Nella mattinata presso l’istituto “G. Bianco” di Sersale guidato
dalla dirigente scolastica Teresa Agosto si è svolto un convegno
riguardante il fenomeno del bullismo e cyber bullismo. Convegno organizzato
dall’associazione “Universo Minori” presieduta dalla dottoressa Rita
Tulelli. Presenti il primo dirigente della Polizia di Stato a.r. e
criminologo Roberto Coppola, la referente della legalità dell’ Ufficio
Scolastico Regionale Maria Stella Franco, la psicologa e giudice onorario
del Tribunale di Catanzaro Carmen Fragalita, il sociologo e giudice
onorario del Tribunale di Catanzaro Andrea Barbuto, moderatore dell’ evento
l’avvocato Paolo Piccinini segretario dell’ associazione forense di
Catanzaro Diritto di Difesa. I relatori hanno approfondito davanti ad un
pubblico attento di ragazzi il fenomeno del bullismo definendolo un
malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo di un disagio relazionale
che si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani, ma sicuramente non
circoscritto a nessuna categoria né sociale né tanto meno anagrafica. Il
bullismo si evolve con l’età, cambia forma, ed in età adulta lo si
ritroverà in tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari.
Alle interessanti domande dei ragazzi i relatori hanno proferito che le
prepotenze di natura verbale e psicologica prevalgono rispetto a quello di
tipo fisico il 42% dei ragazzi da un’indagine, infatti affermano di essere
stati presi in giro, il 30% ha subito delle offese, il 23,4% ha segnalato
di aver subito calunnie nelle violenze di tipo psicologico, il 3, 4%
denuncia l’isolamento di cui è stato oggetto, mentre l’11% dichiara di
essere stato minacciato. I relatori hanno detto che uno studente è oggetto
di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene
esposto ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in
atto da parte di uno o più compagni. Successivamente si è parlato del
fenomeno del cyber bullismo cioè l’uso delle nuove tecnologie per
intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o
escludere altre persone. Tutto questo può avvenire utilizzando diverse
modalità offerte dai nuovi media quali: telefonate, messaggi con o senza
immagini, chat, social network, forum etc. Alla fine dei lavori i relatori
hanno detto che queste aggressioni on line possono far seguito ad episodi
di bullismo scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei
ragazzi. Il consiglio che stato dato ai giovani presenti è quello di
parlare se si è vittime di bullismo o cyber bullismo e raccontare tutto ai
genitori, agli insegnanti o a chiunque altro di fiducia.