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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Aggressione a Salvini, denunciati anche giovani catanzaresi La Questura ha ricostruito i movimenti del gruppo che ha aggredito Matteo Salvini, danneggiando anche l'autovettura. Tra i giovani identificati e denunciati ci sono anche dei catanzaresi

Aggressione a Salvini, denunciati anche giovani catanzaresi La Questura ha ricostruito i movimenti del gruppo che ha aggredito Matteo Salvini, danneggiando anche l'autovettura. Tra i giovani identificati e denunciati ci sono anche dei catanzaresi
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CATANZARO – Ci sono anche giovani catanzaresi nel gruppo di attivisti dei centri sociali che sono stati denunciati per l’assalto al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, avvenuto lo scorso 8 novembre a Bologna.

Lo ha reso noto il questore della città emiliana, Vincenzo Stingone, nel corso di una conferenza stampa per illustrare l’esito delle indagini sull’aggressione a Salvini. La polizia ha, infatti, denunciato dieci attivisti del collettivo Hobo di Bologna. Per tutti l’accusa è violenza privata aggravata in concorso. Si tratta di giovani, nati in tutta Italia (Genova, La Spezia, Termoli, Bologna, Catanzaro e Salerno) ma residenti a Bologna, di età compresa tra i 19 e i 20 anni. Molti di loro sono universitari. Sono tutti noti alle forze dell’ordine per episodi di disordine pubblico e violenza. Tra loro alcuni che hanno partecipato agli scontri in piazza Verdi, ma anche ai picchetti dei facchini davanti ai magazzini Ikea.

In particolare, per tre dei denunciati, due bolognesi ed uno nato a Parma, è scattata anche una denuncia per danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere. Sarebbero loro quelli che, armati di cinghia e casco, hanno sfondato i vetri dell’auto di Salvini che si è data alla fuga. I tre hanno 23, 20 e 22 anni. Centrali per le identificazioni le immagini girate dalle telecamere dei cronisti che erano sul posto per seguire la visita di Salvini al campo nomadi che, alla fine, è saltata.

«L’inqualificabile gesto ai danni dell’onorevole Salvini – ha detto il questore – non poteva rimanere senza risposta».