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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Aidaa: “Vendita animali online, l’Europa tira il freno?”

Aidaa: “Vendita animali online, l’Europa tira il freno?”

Croce: “Noi non vogliamo proibire la vendita online di animali ma sicuramente necessita di una seria regolamentazione”

Aidaa: “Vendita animali online, l’Europa tira il freno?”

Croce: “Noi non vogliamo proibire la vendita online di animali ma sicuramente necessita di una seria regolamentazione”

 

 

Roma – Un freno alla vendita degli animali online, a
rate, a saldo e con il diritto di recesso. Questa la proposta
avanzata nei mesi scorsi dall’AIDAA – Associazione Italiana Difesa
Animali ed Ambiente alla commissione petizioni del Parlamento Europeo
che nei giorni scorsi ha risposto all’associazione ritenendo tale
argomentazione affrontabile ed ha quindi inviato alla Commissione
Europea la proposta di AIDAA al fine di conoscere le valutazioni del
governo europeo in materia di vendita di animali online e verificare
se i metodi di vendita in realtà non violano i diritti degli animali
che vengono trattati alla stregua degli elettrodomestici con la
vendita rateale e a saldo e per giunta con rate a partire da 10 euro
al mese, ma la cosa più grave secondo gli animalisti di AIDAA è il
fatto che con l’applicazione del diritto di recesso verso i cani
malati questi vengono restituiti e successivamente abbattuti in
violazione delle norme di tutela degli animali sia in base al
trattato di Lisbona che in base alla legge nazionale italiana che
considera un reato penale l’uccisione di un animale di affezione
anche se questo è malato. “Il mercato online degli animali che
spesso nasconde anche l’importazione clandestina dei cuccioli in
Italia, ma anche in Europa è un fenomeno diffuso – ci dice Lorenzo
Croce presidente di AIDAA e firmatario della proposta alla
commissione europea – dai dati che abbiamo a disposizione e che sono
parziali, a livello continentale sono circa 6000 i siti online che
vendono cuccioli ed animali di affezione ma anche di fattoria con un
giro di vendite che supera i tre milioni di animali l’anno con
introiti per quasi due miliardi di euro, noi non vogliamo proibire la
vendita online di animali – conclude Croce – ma sicuramente necessita
di una seria regolamentazione”.