banner bcc calabria

A tu per tu con lo scultore gioiese Cosimo Allera

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Il maestro si racconta in esclusiva ad Approdonews

di CATERINA SORBARA

A tu per tu con lo scultore gioiese Cosimo Allera

Il maestro si racconta in esclusiva ad Approdonews

 

di Caterina Sorbara

 

 

Quando si parla di Gioia Tauro, si pensa subito al Porto, al Piano delle Fosse, memoria storica della città o al bellissimo lungomare. Ma c’è di più, c’è un bravissimo scultore, Cosimo Allera, che con le sue preziose creazioni, ha conquistato prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Lo abbiamo incontrato e, nonostante i suoi numerosi e importanti impegni, ci ha concesso un’intervista.

1) Maestro Allera, ci racconta quando ha avuto inizio il suo percorso artistico?
Sono figlio di un artigiano del ferro e, fin da piccolino ho avuto sempre a disposizione attrezzature e materiale per poter “giocare”. Già all’età di dieci anni, ho realizzato una piccola scultura, ricordo che già da allora riuscivo a dare al ferro, una forma diversa da quello che poteva rappresentare.
Ho iniziato nell’officina di mio padre le prime opere. Nel 1984, ho fatto la mia prima esposizione da artista e da lì è iniziato il mio vero percorso artistico, con esposizioni sia in Italia che all’estero.
2) Che cos’è per lei la scultura?
La scultura è il concretizzarsi di quello che io in quel momento ho nell’anima e, nello stesso tempo, riesco a dare vita alla materia che nel mio caso è il ferro con le sue caratteristiche.
3)  Ci racconta come nasce una sua opera?
Un’opera nasce in qualsiasi momento, naturalmente, se si ha l’ispirazione giusta.
Può nascere anche in momenti impensabili e in qualsiasi posto.
Dall’idea appena nata, nasce poi lo schizzo per poter realizzare un prototipo in miniatura.
4) In un mondo, in cui siamo continuamente stimolati da immagini che circolano soprattutto attraverso i mass-media, dalla tv e dai network, che ruolo ha oggi la scultura?
Questo purtroppo è un momento molto difficile, posso dire che non condivido tante idee filosofiche sulla scultura.
La scultura è far nascere un qualcosa che ti emoziona. I media ,invece, non fanno altro che parlare di arte olfattiva, dove non c’è la natura. Oggi pochi scultori, riescono con le mani a dare forma e vita alla materia, perché si affidano ad attrezzature, ai robot.
5) C’è uno scultore in particolare a cui si ispira?
Sono due: Giacometti e Ceroli. Il primo è svizzero e ha realizzato tante opere in bronzo, con delle figure longilinee. Ceroli, invece, lavora il legno per le sfaccettature del legno stesso.
Dopo aver realizzato molte sculture, ho conosciute questi due artisti e, ho capito che la mia arte molto si avvicina al loro concetto di arte, alle loro opere.
6) Ci sono altre forme di arte visiva da cui trae l’ispirazione, magari il cinema, il teatro o la letteratura?
A volte può capitare, ma ripeto solo se è il momento giusto.
7) Maestro, ci può dire quali sono i suoi prossimi impegni?
Sto lavorando su un Cristo Miracoloso che sarà collocato sopra il monte di Piminoro.
8) Qual è l’opera a cui è particolarmente legato?
Un’opera che risale al 1988 dal titolo: “L’Umanità e la Croce”, collocata in Piazza Marconi a Gioia Tauro e il Cristo di Paravati. Questo Cristo è collocato sulla cupola centrale della cattedrale che sta nascendo a Paravati in ricordo di Natuzza Evolo.

L UMANITA E LA CROCE

Opera “L’umanità e la croce”