Dramma a Pantelleria, annegano due donne
redazione | Il 13, Apr 2011
Erano a bordo di barcone con circa 250 migranti che si è incagliato contro gli scogli
Dramma a Pantelleria, annegano due donne
Erano a bordo di barcone con circa 250 migranti che si è incagliato contro gli scogli
(ANSA) PALERMO – Due donne sono morte durante lo sbarco di migranti avvenuto questa mattina a Pantelleria. Le donne erano a bordo di un barcone con circa 250 migranti. Le due donne erano a bordo del vecchio peschereccio con 250 profughi, quasi certamente partito dalla Libia, finito all’alba sugli scogli di una piccola caletta a Pantelleria. Gli immigrati si sono lanciati in mare, raggiungendo a nuoto la riva. Tra loro anche le due donne, probabilmente annegate anche a causa delle pessime condizioni del mare. Le condizioni meteo nel Canale di Sicilia sono in netto peggioramento, con il mare in burrasca. Questa mattina si è alzato in volo un aereo per controllare l’eventuale presenza di barconi in difficoltà.
NON SI FERMANO GLI SBARCHI – Non si arresta l’ondata di sbarchi dal Nord Africa verso le coste siciliane. Una motovedetta della Guardia di Finanza ha soccorso un barcone con 105 tunisini che stava affondando a poche miglia da Lampedusa, dove ieri sera erano sbarcati altri 57 extracomunitari.
BERLUSCONI, SIAMO IN UE MA SERVE PIU’ COESIONE – L’Italia è nell’Unione Europea e sta facendo la sua parte sul delicato tema dell’immigrazione anche se chiede ai suoi partner maggior coesione su questi argomenti. Lo ha ribadito il premier Silvio Berlusconi parlando a 22 giornalisti della stampa estera. Secondo quanto riferito, il presidente del Consiglio ha plaudito all’iniziativa del presidente della Commissione Ue di sostenere le posizioni del nostro paese presso il governo tunisino. Berlusconi ribadisce i buoni rapporti tra Italia e Francia e, parlando con 22 giornalisti della stampa estera, secondo quanto riferito, si è detto convinto che al prossimo vertice del 26 aprile tra Roma e Parigi andrà tutto benissimo sui temi dell’immigrazione. Al riguardo, il Cavaliere ha detto che molte cose, circa gli screzi tra i due paesi, sono ‘esagerate’ dalla stampa.
BOSSI FRENA MA E’ BUFERA PER CASTELLI CHOC SU IMMIGRATI “Bisogna respingere gli immigrati ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. L’emergenza immigrazione, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, agita la Lega Nord che con l’ex ministro Roberto Castelli torna ad usare toni accesi sulla questione immigrazione. La speranza, non confessata, è quella di intercettare gli umori della base padana, spaventata dall’arrivo di immigrati al Nord. Eppure Umberto Bossi cerca di abbassare i toni e stemperare le polemiche, almeno sul dossier europeo, nate per lo sfogo del ministro Roberto Maroni che a Bruxelles ha anche ipotizzato una Italia fuori dall’Unione Europea. “Non usciamo. E’ solo uno stimolo per far fare le cose” all’Europa, spiega il Senatur che difende il responsabile degli Interni e ricompatta il partito. Ma se da un lato il Carroccio butta acqua sul fuoco in merito ai rapporti con l’Europa, dall’altro riaccende le polemiche sulla questione immigrazione. “Le violenze degli immigrati, che potrebbero diventare milioni nel corso del tempo – dice il viceministro Castelli – potrebbero obbligare le autorità ad usare le armi”. Parole che l’opposizione definisce ‘irresponsabili” e “ignobili”; al punto che il Pd chiede le dimissioni dell’ex Guardasigilli mentre l’Idv invita “Berlusconi e Maroni a prendere immediatamente le distanze da Castelli”. Il Carroccio teme che l’arrivo di migliaia di immigrati al Nord, a poche settimane dal voto di maggio, possa penalizzarlo nelle urne e reagisce, apparentemente, in maniera scomposta. Bossi, arrivato a Roma per il voto sul provvedimento del processo breve (“non ci sarà nessuna sorpresa”), detta la linea. Per il leader dei ‘lumbard’ la Ue resta un problema “ma noi andiamo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto”. Il ministro ribadisce che “la soluzione sono i respingimenti e le espulsioni: bisogna pattugliare le coste – dice – e fermarli a casa loro”. Insomma, spiega il senatur, “dopo una notte, la rabbia di Maroni passa” ma l’Europa deve fare il suo, mentre “noi dobbiamo mandarli a casa tuttì. Il disappunto con l’Ue comunque resta nel partito: più che una pace quella tra Lega e Europa, sembra una tregua. “L’Europa fa orecchie da mercante – spiega il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni – Dimostra di essere l’Europa dei burocrati e dei banchieri”. Anche Reguzzoni difende Maroni: la sua – dice – “é una reazione comprensibile e adeguata”. Le critiche dell’opposizione sono durissime. “E’ inammissibile l’escalation delle dichiarazioni dei leghisti al governo”, afferma Giorgio Conte di Fli. “Castelli si dovrebbe vergognare di un pensiero che richiama il peggior fascismo. Non è degno di essere membro del governo e del Parlamento di un Paese democratico come l’Italia ancora é”, rimarca il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda. Immediata la replica di Castelli: “Le agenzie di stampa riportano in maniera del tutto corretta quanto da me dichiarato, per cui confermo parola per parola ciò che ivi è riportato – afferma il senatore leghista – Ritengo di avere usato un linguaggio semplice e comprensibile per tutti, quindi invito chi ne ha voglia a leggersi le mie dichiarazioni per intero”.
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