Arillotta (Udc), “Basso Profilo”, “stupore, sbigottimento, rammarico, preoccupazione” Certo! Confido e sono fiducioso nell’operato della Magistratura, che la Politica non può temere, anzi deve sostenere, anche se noti analoghi fatti recenti, che alla prova di Tribunali si sono rilevati, allo stato, infondati, hanno gravemente inciso sul normale svolgimento delle dinamiche politiche, oltre che sulla vita personale dei soggetti coinvolti
Proprio in questi giorni la cronaca della crisi di Governo ha dato al Paese l’immagine chiara di un UdC non disponibile a camerille, accordini, prezzolabile, ma chiaramente ancorato ai propri ideali dai quali trae linfa la collocazione in una ben determinata parte dello schieramento politico.
E ciò grazie a tutta la sua dirigenza nazionale, ed in particolar modo al Segretario Cesa, il quale ha sottratto senza indecisioni se stesso ed il partito alle profferte provenienti da ogni dove.
Quasi insieme, e cioè praticamente il giorno dopo in cui la vergognosa soluzione della crisi ha avuto un primo compimento, interviene l’operazione di polizia giudiziaria che coinvolge sia il Segretario Nazionale che quello Regionale per fatti che sembra che siano accaduti alcuni anni or sono, e che sotto il profilo dell’immagine, si pone in chiara contraddizione con il rigore e la dignità della posizione espressa proprio in questi giorni a livello nazionale.
Rispetto a questa novità, conoscendo le persone, non posso che esprimere stupore, sbigottimento, rammarico, preoccupazione.
Certo! Confido e sono fiducioso nell’operato della Magistratura, che la Politica non può temere, anzi deve sostenere, anche se noti analoghi fatti recenti, che alla prova di Tribunali si sono rilevati, allo stato, infondati, hanno gravemente inciso sul normale svolgimento delle dinamiche politiche, oltre che sulla vita personale dei soggetti coinvolti.
E allora, io voglio esprimere la mia personale ed affettuosa vicinanza sia a Lorenzo Cesa che a Franco Talarico, certo come sono che sapranno chiarire la loro posizione, ed essere restituiti all’impegno civile e politico.
Voglio nello stesso tempo auspicare che Cesa, superato il momento d’impeto, cui in effetti non è aduso, voglia riflettere sulla sua decisione di lasciare la segreteria nazionale del Partito, perché la delicatezza del momento, e degli accadimenti che nel breve termine certamente verranno, esigono che continui a dirigerlo.
Chiedo a tutti i dirigenti nazionali, regionali e locali del Partito di stringerci, in questo momento di grande difficoltà, intorno al nostro simbolo, per continuare ad esprimere la nostra presenza sul territorio della Calabria e dell’Italia.