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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“Ancora nessun alloggio popolare assegnato a Reggio” Alcune associazioni cittadine chiedono delle risposte

“Ancora nessun alloggio popolare assegnato a Reggio” Alcune associazioni cittadine chiedono delle risposte
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Nessun alloggio popolare assegnato. È questo il bilancio a centodieci giorni dall’approvazione in Consiglio comunale della delibera (nr 3 del 10 febbraio 2017) sul ripristino delle condizioni di legalità degli alloggi Erp.
Nonostante le aspettative e qualche passo in avanti, il settore degli alloggi popolari resta ancora bloccato. Non si placa invece il disagio abitativo che continua ad affliggere le famiglie reggine. Nei prossimi giorni altri nuclei familiari si ritroveranno senza una casa e, se non ci saranno novità, dovranno vivere con i propri figli per strada o nell’abitacolo di un’autovettura.

Una realtà inaccettabile, ancor di più in una città come Reggio dove i vani realizzati superano gli abitanti di oltre 40 mila unità e ben 3 mila edifici risultano completamente inutilizzati (dati Osservatorio sul disagio abitativo – Prof. A. Ziparo). A queste famiglie saranno date risposte concrete o dovranno ancora attendere? E quanto durerà ancora la negazione del loro diritto fondamentale alla casa? Centodieci giorni sono un’eternità per chi è senza una casa o rischia di perderla.

Centodieci giorni sono un tempo sufficiente per raggiungere qualche risultato, per dare delle risposte alle famiglie che si trovano in situazioni di estremo disagio abitativo. Dopo quasi quattro mesi, invece, siamo qui a chiederci quale sia l’esito delle verifiche che l’assessorato alle politiche della casa doveva condurre con tre informatici della società Recasi. Quali risultati sono stati raggiunti fino ad oggi?

Certo è che il tempo scorre, ed è un tempo preziosissimo per chi è senza alloggio, come è facile intuire a chiunque. A partire dal 28 febbraio scorso, l’associazione Un Mondo di Mondi, per collaborare nelle azioni di verifica, ha trasmesso via pec all’assessora A. Marcianò ed al dirigente M. Romano l’elenco di 75 alloggi popolari che risultano non abitati. Fino ad oggi però non si è avuto alcun riscontro in merito. Secondo il testo della delibera, la Consigliera delegata ai beni confiscati, l’Assessora alle politiche della casa ed il Dirigente del servizio Erp avrebbero dovuto verificare quante abitazioni confiscate potessero essere destinate ad alloggi popolari. Perché neppure questa importantissima verifica è stata effettuata?

Perché invece si preferisce assegnare gli alloggi confiscati alle associazioni o impegnarli per progetti di housing sociale, quando centinaia di famiglie da gennaio 2012 hanno vinto un bando comunale e attendono l’assegnazione di alloggi popolari?

Anche l’atteso regolamento dell’articolo 31 della l.r. 32/1996, previsto dalla delibera per consentire le assegnazioni in deroga in modo trasparente, non è stato ancora presentato in Consiglio comunale. La delibera prevedeva anche che il Sindaco provvedesse a proporre al Consiglio Regionale l’abrogazione del comma 7 bis dell’articolo 59/ter della legge regionale nr 32/1996 che sottrae le risorse delle alienazioni al settore della politica degli alloggi popolari. Non risulta, ad oggi, che il Primo cittadino lo abbia fatto.

Ci chiediamo inoltre: quando si provvederà ad invitare la Giunta regionale ad approvare il piano di interventi previsto dall’articolo 3 bis della legge regionale nr 8 del 1995? Per ora l’unica azione portata a termine è quella dell’inserimento nel bilancio di previsione della somma necessaria per le manutenzioni degli alloggi popolari derivante dalle entrate dei canoni degli stessi alloggi. Nel bilancio di previsione triennale (2017-2019) è stata prevista la somma complessiva di 2,8 milioni di euro per tre anni e 1,3 milioni per l’anno in corso.

Auspichiamo che l’Assessorato alle politiche della casa renda pubblici i tempi per l’utilizzo delle somme, i criteri ed il piano che saranno applicati per la ristrutturazione degli alloggi comunali. Nelle prossime settimane alcune famiglie si troveranno senza un tetto, crediamo quindi sia doveroso che l’Amministrazione Comunale si faccia carico del disagio di queste persone, trovando delle soluzioni abitative. Per queste situazioni di emergenza si potrebbe considerare la possibilità di assegnare alloggi che necessitano di essere ristrutturati, ma che garantiscono una sufficiente abitabilità, come pure l’affitto di alloggi privati, utilizzando il finanziamento di 1,3 milioni di euro destinato al settore erp.

Rimane aperta anche la questione ex Polveriera. Si è appreso in questi giorni dell’avvio di un intervento di bonifica, ma nulla trapela sulla sorte delle famiglie che dal 1960 sono ghettizzate nella baraccopoli. Non è trascurabile inoltre la necessità di assegnare alle famiglie che hanno diritto degli alloggi in condizioni di inclusione sociale, a garanzia del diritto fondamentale ad un alloggio adeguato. Ulteriori assegnazioni nei ghetti di case popolari rappresenterebbero un grave errore dalle conseguenze prevedibili.
Dopo centodieci giorni di aspettative, fiducia e speranza, urgono risposte.

Cristina Delfino- Giacomo Marino – Direttivo Un Mondo Di Mondi
Avv.to Nicola Santostefano per il Movimento Reggio Non Tace
Osservatorio sul Disagio Abitativo
Avv.to Francesco Nucara – presidente Associazione ANCADIC