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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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A te donna!

A te donna!

 

 

Gli auguri della scrittrice Michienzi a tutte le donne

di MIRELLA MARIA MICHIENZI

A te donna!

Gli auguri della scrittrice Michienzi a tutte le donne

 

Buongiorno donna, buongiorno a tutte le donne, me compresa, di qualsiasi nazionalità, di qualsiasi religione, di qualsiasi razza, di qualsiasi cultura, di qualsiasi estrazione sociale…

Voglio iniziare questo buongiorno con le stesse parole con cui  ho concluso il libro che ho a Te dedicato, “Donna più di prima ovvero Catarsi”.

Un buongiorno nel giorno a noi dedicato che, purtroppo, rimane ancora una ricorrenza simbolica, ricca di retorica, ma priva di contenuti.

Forse queste festività “dedicate” andrebbero eliminate proprio per sottolineare che “la festa” – sia quella della donna che quella del papà, della mamma, ecc….   –  non dev’essere un sol giorno in un anno, come il passaggio di una veloce meteora, ma dev’essere tutti i giorni, tutte le ore, tutti i momenti dell’ anno e delle nostre vite.

Non sarebbe difficile, non è difficile, basterebbe fare tutto  con trasporto sentimentale dimostrando di credere in ciò che si fa. Basterebbe farci avvolgere e coinvolgere dal vero significato dell’amore, cioè dal rispetto non solo per noi stessi ma, anche, per gli altri seppur da noi diversi e non per questo meno importanti. Così ogni nostra azione avrebbe uno slancio vitale che scaturisce soltanto quando c’è rettitudine ed onestà.

Donna, poiché sono sicura che, anche oggi,  la maggior parte di noi non è serena, non è capita, non è adeguatamente amata, né giustamente valorizzata, vorrei asciugare le tue lacrime con  baci…carezze…affettuosità…di cui, ti confesso, io per prima ho bisogno.

Donna, quando stiamo per soccombere, cerchiamo di ricordare le cose belle che abbiamo fatto o hai personalmente fatto.

Donna, poiché, purtroppo, ci scontriamo ancor oggi con una società di “ maschi “ , cerchiamo di batterci e di portare avanti le nostre migliori qualità intellettive, interiori, programmatiche, affinché  “ i maschi” si trasformino in “veri uomini”.  Questo credo sia un gesto d’amore per i nostri uomini, per i nostri figli, per noi stesse.

Davanti ad una televisione che (compresa quella di stato per cui siamo costretti a pagare un canone) porta avanti “modelli di nudo e di fisici rifatti” cerchiamo di rispondere con la bellezza che non ha paura dei segni del tempo, perché dotata di un’ interiorità che travalica il tempo stesso, anzi lo scandisce, lo condiziona e fa restare su esso la propria indimenticabile impronta.

Donna, solo così puoi sottolineare il tuo status di vera donna e non di femmina, condizione limitata.

Donna cerca di essere sempre femminile ma mai femminista.

Donna, dobbiamo imparare ad amare anche noi stesse così miglioreremo e saremo… migliori amanti.

La mimosa è il fiore simbolo di questa giornata, ma io ogni anno mi compro anche un mazzolino di viole. Io amo farmi piccoli regali! Perché le viole, voi direte? Perché mi ricordano una ragazza siciliana, della Sicilia occidentale, dal nome Franca Viola. Ella, negli anni ’60, poco più che adolescente, fu eccezionalmente donna, perché rifiutò il matrimonio riparatore con colui che l’aveva rapita…per costringerla a sposarlo!

Franca ruppe un’infame, vergognosa tradizione;  ebbe un coraggio da leonessa, non fece piazzate, ma con discrezione espresse la propria ferma volontà a chi di dovere.

Una giovane donna ha fermato il tempo, l’ha cambiato, l’ha segnato con un’impronta indimenticabile che fa capire che è l’essere umano a formare e condizionare la società, facendone nascere i relativi modelli di cultura.

Per finire lancio simbolicamente il mio mazzolino di mimosa e violette a tutte quante voi, prima fra tutte Teresa, grande collaboratrice di Approdonews, fatelo entrare nelle vostre case, nei vostri luoghi di lavoro ma, soprattutto, anche nei vostri cuori. Spero che sia l’inizio di una primavera che non teme l’autunno!

Mirella Maria Michienzi

redazione@approdonews.it