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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Azzarà (Uil): “Reggio riparta con chi ne è innamorato” "Devastanti i dati attinenti la rilevazione della qualità della vita che ci pongono al terrificante 108° posto su 110 province monitorate"

Azzarà (Uil): “Reggio riparta con chi ne è innamorato” "Devastanti i dati attinenti la rilevazione della qualità della vita che ci pongono al terrificante 108° posto su 110 province monitorate"
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Non può passare inosservato quanto già più volte affermato in ordine al
degrado inarrestabile che si è impadronito della nostra città, visto,
peraltro, l’intervenuta autorevole certificazione rappresentata dalle
classifiche stilate dal “Sole 24 ore” e da “Italia Oggi”.
I dati sciorinati sono devastanti e tutti gli indicatori attinenti la
rilevazione della qualità della vita ci pongono al terrificante 108°
posto su 110 province monitorate. Non può essere sicuramente un conforto
che a precedere Reggio nella nefasta classifica ci sia Vibo e le altre
città calabresi non stiano poi così tanto bene. Siamo in piena
decadenza, schiacciati, annientati, condannati da qualsivoglia elemento
utile a misurare la vivibilità urbana. La nostra esistenza si svolge in
una perenne fase di emergenza, a ridosso di commissariamenti ed inutili
passaggi tra una classe dirigente insipiente ed un’altra mediocre.
Reggio sembra aver perso il proprio senso critico, la capacità di
riflettere ed elaborare, i reggini sono annichiliti, anestetizzati da
anni di malgoverno/malaffare e di speranze deluse, si è smarrita la
proverbiale capacità di ribellarsi a soprusi ed ingiustizie. Cotanta
certificata arretratezza, deriva dallo studio di alcuni indicatori che
ci allocano inesorabilmente all’ultimo posto nella macro-area “lavoro ed
innovazioni”, terzultimo posto in “depositi bancari”, 91° posto per
“importo medio delle pensioni”, 92° per “ricchezza e consumi”. Un vero e
proprio cahiers de doléances, poi, per quanto attiene immigrazione
sanitaria, spesa sociale pro capite e numero di pos attivi.
A peggiorare ulteriormente le cose elementi non riscontrati e non
rientranti negli indicatori prescelti ma non meno gravi e negativamente
percepiti dalla cittadinanza, quali, la mancanza di acqua nelle case,
lo stato pietoso in cui versano le strade, l’abbandono delle periferie,
l’agonia dell’economia strozzata dall’usura e dal pizzo, le tasse ed i
tikets sanitari più alti d’Italia, i collegamenti da terzo mondo, (dalla
stazione di Bologna parte un treno ad alta velocità ogni 15 minuti), la
più alta disoccupazione giovanile. Alle nostre latitudini i LEA sono
delle chimere, quando per una qualsiasi patologia di media entità si
deve ricorrere ad altri Servizi Sanitari Regionali. Sempre maggiori
quote di anziani, per problemi economici, rinunciano a curarsi, mentre
si registra l’ennesima drastica riduzione delle prestazioni sanitarie
volute dal commissario Scura che taglia 13 milioni di euro alle
Strutture Convenzionate e di questi ben 9 milioni nella provincia di
Reggio. Nella sanità pubblica oramai allo sbando le liste d’attesa sono
letteralmente impazzite, con stand by, per alcune specialità, di un anno
ed oltre. Reggio si trova in una condizione di prostrazione sociale,
morale e civile aggravata dalla presenza di una delle peggiori classi
dirigenti in assoluto. Cosa mai dovrebbe succedere ancora per far
registrare un sussulto di dignità, una reazione, una dimissione, una
denuncia, un sintomo di vergogna, una richiesta di perdono? Assistiamo,
per tutta risposta, a delle isteriche e invereconde pagliacciate che
suonano quale ulteriore mortificazione ed offesa per intere popolazioni
completamente abbandonate al loro destino. Auspico che su questi temi si
convochi al più presto un attivo unitario tra UIL, CGIL e CISL della
città Metropolitana affinché si preparino gli stati generali delle forze
sociali, delle migliori esperienze di cittadinanza attiva, di quanto di
importante insiste nel mondo del volontariato laico e cattolico,
affinché Reggio possa ripartire da chi ne è veramente innamorato.

Il Segretario Generale UIL
(Nuccio Azzarà)