Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Assobalneari Calabria: concessioni demaniali marittime verso il “dopo 2020”

Assobalneari Calabria: concessioni demaniali marittime verso il “dopo 2020”

Dalla Commissione Bilancio arriva la mini proroga di 5 anni. La stessa ha depositato parere di contrarietà semplice all’emendamento che proroga le concessioni balneari per 30 anni. Il Presidente di Federbalneari Italia Papagni: “Non ci sara’ ne sviluppo ne crescita, in soli 5 anni”

Assobalneari Calabria: concessioni demaniali marittime verso il “dopo 2020”

Dalla Commissione Bilancio arriva la mini proroga di 5 anni. La stessa ha depositato parere di contrarietà semplice all’emendamento che proroga le concessioni balneari per 30 anni. Il Presidente di Federbalneari Italia Papagni: “Non ci sara’ ne sviluppo ne crescita, in soli 5 anni”

 

 

La contrarieta’ sulla proroga ai 30 anni espressa dalla Commissione Europa, dall’attuale Governo e forse anche dal prossimo, ha frenato la corsa degli operatori turistico-balneari verso la meta del 2045. L’aria di fine legislatura che si respira a Palazzo Madama, evidentemente ha portato tutti, costringendo anche gli imprenditori turistico-balneari, a pensare solo ai prossimi 5 anni. In attesa del voto di fiducia della Commissione Industria e Bilancio presenta il suo verdetto: mini proroga alle concessioni balneari fino al 2020.

I senatori che hanno sostenuto in questi giorni la causa delle concessioni balneari e spiegano i motivi dei 25 anni sottratti agli imprenditori balneari affermando che:” E’ gia’ un risultato, per come si era messa, che l’emendamento non sia stato bocciato” – afferma il Senatore Massimo Baldini –” Abbiamo ottenuto 5 anni in piu’ per lottare”. Dichiarazione che, detta da un Senatore cha vissuto instancabilmente dure sessioni di votazioni, anche notturne, e discussioni in aula dai forti toni, sa veramente di successo.

In realta’, il percorso degli emendamenti destinati alla conversione in DL Sviluppo, conosciuto anche come Crescita 2, non si e’ rivelato propriamente una passeggiata tra le vie della Capitale. La V Commissione, comunica nella nota il Presidente di Assobalneari Calabria Vito Marra, ha bocciato ieri seccamente tutti gli ultimi emendamenti presentati dal Governo. La relazione tecnica richiesta per gli emendamenti 34.100 non è stata accolta.

Ritenuti non compatibili, continua Vito Marra, con i principi della Direttiva Servizi, ma non per questo drasticamente bocciati, gli emendamenti 34.0.200 e 34.0.200/1. Una contrarieta’ semplice, con questa definizione i Senatori di maggioranza sono riusciti a prendere tempo per evitare la bocciatura. Una convergenza di forze politiche si e’ concentrata per tutelare le imprese turistiche – balneari mediando le condizioni imposte dalla Commissione Europa. Serve tempo per lavorare bene:” questi 5 anni serviranno per realizzare un progetto di riforma reale e concreto”.

Aspettiamo la fiducia al maxi emendamento per capire se dal Governo arrivano le rassicurazioni gia’ espresse agli operatori turistico – balneari sulla regolarita’ del “dopo 2020”: l’evidenza pubblica non si basera’ sul principio del maggior offerente (andrebbe ad incentivare meccanismi criminali), ma sul principio della qualita’ del progetto di sviluppo. Nessun operatore potra’ poi concentrare troppe concessioni per contrastare meccanismi monopolistici.

Dopo il 2020 agli attuali concessionari demaniali marittimi andranno indennizzati gli investimenti fatti, afferma Marra. Ma su quest’ultimo punto,i due ministri competenti Gnudi e Moavero dovranno dare spiegazioni. In teoria ad essere indennizzato dovrebbe essere il valore economico dell’azienda, non gli ultimi investimenti – spiegano il Presidente Federbalneari Italia Papagni e il Presidente di Assobalneari Calabria Marra. Concludendo, Papagni e Marra, concordano su una grande perplessità: “che tipo di investimenti puo’ fare qualsiasi imprenditore turistico con un ciclo di vita economica di soli 5 anni?”.

Paradossi del liberalismo e del decreto sviluppo che impedira’ non solo la crescita del settore turistico ma anche quello occupazionale ed indotto.