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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Bambino ha paura di volare e piange a dirotto: famiglia cacciata dall’aereo La decisione assurda della compagnia

Bambino ha paura di volare e piange a dirotto: famiglia cacciata dall’aereo La decisione assurda della compagnia
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Regno Unito, sul volo British Airways, diretto da Londra a Berlino, un
bambino di tre anni piange perché ha paura di volare. Per il troppo
“rumore” il volo è stato costretto a tornare al suo gate poco prima
del decollo. Il personale di bordo decide di far scendere l’intera
famiglia dell’India. La famiglia, ha dichiarato di essere stata
maltrattata da un assistente di volo a causa del pianto a dirotto e
singhiozzi del bimbo che ha determinato l’allontanamento dall’aereo.
Pathak, un burocrate del governo indiano, ha scritto al ministro
dell’aviazione di quel paese lamentando “l’umiliazione e il
comportamento razziale”. Ha dichiarato ai media indiani che “è stato
un atto di discriminazione razziale”. Pathak sostiene che suo figlio
ha iniziato a piangere mentre il volo BA8495 si stava preparando a
decollare dall’aeroporto di London City il 23 luglio. Ha detto ad ANI,
un’agenzia di stampa multimediale indiana, che sua moglie ha preso il
ragazzo tra le sue braccia, e un assistente di volo di sesso maschile,
ha iniziato a gridare e ha usato commenti razzisti. Il papà, che
lavora per il ministero dei trasporti dell’India, sostiene che suo
figlio era terrorizzato e ha iniziato a singhiozzare di nuovo, e sua
moglie ha messo il bimbo al suo posto e allacciato la cintura di
sicurezza. Il pianto continuò mentre l’aereo si dirigeva verso la
pista, ha riferito il papà. Mentre lo stesso assistente di volo è
poi tornato e ha urlato “stai immobile, altrimenti sarai gettato fuori
dalla finestra”. Una volta scesi la famigliola ha cercato di far
valere il proprio diritto a stare su quell’aereo ma il personale di
sicurezza intervenuto per accompagnare a terra la famiglia ha
dichiarato che la compagnia aerea è libera di accettare o meno
passeggeri a bordo. La compagnia, comunque, ha dichiarato che l’aereo
è stato a costretto a tornare al gate per ragioni di sicurezza
perché i genitori non sono riusciti ad allacciare il figlio al suo
posto nonostante le numerose richieste. Le normative sull’aviazione
richiedono che ogni passeggero sia seduto e allacciato prima che un
aereo possa decollare. Nella sua lettera al ministro dell’aviazione
indiano, Pathak ha scritto: “Mio figlio si sentiva a disagio e ha
iniziato a piangere, mia moglie è riuscita a consolarlo prendendolo
tra le braccia. “Un membro dell’equipaggio maschio si è avvicinato a
noi e ha iniziato a gridare, ha sgridato mio figlio per andare al suo
posto, mio ​​figlio è stato terrorizzato e ha iniziato a
piangere.”Mia moglie mise di nuovo il ragazzo sul sedile designato e
allacciò la cintura di sicurezza anche se continuava a piangere, poi
l’aereo riprese a rullare sulla pista. “Lo stesso membro
dell’equipaggio è venuto di nuovo e ha urlato a mio figlio:” stai
zitto, altrimenti verrai buttato fuori dalla finestra”, eravamo
pietrificati”. Il papà ha dichiarato all’Asian News International,
un’agenzia di stampa multimediale, e che è pronto ad andare in
tribunale e a citare la British Airways per diffamazione e danni
morali, sostenendo che la famiglia è stata molestata, e ha invitato
il governo indiano a indagare e prendere la “più rigorosa azione”
contro la compagnia aerea. Un portavoce della British Airways ha
dichiarato: “È un requisito di sicurezza per tutte le compagnie aeree
che i passeggeri siano seduti e abbiano le cinture di sicurezza
allacciate per il decollo.”Stiamo esaminando la denuncia e
collaboreremo con i nostri clienti.” Insomma, evidenzia Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[http://www.sportellodeidiritti.org/]”, se da parte dei genitori ci
si aspetta che facciano di tutto per non far urlare e piangere il
bambino tutto il tempo del volo, ciò per il bene del bambino stesso e
dei passeggeri, allo stesso modo ci si aspetta dai passeggeri e dal
personale di volo un po’ di pazienza in più nei confronti di un
bambino che piange. Ma ciò che dovrebbe essere semplice buon senso
non sempre è così scontato. Ma dall’altra parte i bambini non
possono essere l’alibi affinché tutto sia sempre lecito ed
accettabile.