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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Aggressione con tubi e ferro a padre e figlio, condanne 15 condanne per complessivi 20 anni I fatti risalgono al 19 maggio scorso ai danni dei familiari di una ragazza che aveva troncato una relazione con uno degli imputati

Aggressione con tubi e ferro a padre e figlio, condanne 15 condanne per complessivi 20 anni I fatti risalgono al 19 maggio scorso ai danni dei familiari di una ragazza che aveva troncato una relazione con uno degli imputati

Venti anni complessivi di reclusione per i 15 autori di un feroce pestaggio il 19 maggio scorso a Cutro, dove i familiari di una ragazza “colpevole” di aver troncato una relazione con uno degli imputati, erano stati aggrediti con tubi di ferro.
Il giudice per l’udienza preliminare, Michele Ciociola ha accolto le istanze di patteggiamento in una “pena concordata tra le parti”. I reati sono stati a vario titolo di atti persecutori, lesioni personali, calunnia, favoreggiamento, violenza privata, detenzione di armi da sparo e spari in luogo pubblico.
La vicenda risale al 19 maggio scorso con un grande sdegno nell’opinione pubblica, in cui è rimasta coinvolta un ragazza di Cutro e con essa i suoi familiari perchè aveva troncato una relazione sentimentale con uno degli imputati. E per tale motivo si è innescata una punizione punitiva con tubi di ferro e mazze da baseball, anche vicino alla locale caserma dei carabinieri, tanto che le vittime hanno subito lesioni di una gravità importante.
Nel dettaglio, i fratelli S. e G. Oliverio hanno riportato la pena più elevata a 3 anni di reclusione, mentre 2 anni e 6 mesi sono stati irrogati al padre, F. Oliverio. Inoltre, 2 anni e 8 mesi sono stati riservati a G. Oliverio e a F. Oliverio, 2 anni e 2 mesi ad A. Marchio e 1 anno e 8 mesi per tutti gli altri imputati, G. Brescianini, P. Iembo, C. Oliverio, R. Oliverio, G. Oliverio, G. Oliverio, M. Cordua, i fratelli S. e G. P. Marchio. In particolare, ai fratelli Marchio, a seguito del loro deferimento per i citati fatti, era già stata immediatamente revocata l’erogazione del Reddito di Cittadinanza. L’eccellente risultato conseguito in termini giudiziari, che apre le porte alla possibilità per le vittime di richiedere e ottenere i previsti risarcimenti per i danni patiti, ha ribadito l’indefettibile importanza della collaborazione tra le vittime di ogni reato o sopruso con le Istituzioni e, nella fattispecie, con l’Arma dei Carabinieri e la Procura della Repubblica crotonese.