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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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A Lampedusa arriva l’esercito

A Lampedusa arriva l’esercito

Nell’isola rallentano sbarchi, nel catanese si allestisce centro

A Lampedusa arriva l’esercito

Nell’isola rallentano sbarchi, nel catanese si allestisce centro

 

(ANSA) LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – A Lampedusa rallentano gli arrivi: un solo barcone con 55 migranti è stato soccorso stanotte in acque internazionali; mentre a Mineo, nel Catanese, come aveva annunciato ieri il prefetto Giuseppe Caruso, commissario governativo per l’emergenza, entro la settimana sarà tutto pronto per ospitare i duemila richiedenti asilo finora distribuiti in vari centri del Paese. La macchina organizzativa va avanti per affrontare quello che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha definito ancora oggi, durante un’audizione al Copasir, “uno scenario preoccupante”, con due o trecentomila in fuga dalla Libia, che pressano alle frontiere egiziane e tunisine. Il timore del ministro è che anche i clan possano riorganizzarsi e far riprendere le partenze di barconi dalle coste di Tripoli. E stamane Caruso ha firmato un provvedimento che invia 100 militari nell’isola e 50 a Mineo. Intanto, a Lampedusa non sono stati segnalati avvistamenti, nonostante le condizioni meteo-marine siano sensibilmente migliorate rispetto a ieri, quando Marina militare, Guardia di finanza e Capitaneria di porto hanno dovuto soccorrere un barcone in avaria che imbarcava acqua, a circa 50 miglia dall’isola. Avvertite dalle autorità italiane, le motovedette tunisine non sono mai giunte nell’area e a notte fonda un Pattugliatore delle Fiamme gialle ha imbarcato gli infreddoliti migranti che erano in mare da tre giorni. Due extracomunitari, con una grave sindrome di assideramento, una volta giunti a Lampedusa sono stati portati in elisoccorso a Palermo. Per fortuna sono fuori pericolo. Pericolo scampato anche per una dottoressa del pronto soccorso dell’isola. Aggredita stamane da un venticinquenne tunisino che poco prima aveva tentato di suicidarsi tagliandosi le vene del polso mentre si trovava nel centro d’accoglienza, dove attualmente ci sono circa 1.300 ospiti, dopo che 157 sono stati trasferiti altrove con la nave e con un ponte aereo. L’emergenza immigrati non è la sola nell’isola, dove l’ex capo del Cocer, il generale Antonino Pappalardo si è dimesso da assessore – ma restano i dubbi che sia stato revocato dal capo dell’amministrazione – mandando al sindaco Dino De Rubeis una lettera di fuoco nella quale emerge una certa acredine soprattutto nei confronti della senatrice della Lega Nord Angela Maraventano, da circa un anno tornata a fare il vicesindaco di Lampedusa. Ma l’attenzione oggi è puntata sul residence degli Aranci di Mineo, la struttura che ospitava i militari Usa di Sigonella. Nella struttura, requisita grazie ai poteri commissariali del prefetto Caruso, oggi sono cominciati ad arrivare suppellettili e quanto serve per rendere operativo il centro,che sarà gestito dalla Croce rossa. Altre strutture, segnalate dai prefetti di tutt’Italia, saranno prese in considerazione per ospitare gli oltre ottomila migranti sbarcati a Lampedusa dal 15 gennaio, cifra che ormai eguaglia il numero di posti disponibili nei vari centri del territorio nazionale. Ma a Mineo la scelta operata dal governo non è vista da tutti di buon occhio; Maurizio Siragusa, vicesindaco della cittadina che conta poco più di cinquemila abitanti, ha detto di non aver ricevuto alcuna notizia e si dice preoccupato per le dotazioni di sicurezza del centro. Caruso, intanto, manda messaggi chiari sulle intenzioni del governo: “Chi ottiene l’asilo – spiega – potrà restare in Italia; gli altri saranno espulsi”. E rivela che tra i migranti arrivati a Lampedusa il numero dei richiedenti asilo “non è rilevante”. Nell’isola, infatti, l’aspirazione dei tunisini fuggiti dal loro Paese è quella di andare in Francia. Stamattina, nel belvedere che dà sul porto, un piccolo gruppo di nordafricani, guardando il mare, era impegnato in una accalorata disputa su quale fosse la direzione geografica di Parigi.