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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Accattonaggio con minore, la denuncia di Raffaele Degni Succede a Polistena all'uscita di un supermercato

Accattonaggio con minore, la denuncia di Raffaele Degni Succede a Polistena all'uscita di un supermercato
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Io scrivente, Raffaele DEGNI, domiciliato
in Cittanova, per senso civico ed atteso
che l’accattonaggio con impiego di minore, nella fattispecie di neonato –
lattante è grave reato previsto dall’art. 600 octies del vigente codice penale,
rappresento:

questa mattina, alle ore 08,20 circa
mentre attraversavo questa via Catena proveniente da Cittanova, notavo un
individuo 30-quarantenne, appiedato, che camminava tenendo in braccio un
neonato e tra il bar di fronte a destra ed il negozio di autoricambi, chiedeva
elemosina ai passanti. Questo soggetto intanto si dirigeva verso l’incrocio del
negozio di arredamenti bagno e quindi svoltava per il LIDL ove accedeva in quel
piazzale parcheggio e si sedeva su un gradino, ancora col lattante in braccio. Compresa
la situazione e preoccupato per le
sorti del neonato che avrebbe necessariamente dovuto stare con la madre e
comunque non coinvolto in quella grave attività illecita (l’accattonaggio con
impiego di minore prevede per i responsabili sino a 5 anni di reclusione) denunciavo
la situazione chiamando il “113”.
Per ragioni mie personali urgenti dopo la telefonata alle forze dell’Ordine mi
allontanavo per recarmi a Siderno. Al mio ritorno, alle successive ore 11, passando
per la strada esterna al piazzale LIDL, notavo che davanti all’uscita del
negozio c’era lo stesso individuo, seduto sul pavimento, col lattante in braccio.
Mi avvicinavo e
notavo che il neonato piangeva insistentemente e intanto l’uomo che lo teneva,
che non sappiamo chi sia, chiedeva l’elemosina ai clienti che entravano e
uscivano, alcuni dei quali lo rimproveravano per quella indegna situazione. In
particolare una coppia di maturi svizzeri, si irritavano per tale situazione di
degrado e facevano commenti molto negativi sulla situazione attuale
dell’Italia. Quindi richiamavo il “113” e protestavo con l’operatore per
l’inefficace intervento precedente, se c’era
stato, e rimanevo in attesa delle forze dell’Ordine che infine giungevano sul
posto e prelevavano dal luogo l’uomo ed il lattante.