Allarme dell’Osservatorio sui diritti dei minori: “In Italia la soglia più bassa del consenso sessuale”
Lug 12, 2013 - redazione
Marziale e Napoli: “Si guardi alle innovazioni di papa Francesco I”
Allarme dell’Osservatorio sui diritti dei minori: “In Italia la soglia più bassa del consenso sessuale”
Marziale e Napoli: “Si guardi alle innovazioni di papa Francesco I”
“L’esemplare svolta legislativa di Papa Francesco I in tema di pedofilia dovrebbe indurre l’Italia a rivedere i parametri sull’età del consenso, la più bassa d’Europa”: è quanto dichiara il responsabile del dipartimento legale dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonino Napoli.
“In Italia – spiega Napoli – l’età del consenso è fissata a 14 anni, sia per i maschi che per le femmine.
Aumenta a 16 anni se uno dei due partner esercita qualche forma di autorità o convivenza sul partner più giovane e, addirittura, scende a 13 anni nel caso in cui i partner siano entrambi minorenni e la differenza d’età tra loro non sia superiore a 3 anni. Risultiamo secondi soltanto alla Spagna in una classifica antitetica rispetto alle enunciazioni universali sulla tutela del minore”.
Per Napoli: “non è questione soltanto di ricadute giudiziarie, ma di percezione culturale, che incoraggia i pedofili ad agire senza alcuna remora”.
Alle parole di Napoli fanno eco le considerazioni del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio, che ricorda: “in Olanda è stato fondato il partito dei pedofili, in Belgio si profila l’eutanasia per i minorenni, in Italia vige una soglia molto bassa dell’età del consenso. Ci troviamo al cospetto di un quadro d’insieme preoccupante riguardo alla dimensione socio-culturale dell’Unione Europea, che certo non si presenta a portata di bambini e adolescenti. Considerata la sovranità degli Stati membri, l’Italia deve contribuire alla ricostruzione di un orientamento politico volto a preservare i minori da ogni fenomenologia orientata ad equipararli agli adulti. Una tendenza questa – conclude Marziale – che porta ad una sostanziale e pericolosa distanza dalle normative internazionali sui diritti dell’infanzia. Altro che Italia paradiso delle leggi a tutela dei minori”.