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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Asp Catanzaro, la Fedir si scaglia contro la deputata Nesci Antonio Travia: "Forse la Nesci preferisce gli avvocati esterni?"

Asp Catanzaro, la Fedir si scaglia contro la deputata Nesci Antonio Travia: "Forse la Nesci preferisce gli avvocati esterni?"
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Roma – “Leggo con profondo stupore le dichiarazioni della
deputata calabrese del M5S, Dalila Nesci, circa la sua posizione sul ruolo
dei dirigenti amministrativi che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale.
La Nesci probabilmente non sa che l’Asp di Catanzaro ha un solo avvocato.
Ne sono andati via ben quattro negli ultimi anni e nessuno sostituito ed il
contenzioso è enorme. Forse la Nesci non ha presente che questo contenzioso
andrebbe comunque agli avvocati esterni che costano molto di più
all’Azienda?”.

Così Antonio Travia, Segretario nazionale di Fedir Sanità, il sindacato che
tutela i dirigenti professionali, tecnici e amministrativi. Travia, in
particolare, chiarisce anche qual è la posizione del Kpmg.

“In merito al dirigente per la Ragioneria – prosegue il segretario di Fedir
– l’Asp è sprovvista di specifica professionalità contabile. Il Kpmg non
può fare le funzioni del dirigente interno. Come, ad esempio, firmare i
mandati di pagamento, rispettando le procedure e tutti i controlli che ne
conseguono. Kpmg non lavora per l’Asp ma per la Regione e non è stata certo
l’Asp di Catanzaro a fargli contratti”.

Quello che la deputata Nesci forse non ha capito, a parere di Travia, è che
una “idonea struttura amministrativa è INDISPENSABILE per far funzionare
tutta l’Azienda. Infatti si potrebbero pure assumere i 33 medici mancanti
ma se poi gli amministrativi non gli fanno arrivare il filo di sutura il
medico non saprà come lavorare, e se non lo si paga come da legge farà
causa all’Azienda. Come dire che gli amministrativi sono il primo anello
della catena”

Conclude Travia: “se la sanità va così male è anche perchè si è pensato che
gli amministrativi non servono e così da vent’anni le funzioni
amministrative (che evidentemente servono comunque) le fanno sempre più
medici ed infermieri che non vogliono più stare in reparto. Dunque,
inevitabilmente, persone non adeguate a svolgere quegli incarichi. E i
risultati sono sotto gli occhi di tutti”.