Il Natale cristiano è vicino e, la Pia Unione di Santa Cecilia ha predisposto un evento unico, mai realizzato non solo nella cittàdina del basso Tirreno ma sembra, che non sia mai stato fatto su tutto il territorio regionale. Si tratta di una mostra di statue di Gesù bambino, di varie grandezze e di tanti materiali diversi tali da rendere davvero singolare l’iniziativa. “Una mostra di Bambinelli, ha fatto sapere il presidente del pio sodalizio, Giuseppe Polimeni, che mette al centro di questo evento la salvezza dell’umanità giunta a noi nel piccolo corpicino di un bambino. Il nostro Dio ha tanto amato il suo popolo da farsi carne per potere camminare nel tempo con tutta l’umanità”. La singolare mostra allestita nell’aula magna della scuola civica di musica ex colleggio Santa Maria degli Angeli sita in piazza Cappuccini, sarà aperta al pubblico nei giorni festivi a partire dal 25 dicembre, fino al 6 gennaio dalle ore 17,00 fino alle 20,00, mentre nei giorni feriali, si potrà visitare singolarmente o in gruppo solo su prenotazione. Il numero dei bambinelli esposti non si sa ancora di preciso, perchè, riferisce il presidente, ogni giorno si aggiungono nuove adesioni, al momento superano le venti unità. Ci sono bambinelli di varie misure dai 15 centimetri al metro di altezza e, di tanti materiali; di legno, di terracotta napoletana, di carta pesta, di cera, di polvere di marmo, ed ancora di gesso e resine moderne. Veri capolavori che cetamente lasceranno incantati tutti i visitatori grandi e bambini, appassionati e semplici curiosi sono previsti anche dei supporti multimediali che guideranno il pubblico alla scoperta di alcune tradizioni legate alle statue esposte, sulla loro origine e lavorazione. Ancora oggi, come nel passato, in tante case, si conservano delle teche preziose, dove sono custoditi bambinelli particolari e avvolte pregiati. Questi bambinelli a differenza di quelli che si trovano nei presepi e poi riposti dopo il periodo natalizio, sono visibili ed in una posizione d’onore, di rilievo all’interno delle case per tutto l’anno e, spesso sono tramandati da una generazione all’altra. Una vera e propria attrazione per i bimbi ai quali si narrava, in questo periodo dell’anno, della nascita del Salvatore o si cantano inni tradizionali e popolari. Molte sono le melodiene sul Natale, scritte in tutte le lingue e dialetti, si canta di questo piccolo bambino nato in una mangiatoia duemila e ventidue anni fa, al freddo e al gelo come si sente nell’inno natalizio per eccellenza, mentre per altri: “Sutta na maccia ri nucidda Cc’è na naca picciridda Si cci curca lu Bbammineddu Fa la vo, Gesuzzu bbeddu”.
Vincenzo Panuccio