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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Ammanco di 2,5 mln di euro dalle casse della parrocchia Santa Maria delle Grazie di San Giovanni in Fiore

Il Comitato pro Abbazia florense, ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, Luigi Astorino, chiedendo la convocazione urgente di un consiglio comunale per informare i cittadini sulle sorti del monumento religioso, al centro di fatti inquietanti

Ammanco di 2,5 mln di euro dalle casse della parrocchia Santa Maria delle Grazie di San Giovanni in Fiore

Il Comitato pro Abbazia florense, ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, Luigi Astorino, chiedendo la convocazione urgente di un consiglio comunale per informare i cittadini sulle sorti del monumento religioso, al centro di fatti inquietanti

 

 

Il giornalista Emiliano Morrone, membro del Comitato pro Abbazia florense, ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, Luigi Astorino, chiedendo la convocazione urgente di un consiglio comunale per informare i cittadini sulle sorti del monumento religioso, al centro di fatti inquietanti; intanto la sparizione di 2,5 milioni di euro dalle casse della parrocchia.
Nella lettera del Comitato, Morrone ha fatto una cronistoria: «Alla parrocchia di Santa Maria delle Grazie mancano 2,5 milioni di euro. L’importo corrisponde a incassi di vendite illecite di beni parrocchiali, tra cui opere sacre rubate, alcune ritrovate a Torino. L’ex parroco don Franco Spadafora ha già patteggiato. Inoltre, sono in corso procedimenti penali a Cosenza; coinvolto anche il vescovo di San Marco Argentano-Scalea (Cs) Leonardo Bonanno, che per l’accusa avrebbe aiutato don Spadafora quando era sotto inchiesta». In seguito, il giornalista ha sottolineato: «Nessuno, tuttavia, ha chiarito che fine abbiano fatto i soldi mancanti alla suddetta parrocchia. In questo senso la procura non ha ancora dato indicazioni, che tutti riteniamo indispensabili. Va aggiunto che furono venduti abusivamente loculi cimiteriali destinati agli anziani della vecchia opera di carità tenuta dalla parrocchia nell’Abbazia florense e intitolata a San Vincenzo De’ Paoli». Più avanti, ha spiegato Morrone: «Benché i locali in argomento fossero del municipio, secondo quanto dichiarato dai carabinieri dei Beni culturali, l’opera di carità fu ceduta a privati con l’avallo della Curia arcivescovile di Cosenza, come da atto pure in suo possesso. I privati crearono una società con lo stesso nome dell’opera succitata e ottennero i permessi per realizzare nei predetti locali una casa di riposo, disconoscendo la proprietà del Comune. Ciò avveniva nel 2006».
Il giornalista ha aggiunto: «Di gravità degli atti di autorizzazione della casa di riposo riferì il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, nel consiglio comunale del 21 settembre 2012; quando, cioè, fu pubblica una situazione ignota alla giunta municipale prima di inchieste giornalistiche e denunce del Comitato pro Abbazia florense. Abbiamo appreso che, nonostante quanto qui esposto, nella scorsa primavera la casa di riposo ha ottenuto l’accatastamento specifico dei locali in parola, originariamente altro per diversi anni. Per ultimo, sembrerebbe esserci un accordo fra Curia, Comune e titolari della casa di riposo, in virtù del quale fra due anni i medesimi locali tornerebbero al municipio».
Per questi motivi, il Comitato pro Abbazia Florense ha chiesto ad Astorino di convocare con urgenza il consiglio comunale di San Giovanni in Fiore.