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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Acidi grassi omega 3 ed omega 6. Quali sono e perché sono essenziali?

Acidi grassi omega 3 ed omega 6. Quali sono e perché sono essenziali?

Ce lo spiega il nostro dottore Amuso che proprio in questi giorni parteciperà al Convegno medico scientifico Eurodream

Acidi grassi omega 3 ed omega 6. Quali sono e perché sono essenziali?

Ce lo spiega il nostro dottore Amuso che proprio in questi giorni parteciperà al Convegno medico scientifico Eurodream

 

 

Due meritano particolare attenzione:
Gli acidi grassi polinsaturi, rispettivamente chiamati acido linoleico e acido alfa-linolenico o ALA.
Questi acidi grassi sono detti essenziali (o AGE), poiché, considerata l’impossibilità dell’organismo di sintetizzarli, devono obbligatoriamente essere introdotti con la dieta.

Assunti con gli alimenti, i due nutrienti sono convertiti per via enzimatica in altri acidi grassi polinsaturi (PUFA).

Dall’acido linoleico si ottengono gli acidi grassi omega-6.
Dall’acido alfa-linolenico si ottengono gli analoghi della omega-3.

L’intervento di due complessi enzimatici, determinano la capacità di allungare la catena carboniosa (elongasi) e di aumentare il numero di doppi legami (desaturasi).

Grazie a questi interventi enzimatici si formano le rispettive serie di acidi grassi, appartenenti alla serie omega-6, se derivano dall’acido linoleico, e alla serie omega-3, se originano dall’acido alfa-linolenico.

I principali omega-6 dell’acido sono: l’acido gamma-linolenico o GLA , l ‘acido diomo-gamma-linoleico o DGLA e l’acido arachidonico.

Questi acidi grassi possono essere assunti con l’alimentazione. Buone fonti di omega-6 sono gli oli di semi, la frutta secca ed i legumi.

I principali omega-3 sono: l’acido eicosapentaenoico o EPA e l’acido docosaesaenoico o DHA .

Le migliori fonti alimentari di omega-3 sono i pesci dei mari freddi, l’olio ed i semi di lino.
La capacità dell’organismo di sintetizzare i derivati omega-6 ed omega-3, , tende a calare con l’avanzare dell’età.
Una eccessiva assunzione di omega-6 può compromettere la formazione degli omega-3 a partire dall’acido alfa-linolenico, e viceversa.

nella dieta dei Paesi occidentali, il rapporto omega-6/omega-3 è di 10:1, mentre, per essere ideale, dovrebbe essere di 6:1.

Per riequilibrare il rapporto è fondamentale aumentare il consumo di pesce, soprattutto di quello azzurro e delle specie che popolano i mari del nord.

I livelli e l’equilibrio degli acidi grassi sembrano essere importanti per la prevenzione e il trattamento di patologie coronariche, ipertensione, diabete di tipo 2, disordini immunitari e infiammatori.

Gli acidi grassi polinsaturi omega-6 abbassano la colesterolemia, riducendo i livelli plasmatici delle LDL. Questo beneficio, tuttavia, è in parte attenuato dal fatto che gli stessi acidi grassi omega-6 riducono anche il colesterolo “buono” HDL.

L’acido oleico (olio di oliva), invece, riduce i livelli di colesterolo-LDL senza intaccare la percentuale di colesterolo-HDL. Questo acido grasso, pur non essendo essenziale come gli altri due, è quindi molto importante per il nostro benessere.

Gli acidi grassi polinsaturi omega-3 abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, interferendo con la loro incorporazione a livello epatico nelle VLDL. Per questo motivo possiedono un’importante azione antitrombotica.

Secondo le fonti LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana), nel nostro Paese il rapporto tra omega 6 ed omega 3 è di circa 13:1, che corrisponde ad una percentuale energetica complessiva di circa il 6% del consumo calorico quotidiano; questo significa che – mentre la razione raccomandata di omega 6 per l’adulto dovrebbe essere l’1-2% delle calorie totali giornaliere, e quella di omega 3 circa lo 0,2-0,5% – la popolazione italiana introduce circa il 5,54% di omega 6 e lo 0,46% di omega 3

Sempre secondo le fonti LARN, il giusto apporto tra omega 6 ed omega 3 dovrebbe essere di 4:1.

Gli interventi dietetici necessari al ripristino delle assunzioni raccomandate riguardano soprattutto:
Riduzione drastica dell’apporto di omega 6 (in particolare dell’acido linoleico) contenuto nei semi di girasole, nel germe di grano, nel sesamo, nelle noci, nei semi di soia, nel mais, nelle olive, quindi nei relativi oli.
Aumento significativo dell’apporto di omega 3 (acidi grassi alfa linolenico, eicosapentaenoico e docosaesanoico), le cui fonti alimentari sono:Oli e carni del pesce azzurro (ricchi soprattutto in eicosapentaenoico e docosaesanoico) Semi di Chia, del kiwi, di Perilla, di lino, di mirtillo rosso; noci e olio di noci, olio di canapa, olio di lino, olio di colza, olio di canola e olio di soia (ricchi soprattutto di alfa-linolenico).

Perché è determinante correggere il bilancio degli acidi grassi essenziali nel mantenimento dello stato di salute?

La risposta è complessa e molto articolata; il giusto rapporto tra omega 6 ed omega 3 favorisce:
l’omeostasi della lipidemia ;
la regolazione della pressione arteriosa;
garantisce l’equilibrio degli EICOSANOIDI endogeni.
Gli omega 3 sono precursori degli eicosanoiti tipo PG1 e PG3 che svolgono una funzione antiaggregante, vasoprotettiva ed antitrombotica;
gli omega 6 sono precursori degli eicosanoidi PG2, che si avvalgono di capacità pro infiammatorie e pro trombotiche.

Gli eicosanoidi PG2 favoriscono l’innesco dell’infiammazione;
gli eicosanoidi PG1 e PG3 favoriscono la regressione della flogosi.

E’ d’obbligo specificare che TUTTI gli eicosanoidi (PG1, PG2 e PG3) sono molecole essenziali al corretto funzionamento dell’organismo;

La tendenza all’infiammazione CRONICA ,potenzialmente aggravata dall’eccesso di omega 6, rappresenta un importante fattore di rischio per le malattie autoimmuni (artrite reumatoide, retto-colite ulcerosa, morbo di Crohn, ecc.) e può aggravare alcune patologie dismetaboliche pre-esistenti incidendo sul rischio cardiovascolare.

In definitiva, mantenere il giusto rapporto tra omega 6 ed omega 3 garantisce l’equilibrio omeostatico degli eicosanoidi, facilitando la prevenzione dell’infiammazione cronica sistemica e riducendo il rischio di malattie autoimmuni ed cardio-vascolari.

Dal punto di vista nutrizionale è molto più vantaggioso consumare con regolarità gli alimenti che contengono EPA e DHA rispetto a quelli che apportano prevalentemente ALA.
EPA e DHA sono, per così dire, “pronti all’uso metabolico” e l’efficacia sull’organismo risulta decisamente più elevata; questi omega3 sono contenuti principalmente negli organismi del regno animale e soprattutto nei prodotti della pesca.

L’assunzione di omega3 può avvenire sia naturalmente con i cibi che in sinergia ad una corretta integrazione alimentare.

Nel conteggio degli acidi grassi essenziali ω3 raramente si valuta con precisione quali molecole prevalgano sulle altre (ALA, EPA o DHA); d’altro canto, è più frequente la valutazione della provenienza (vegetale [contenenti ALA] o animale [EPA e DHA]).

Al fine di garantire il raggiungimento del fabbisogno di AGE pari allo 0,5% delle kcal giornaliere totali, prediligendo EPA e DHA, è necessario conoscere quali sono gli alimenti che li contengono in maniera più significativa.

Le razze di pesce che contengono le frazioni lipidiche di omega3 più importanti sono: il salmone selvaggio, quelle racchiuse nella categoria pesce azzurro e il merluzzo.

Salmone e merluzzo sono i due pesci più diffusi che contengono omega3; tuttavia, la scelta tra i due sulla base del contenuto nutrizionale non è semplice, o meglio, i due prodotti non dovrebbero essere valutati con gli stessi criteri di paragone.
Il salmone è un pesce GRASSO che contiene un notevole apporto sia di omega3 che di calorie complessive; al contrario, il merluzzo è un pesce magrissimo, quindi vanta un apporto energetico ridotto ma anche un quantitativo di acidi grassi essenziali piuttosto modesto rispetto al salmone.

I pesci azzurri, rappresentano la soluzione più logica ed economica nella ricerca degli alimenti ad alto contenuto di EPA e DHA.

Sono pesci azzurri:
tonno (più la ventresca del filetto), pesce spada, palamita, sgombro, lanzardo, aguglia o costardella, aguglia imperiale, occhialone o sugarello, cicerello, spratto o papalina, aringa, alaccia, sarda o sardone, sardina, acciuga o alice.
Ricordiamo che il pesce conservato sotto olio subisce una privazione del contenuto in omega3; gli AGE, immersi nell’olio vegetale, si dissolvono e aumentano proporzionalmente gli omega6 e gli omega9 (acido oleico).

Convegno Medico Scientifico Eurodream
Carenza di ossigeno, acidosi e infiammazione, il ruolo della modulazione fisiologica a livello cellulare

La comparsa dell’ossigeno nell’atmosfera ha rappresentato una tappa fondamentale nella differenziazione
e nell’evoluzione delle diverse specie di viventi che nel corso dei millenni si sono succedute fino ad oggi sul nostro Pianeta. Questo gas, infatti, nella sua forma molecolare consente ai mitocondri di produrre l’energia necessaria per lo svolgimento di tutti i processi vitali.

Nelle sue numerose forme radicaliche, poi, esso entra
direttamente in gioco nella difesa contro i patogeni e nella modulazione dei meccanismi di trasduzione del
segnale. Non a caso alle ricerche sul ruolo biologico dell’ossigeno è legato il Premio Nobel per la Medicina
del 1931 conferito ad Otto Heinrich Warburg, noto anche per essere stato il maestro di Krebs. Ed è all’alterata disponibilità dell’ossigeno, come soleva dire il celebre fisiologo americano Guyton (1919-2003), che va ricondotto qualsiasi stato di malattia. Infatti, oggi sappiamo che dall’ipossia, attraverso l’acidosi, si può passare più o meno rapidamente ad una condizione di iperreattività, di cui sono espressione l’infiammazione e lo stress ossidativo.

Di qui l’invecchiamento precoce e la comparsa o l’aggravamento di patologie cardiovascolari, metaboliche e neurodegenerative. Su questi temi sono chiamati a portare il loro contributo i vari relatori del presente evento, con l’auspicio che qualsiasi intervento medico, sia preventivo sia terapeutico, tenga sempre in adeguato conto il mantenimento, nelle cellule, di un livello ottimale di quell’ossigeno, gas vitale per eccellenza, recentemente definito “nutriente, antibiotico, molecola segnale ed agente terapeutico”.

PROGRAMMA
08:30
Registrazione partecipanti
09:00
Saluto del Presidente OMCeO di Bologna
Giancarlo Pizza
09:10
Apertura dei lavori
Sessione I. Cellfood®. Dalla ricerca di base alla pratica clinica.
Chairman: Franco Canestrari e Eugenio Luigi Iorio.
09:20
La riprogrammazione cellulare: una tappa verso la guarigione
Franco Canestrari
09:40
CELL Respiration
Klaus Küstermann
10:00
Metalli Tossici, stress e infiammazione: casi clinici
Sante Guido Zanella
10:20
Attività antiproliferativa di Cellfood®: risultati finali della ricerca
Serena Benedetti
10:40
DNA RNA – Natural antiage
Kevin Negrete
11:00
COFFEE BREAK
Sessione II. Medicina rigenerativa e protocolli antiage.
Chairman: Vincenzo Aloisantoni – Andrej Ignaciuk.
11:20
La cronomorfodieta
Massimo Spattini
11:40
CELLFOOD® , bellezza e rigenerazione cellulare
Domenico Amuso
12:00
Nuovi protocolli e strategie antiage nella medicina estetica
Andrej Ignaciuk
12:20
Macrophage and inflammation: what’s new?
Vincenzo Aloisantoni
12:40 – 14:00
PAUSA PRANZO
Sessione III. Stress ossidativo, stile di vita e inquinamento.
Chairman: Francesco Marotta
14.00
La bocca, fucina di acidosi e stress ossidativo
Raimondo Pische
14:20
Efficacia del trattamento con Cellfood sui parametri dello stress ossidativo
Maria Elena Ferrero
14:40
Exciting New Revolution in Health Monitoring. Revelar
Terence Risby
Sessione IV. Ruolo dell’alimentazione, della nutraceutica e dell’ossigenazione nella performance sportiva
Chairman: Mauro Miceli
15:00
Riduzione o eliminazione della terapia sostitutiva ormonale tiroidea con interventi “di segnale” su alimentazione e stile di vita, con un’integrazione mirata
Luca Speciani
15:20
The study of CELLFOOD that improve cyclist aerobic endurance
Ligong Duan
15:40
Integrazione alimentare mediante somministrazione di CELLFOOD® nel Futsal (calcetto a 5): a case study
Gianluca Briotti
Sessione V. La psiconeuroendocrinoimmunologia.
Chairman: Vincenzo Aloisantoni e Eugenio Luigi Iorio
16:00
L’uso della buona comunicazione in terapia e per il benessere
Ciro Imparato
16:20
Esperienza clinica con Cellfood® e SAMe con 300 pazienti autoimmuni
Ian Sula
16:40
Integrazione con DNA RNA nel trattamento dell’Epilessia.
Luigi Maselli
17:00 – 17:30
Domande, discussione e Tavola rotonda
Pier Antonio Bacci – Eugenio Luigi Iorio – Mauro Mario Mariani – Mauro Miceli
CERIMONIA ASSEGNAZIONE PREMI EURODREAM
17:30
Consegna premio e Memorial Guido Giorgio Mariani
17:40
Consegna premio e Memorial Torquato Terziani
17:50
Consegna premio Internazionale Eurodream per lo Sport
18.00 CONCLUSIONE DEI LAVORI