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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Il 31 ottobre a Reggio Calabria banche chiuse per sciopero

Il 31 ottobre a Reggio Calabria banche chiuse per sciopero

Motivo della protesta la disdetta del Contratto collettivo nazionale di lavoro

Il 31 ottobre a Reggio Calabria banche chiuse per sciopero

Motivo della protesta la disdetta del Contratto collettivo nazionale di lavoro

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Giovedi 31 ottobre, per la prima volta dopo quasi 10 anni, i lavoratori del credito faranno sciopero.

I lavoratori bancari si scusano per i disagi causati alla clientela ma sono consapevoli che, mai come in questo caso, i loro interessi coincidono con gli interessi dei cittadini.

Il motivo ultimo dello sciopero è la disdetta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, rinnovato nel gennaio 2012 e scadente nel giugno 2014, un contratto nel quale le lavoratrici ed i lavoratori avevano accettato dei sacrifici in termini monetari ma anche in termini di limitazioni di alcune prerogative normative (es. adesione alla possibilità di estendere l’orario di apertura delle filiali fino alle 20) in un’ottica di contributo al superamento della difficile congiuntura economico/finanziaria.

Ma le radici del malcontento e della nostra ferma opposizione sono da ricercare nelle scelte strutturali operate dai manager che, a fronte di compensi milionari, hanno letteralmente sconvolto la mission naturale degli istituti di credito trasformandoli in qualcosa che anche noi lavoratori stentiamo a qualificare esattamente.

Negli ultimi anni, infatti, le banche hanno abdicato al loro ruolo di raccolta del risparmio ed erogazione del credito per concentrarsi sull’erogazione di servizi e vendita di prodotti finanziari e derivati che sono quanto di più lontano dall’economia reale.

Mentre gli imprenditori si affannano per avere la liquidità necessaria a far andare avanti le loro aziende (ed evitare nuovi flussi di disoccupazione), milioni di Euro vengono dirottati su finanziamenti a situazione quanto meno dubbie e con spaventosi ed inaccettabili conflitti di interesse. Sono queste operazioni che hanno portato ad un aumento vertiginoso delle sofferenze bancarie e che impediscono che oggi il credito arrivi alle famiglie, agli artigiani, agli agricoltori, alle piccole e medie imprese.

Noi riteniamo che le Banche abbiano un ruolo sociale che va riscoperto ed esaltato al fine di dare un contributo forte e determinante per il superamento del momento di crisi vissuto dal nostro Paese.

Si farebbe un errore a considerare la disdetta del CCNL dei bancari come il problema esclusivo di una categoria

I bancari, che ripetiamo NON SONO I BANCHIERI, sono le donne e gli uomini con cui la clientela giornalmente si confronta e a cui si affida per la gestione del proprio risparmio o la richiesta del prestito per le spese familiari o dell’affidamento per il sostegno finanziario alla propria azienda.

A queste lavoratrici e lavoratori, vengono rivolte pesanti pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari o per la gestione del credito in un’ottica che pone al centro gli interessi reddituali immediati delle banche e non la ricerca di un giusto punto di incontro tra le esigenze del cliente e la natura imprenditoriale della Banca.

Queste pressioni vengono rinviate al mittente anche grazie alle certezze contrattuali ma cosa succederà domani quando, senza più un contratto, lo stipendio, la località di lavoro, il mantenimento stesso del posto di lavoro saranno alla mercè di una semplice decisione aziendale???

Noi temiamo questo contesto e lo combattiamo con forza chiedendo a tutti i cittadini di comprendere le nostre motivazioni ed a schierarsi dalla nostra parte perché noi vogliamo una banca che sia al servizio del territorio su cui opera e che sia infrastruttura importante ed efficiente nel sostegno alla economia tradizionale, l’unica da cui può derivare il benessere per tutti.

SEGRETERIE PROVINCIALI LAVORATORI DEL CREDITO REGGIO CALABRIA
DIRCREDITO -FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA