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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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A Testa Alta, “becere” le accuse di Gullace: pronti ad azione legale Nella conferenza stampa Mamone, Loschiavo e De Marco rispengono al mittente le "calunnie" dell'ex candidato a sindaco - GUARDA IL SERVIZIO

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Una conferenza stampa convocata dal movimento politico “A Testa Alta” di Taurianova per difendersi, come hanno sostenuto gli organizzatori, dalle accuse “infamanti” dell’ex candidato a sindaco Michele Gullace. Dichiarazioni “pesanti” quelle di Gullace nei confronti dell’amministrazione Scionti e del movimento “A Testa Alta”. Nel suo incontro con la stampa, avvenuto la scorsa domenica, Gullace non aveva risparmiato critiche ai suoi avversari di centrosinistra, parlando di presunta mafiosità, sia della lista “A Testa Alta”, alleata con Fabio Scionti alle scorse elezioni comunali; che della stessa amministrazione. L’ex candidato di “Liberi di ricominciare…Taurianova anno zero” aveva evocato la richiesta della commissione d’accesso e un incontro con il prefetto di Reggio Calabria: “O si dimettono – aveva tuonato – o chiederemo una commissione d’accesso”.

Nella conferenza stampa di ieri, tenuta presso la sala dell’Azione Cattolica “Don Pietro Franco” a Taurianova, i responsabili politici della lista, presenti l’assessore Luigi Mamone, il consigliere comunale Francesco De Marco, il sindacalista Franco Loschiavo, hanno rispedito al mittente le accuse di presunta “mafiosità” sostenendo all’unisono che si tratta di “becere calunnie”. Nell’incontro si è parlato dell’intenzione di agire legalmente a tutela delle loro persone e dell’onorabilità della lista che rappresentano. Presente all’incontro il sindaco Fabio Scionti, anche lui orientato ad agire legalmente – da quanto ha riferito al nostro giornale – a tutela della sua immagine e al rispetto dell’incarico che ricopre.

È toccato a Loschiavo aprire la conferenza stampa. “Sfido chiunque a sostenere che c’è una sola persona della nostra lista che lontanamente possa avere delle collusioni con la ’ndrangheta o con altri poteri criminali. Siamo profondamente indignati per le parole che sono state dette”. Per il consigliere comunale De Marco le accuse di Gullace “sono assolutamente infondate e da rispedire al mittente”. “Farneticazioni prive di ogni senso e di ogni fondamento” . Per l’esponente taurianovese di “A Testa Alta” la lista è stata formata “da persone perbene, da professionisti di specchiata qualità morale che nulla hanno a che spartire con la mafia o con la ’ndrangheta”.

De Marco ritiene che le affermazioni rilasciate da Gullace “debbano necessariamente essere vagliate dall’autorità giudiziaria al fine di rilevare eventuali responsabilità penali sotto il profilo della calunnia, della diffamazione e del procurato allarme. Proprio per questo – ha sottolineato – presenteremo una denuncia contro Michele Gullace”. Se tale denuncia possa essere a titolo personale o di lista, il consigliere comunale è più attendista: “Valuteremo le misure da adottare”.

E all’assioma di Gullace, contro De Marco, accusato nel corso della sua conferenza stampa, di essere mafioso perché amministratore della Giunta Romeo, quella sciolta nel 2009 per infiltrazione, il consigliere respinge l’insinuazione sostenendo che nel decreto di scioglimento, “il suo nome non è mai stato menzionato non essendo stata mai contestata, al sottoscritto, alcuna condotta rilevante, né sotto il profilo penale, né sotto il profilo amministrativo, né sotto il profilo erariale.” Dall’assessore Mamone sono arrivate le parole più dure. “Calunnie quelle di Gullace”, ha esordito l’amministratore della giunta Scionti. “Una accusa che è espressione di un modo becero di concepire il confronto politico”.

E ancora. “Con quelle accuse si vorrebbe portare la città in un ulteriore fase di commissariamento. Ma Taurianova non può vivere con l’incubo di questa mafiosità che va a condizionare la politica”. Per l’esponente del movimento che fa capo al consigliere Francesco D’Agostino esisterebbe “un complotto ad altissimo livello”, rivolto a scardinare un’amministrazione di centrosinistra, “che è diventata – secondo Mamone – un fulcro politico nella Piana”. E poi la bordata finale: “Rivendico a nome di tutti i taurianovesi il diritto di dire a Gullace vergognati per quello che tenti fare per Taurianova”.