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A Gioia Tauro la seconda conferenza internazionale sulla connettività globale nel Mediterraneo

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Cecilia Battistello ha detto che oggi il porto di Gioia Tauro è il quarantottesimo porto al mondo, loro hanno investito quasi 400milioni di euro ma, naturalmente, senza una zona franca ed i collegamenti intermodali il porto resterà una cattedrale nel deserto

di CATERINA SORBARA

A Gioia Tauro la seconda conferenza internazionale sulla connettività globale nel Mediterraneo 

Cecilia Battistello ha detto che oggi il porto di Gioia Tauro è il quarantottesimo porto al mondo, loro hanno investito quasi 400milioni di euro ma, naturalmente, senza una zona franca ed i collegamenti intermodali il porto resterà una cattedrale nel deserto

 

di Caterina Sorbara

 

 

Come avevamo già riferito, si è svolta per la prima volta a Gioia Tauro la seconda
conferenza internazionale sulla connettività globale nel Mediterraneo e sul ruolo
delle zone franche. Conferenza patrocinata dalla Regione Calabria e dal Comune di
Gioia Tauro, organizzata dall’Autorità Portuale e da Med Center Container Terminal.
Purtroppo ci duole riferire che si è registrata l’assenza dei vertici della Regione
Calabria, anche se Luigi Fedele e Candeloro Imbalzano hanno sottolineato che la Regione
tiene molto al Porto di Gioia Tauro. Cecilia Battistello ha detto che oggi il porto
di Gioia Tauro è il quarantottesimo porto al mondo, loro hanno investito quasi 400milioni
di euro ma, naturalmente, senza una zona franca ed i collegamenti intermodali il
porto resterà una cattedrale nel deserto.
Dopo l’intervento della signora Battistello hanno parlato i segretari regionali:
della Cgil Gravano che ha annunciato una petizione popolare per chiedere al governo
di non confermare Moretti alla guida delle Fs; di Tramonti della Cisl, di Rizzo della
Uil, Cozzupoli dell’Ugl e Cozza del Sul, di Confindustria reggina con il suo presidente
Cuzzocrea. A seguire ci sono stati gli interventi di Alberto Castronuovo e Maurizio
D’Amico che hanno relazionato sui modelli d’investimento e il quadro normativo sulle
zone franche nella Comunità Europea. Il presidente di Union Camere Calabria Lucio
Dattola ha detto che non sa perché la zona doganale aperta non sia mai partita,
sottolineando come il nostro territorio sia stato sempre irriso e illuso. Domenico
Bagalà ha detto che evidentemente la zona doganale non è stata accettata dagli
investitori perché secondo loro andava fatto qualcos’altro. L’idea è quella di
aggiungere nuovi incentivi agli investimenti, come per esempio l’abbattimento del
costo del lavoro, l’Ires, l’Irap e l’Imu. Walter De Santis, direttore generale dell’Agenzia
delle Dogane ha detto che con l’attuale zona doganale a Gioia Tauro è possibile
lavorare e assemblare merce e rispedirla all’estero senza l’aggravio dei dazi doganali.
Sarebbe un gravissimo errore non cogliere questa grande oppurtunità. Il porto se
è vero che ha grandi difficoltà di logistica intermodale ha nello stesso tempo
difficoltà enormi.
Era naturalmente presente il Sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, che da sempre
ha a cuore la questione del porto.
In conclusione vorrei reibadire che non basta più parlare, fare ipotesi, scomodare
ospiti illustri, bisogna fare fatti, la nostra terra vuole fatti concreti. Ripeto
quello che da sempre dico: non c’è una ferma e precisa volontà nazionale ne una
forte determinazione Regionale a far decollare il porto di Gioia Tauro. Consentitemi
una domanda: perché il presidente Scopelliti non c’era?