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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Arte e contemporaneità. La dimensione artistica di Francesco Antonio Caporale

Arte e contemporaneità. La dimensione artistica di Francesco Antonio Caporale

Attraverso il catalogo monografico “L’albero delle mani  e altre storie”

di Lina Latelli Nucifero

Arte e contemporaneità. La dimensione artistica di Francesco Antonio Caporale

Attraverso il catalogo monografico “L’albero delle mani  e altre storie”

 

 

 

 

CATANZARO – “L’albero delle mani  e altre storie” è il titolo del catalogo monografico dell’ artista lametino Francesco Antonio Caporale, curato da Teodolinda Coltellaro e da lei stessa presentato in un incontro promosso dall’ associazione “ Voleressere” in collaborazione con  la Provincia di Catanzaro e il Centro Europeo Studi Politici Sociali. Teodolinda Coltellaro, sollecitata dalle oculate  domande della giornalista e coordinatrice Tiziana Bagnato,  con puntualità e precisione di analisi ha  tracciato il percorso conoscitivo dell’ artista comprendente dipinti, pastelli, installazioni, oggetti, sculture realizzate  in materiale povero quale è la terracotta che facilmente si presta a dare forma  visiva al linguaggio metaforico dell’ artista  consentendone  di cogliere la tensione creativa e  duttilità operativa.  «Caporale – ha commentato il critico Coltellaro – dispiega il suo percorso di sperimentazione e ricerca nell’ arco di un trentennio». I suoi  lavori creativi connotano fasi e momenti dell’ arte contemporanea scevra da ogni schematismo e rigidità  e richiamano i colori accesi,  le forme, i motivi stilistici del periodo definito Neo- barocco accostandosi  ad una  rivisitazione della tradizione figurativa passata condotta sulle direzioni di ricerca del movimento artistico della Transavanguardia». Nel corso della serata è emersa nitidamente la dimensione  artistica di  Francesco Antonio Caporale, innamorato tanto dell’ arte che della propria terra che riesce ad evocare   anche attraverso il poeta   Franco Costabile i cui versi sono all’ origine di nuove volumetrie figurali che si alternano nella spazialità del foglio e della tela: il gallo, l’ ippocampo, la capra, le stelle, la luna si traducono in  segni atti a dare concretezza visiva alle parole. L’ attenzione del critico Teodolinda si è poi spostata  sulla difficoltà dei tanti artisti calabresi che non riescono  ad imporsi a livello nazionale. «Quando si parla di arte – ha detto  il critico Coltellaro – si parla di qualcosa che va verso la crescita del territorio e della nostra civiltà. Io mi sento angosciata quando rifletto su come ancora siamo pochi attenti all’ arte e soprattutto i nostri amministratori». La parlamentare Doris Lo Moro ha affermato che « soltanto da qualche anno ha cominciato un suo viaggio personale tra gli artisti calabresi e contemporanei sollecitata dall’ esigenza politica di conoscere la sua terra in aspetti, come i fatti d’ arte, che spesso sono trascurati. «Nella mia città da anni viene sollecitata l’ istituzione di un Museo di Arte contemporanea per  valorizzare gli artisti lametini e calabresi di cui ho imparato a conoscere il loro lavoro ed ho scoperto un mondo vivace che si sente spesso trascurato ma che non rinuncia al proprio modo di essere e vive d’ Arte con i sacrifici che ne conseguono. E così ho cercato e conosciuto Francesco Antonio Caporale nel quale la scultura sembra pittura e viceversa e la bellezza estetica si unisce alla bellezza etica». Sulla stessa linea dei  relatori anche Maurizio Rubino, presidente dell’ Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, in sostituzione del presidente provinciale Wanda Ferro, il quale  ha riconosciuto «la fertilità e la vivacità artistica del territorio lametino insieme ad una  capacità latente» che  dovrebbe essere messa in luce mediante idonee strutture.

 

Lina Latelli Nucifero

( Giornalista)