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Appello di Carmelo Priolo agli amministratori gioiesi

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Lettera aperta di Carmelo Priolo:

La Calabria è una terra circondata dal mare da sempre abituata al confronto con altre culture, nel cuore del Mediterraneo essa attraverso i suoi cittadini ha sviluppato, pur talvolta non senza una certa conflittualità e notevoli punti di criticità, un pensiero educativo, politico e filosofico aperto, meticciato, lontano quindi da quelle logiche accentratrici o autocentrate che generano cieca violenza. C’è un bellissimo libro di Francesco Cassano “Il pensiero meridiano” del 1996 dove si prende in esame il punto di vista particolare che esprime il sud nel mondo, il quale pur non essendo protagonista dello sviluppo, produce una prospettiva diversa, che non è riducibile soltanto ad un insieme di dati negativi, così come invece emerge nel punto di vista dominante. Da uomo del sud invito i miei concittadini a leggere questo libro, soprattutto coloro che ricoprono ruoli delicati nell’ambito dell’amministrazione pubblica, per riflettere sulle opportunità immense che ha questa terra e intervenire con un adeguato piano di sviluppo, scrollandosi di dosso l’etichetta che vuole questa terra una colonia di altre zone influenti d’Italia e del mondo. L’attuale Amministrazione comunale di Gioia Tauro, a mio avviso, da quando si è insediata ha inteso procedere proprio con questo spirito cercando costantemente il confronto con i cittadini, impostando la propria azione politica in direzione di una valorizzazione delle risorse presenti sul territorio, risorse che si identificano soprattutto con i valori e la memoria più nobile della storia gioiese. Parlano da sé le numerose iniziative di carattere culturale ed altre ancora a sostegno delle tante Associazioni e delle fasce di popolazioni meno abbienti. Certamente permangono situazioni di uno strutturale sottosviluppo culturale ed economico nel nostro territorio, ma da questa situazione si può cercare di uscire soltanto se tutte le componenti civili, amministratori e amministrati, lavoreranno uniti per un obiettivo comune. L’aspra battaglia ingaggiata recentemente da diversi consiglieri contro il sindaco Pedà per fargli revocare il mandato sembra seguire perciò essenzialmente mire personalistiche o malumori legati a delle vicende che si collocano al di fuori della sfera squisitamente politica.In questo momento allora non sarebbe più saggio ed onesto cercare da parte dei contestatori la via del dialogo con il sindaco e permettere il prosieguo di questa legislatura sulla base di un ampio e condiviso lavoro da svolgere per salvaguardare e promuovere il bene dei cittadini? Spero che questo appello non cada nel vuoto, anche perché solo al pensiero che la città di Gioia Tauro possa subire l’onta di un nuovo commissariamento dovrebbe far riflettere chiunque, per gli amministratori poi dovrebbe rappresentare un sacro dovere. Tutti sappiamo infatti i gravissimi problemi di inerzia e confusione che comporta una situazione del genere.