; soprattutto se i mezzi in questione sono alquanto obsoleti e il fine assai aleatorio”. Lo afferma in una nota il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Sebastiano Barbanti. ”Non dimentichiamoci infatti – aggiunge – che quest’opera fu pensata negli anni ’90, più di vent’anni fa: un tempo in cui il mondo è cambiato radicalmente e durante il quale i giudizi di convenienza sono mutati, soprattutto per le note questioni legate alla sostenibilità dei trasporti. La nostra interrogazione ai Ministri dell’Economica e dello Sviluppo Economico e delle Politiche Europee vuol mettere in evidenza il rischio (ma forse sarebbe meglio parlare di elevata probabilità) che si apprestano a correre i Comuni di Cosenza e Rende nel dare il via libera al sistema metropolitano suddetto. I contro di questo progetto sono tanti, cominciando dall’impatto che esso avrebbe sull’assetto urbanistico della città : impatto, a nostro avviso, disastroso e che potrebbe pregiudicare proprio l’integrazione urbanistica di quartieri che – negli anni – ha cambiato il volto dell’urbe e del suo hinterland”. ”Capiamo bene – prosegue Barbanti – che le questioni ambientali sono l’ultimo dei pensieri di una certa classe politica locale, assai avvezza alla deturpazione di citt à e territorio, ma vorremmo ricordare anche i problemi tecnici e finanziari. E visto che ormai – a torto o a ragione – sono i soldi il motore che fa muovere la politica, allora basti ricordare – su tutte – l’esperienza negativa capitata alla città di Messina, dove la realizzazione – nelle intenzioni – di un progetto simile, oltre a svuotare le casse del Comune, ha prodotto danni ingenti nel tessuto urbano, facendo perdere a interi quartieri la loro stessa identità. Rischiare di commettere un errore simile alla luce di questa esperienza costituirebbe un comportamento insensato. Ma c’è di più. Nel bando modificato è previsto che l’offerente dovrà prevedere una ripartizione dei costi tra la programmazione 2007/2013 e la programmazione successiva, ma la decisione CE n. 1573 – cui il bando fa riferimento – stabilisce di identificare con due fasi “chiaramente identificabili” gli obiettivi materiali e finanziari del progetto che, invece, non sono in alcun modo identificati (e, oserei dire, identificabili) nel crono-programma del progetto: il rischio è che la procedura, avviata con grave ritardo dalla Regione Calabria, potrebbe comportare il mancato rispetto delle norme comunitarie, comportando il mancato riconoscimento delle spese sostenute e con conseguente disimpegno di fondi Fesr ed obbligo di restituzione da parte dell’Italia all’Unione Europea”. ”Alla luce di tale elevata probabilità – conclude – siamo convinti che il mega progetto possa rappresentare un boomerang pronto a colpire l’Area Urbana, le casse dei Comuni interessati, pregiudicando – infine – l’assetto urbanistico dell’hinterland. Crediamo, invece, che si possano adottare soluzioni meno costose e più efficaci, puntando magari su un sistema di mobilità sostenibile di ultima generazione : sarebbe meno invasivo, meno dispendioso e sicuramente più gradito alla popolazione, almeno quanto lo scampato pericolo dell’ennesimo spreco di risorse”.