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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Arresti Credito sociale, politica indignata Dieni: «La Regione avvii indagine interna»

Arresti Credito sociale, politica indignata Dieni: «La Regione avvii indagine interna»
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«La nuova inchiesta della Dda di Catanzaro getta una luce inquietante
sull’uso spregiudicato dei fondi comunitari destinati alle famiglie
calabresi più povere». È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni
a poche ore dall’operazione giudiziaria che ha svelato azioni illecite
volte alla distrazione su conti esteri e privati dei fondi destinati al
Credito sociale.
«Se le ipotesi della Dda guidata dal procuratore Gratteri dovessero essere
confermate – continua la parlamentare –, ci troveremmo di fronte a un
progetto criminale finalizzato al furto di risorse fondamentali per le
fasce più deboli della popolazione calabrese. Il Credito sociale è una
misura pensata per garantire ai richiedenti prestiti fino a 10mila euro, da
usare per far fronte a particolari e contingenti momenti di crisi
economica. Erano soldi che le famiglie meno abbienti avrebbero potuto usare
per riattivare le utenze di luce e gas, per cercare una nuova casa dopo uno
sfratto o per comprare elettrodomestici».
«Da quanto ci risulta, però – aggiunge la deputata 5 stelle –, il Credito
sociale da più di un anno è finito in un pantano amministrativo che ha di
fatto bloccato circa 900 istanze formulate dai calabresi più bisognosi, per
un totale di ben 5 milioni di euro di contributi mai erogati. Adesso la
nuova indagine della Dda ipotizza la distrazione di circa due milioni di
euro, finito nelle tasche di società compiacenti e politici e funzionari
corrotti».
«La nostra speranza – conclude Dieni – è che il governatore Oliverio, al di
là dei futuri risvolti giudiziari, voglia fin da subito attivare i poteri
di controllo della Regione e avviare un’indagine interna, al fine di
accertare altre eventuali complicità in una vicenda dai tratti
sconvolgenti».

Azione identitaria Calabria

Da “Rimborsopoli” agli arresti per ‘ndrangheta l’ennesimo scandalo che coinvolge l’ente “Regione Calabria” non risulta che l’ennesima conferma della assoluta inutilità ed allo stesso tempo pericolosità di questa istituzione che, tra malaffare e fondi “maldistribuiti”, continua ad interpretare troppo spesso il ruolo di protagonista nello scenario che lega sempre piu’ mafia-massoneria e politica.
Lungi da noi assurgere al ruolo di garantisti o giustizialisti ma, purtroppo, senza stupore ci lascia la notizia dell’arresto dell’onnipresente oggi consigliere regionale, eletto anche stavolta con notevoli consensi, preposto in passato all’assessorato al Lavoro, Nazzareno Salerno.
Di qualche giorno fa le ultime dichiarazioni di Giuliano Di Bernardo già ex Gran Maestro del GOI a conferma che la massoneria è legata alla ‘ndrangheta ed ai grandi partiti politici, gli stessi partiti che alternativamente si accingono a governare la nostra regione.
Non escludiamo nessuna precedente giunta regionale ma teniamo a ricordare, ad un popolo troppo spesso distratto ed annichilito da paroloni e titoloni costruiti spesso proprio a cancellare la memoria, che l’attuale Giunta si è costituita con tempi “allungati” proprio a causa di coinvolgimenti degli eletti o dei nominati in affari poco limpidi.
L’ente regione ha da sempre costituito uno strumento sia di dilapidazione di fondi destinati al territorio sia di aggiogamento per mantenere consensi elettorali costruendo carrozzoni per lo piu’ socialmente inutili ma troppo spesso convenienti per chi da queste strutture ne trae vantaggiosi sodalizi elettorali ed economici, un vero e proprio Moloch istituzionale, ed è per tale motivo che, oggi come ieri, anche se con altra sigla ma in coerenza con cio’ che propaghiamo, siamo fermamente convinti che l’ente regione debba essere abolito e vada ridata autonomia alle province.
Riteniamo fondamentale, alla luce soprattutto delle affermazioni di Di Bernardo, il commissariamento quinquennale della Regione Calabria per far si che venga fatta una decisiva e concreta pulizia sia delle cariche sia delle nomine e di tutto cio’ che ruota attorno ad essa.
L’impegno del movimento che rappresento, Azione Identitaria Calabria, sarà quello di informare e sensibilizzare i cittadini, che hanno il diritto di conoscere il funzionamento e le innumerevoli lacune che questo Ente rappresenta e le zavorre che continua ad alimentare restando comunque avulso alle richieste ed alle esigenze del territorio, un territorio che continua a credere a questi incantatori di serpenti e molto spesso resta immobile in attesa di ottenere la “magia” promessa sottovalutando il fatto che si continuano a calpestare i nostri diritti in nome di un egoismo avido e mai sazio che trova forza, sostegno e linfa vitale nella criminalità organizzata.
Presto scenderemo nelle piazze per informare anche su questa tematica che è trasversale e concatenata con i molti disagi che viviamo quotidianamente.
BRUNO SPATARA – reggente regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA