Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 31 OTTOBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sinistra Italiana chiede gestione pubblica dell’acqua Preoccupazioni per il provvedimento legislativo adottato dal Consiglio regionale sulla tematica

Sinistra Italiana chiede gestione pubblica dell’acqua Preoccupazioni per il provvedimento legislativo adottato dal Consiglio regionale sulla tematica
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Le 11 mila firma raccolte, tra cui quella del Presidente Oliverio, l’adesione di 20 consigli comunali (tra cui Cosenza, Castrovillari e Lamezia Terme) alla proposta di legge di iniziativa popolare del Coordinamento Acqua Pubblica Calabria “Bruno Arcuri” per un effettiva ripubblicizzazione del servizio, avevano fatto ben sperare in un percorso democratico, di consultazione e condivisione per approdare ad una legge che rispettasse a pieno il risultato referendario del 2011 e che in Calabria considerasse l’Acqua bene pubblico, gestito in tutte le fasi, dall’adduzione alla distribuzione da azienda esclusivamente pubblica.

Le aspettative sono andate deluse sia nella fase legislativa, nella quale non si è tenuto assolutamente conto della proposta di iniziativa popolare, ma si è adottato il testo elaborato dalla Giunta regionale, che nel testo di legge approvato definitivamente (Legge 18/2017 del 18 Maggio scorso). Sinistra Italiana della Calabria è fortemente preoccupata degli esiti e delle possibili ricadute del provvedimento legislativo adottato dal Consiglio regionale.

La legge regionale che contiene disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico, infatti, non ha, come richiesto anche dal nostro partito, che ha partecipato in modo ufficiale alle iniziative promosse in tante piazze della nostra regione dal Coordinamento Acqua Bene Comune, risposto in modo positivo e chiaro alle richieste di superamento della gestione privatistica del bene comune acqua e, di conseguenza, inserendo nella Legge una gestione pubblica e partecipata. Infatti, non appare netta la scelta del “pubblico”, non avendo né chiarito il diniego alla gestione attraverso una SPA, tanto meno con l’affidamento della gestione stessa ad aziende speciali, enti di diritto pubblico che, quindi, operano nell’interesse pubblico, con la partecipazione diretta e interessata dei cittadini e dei lavoratori del settore. C’è, e non solo a parere nostro, una differenza sostanziale tra SPA(anche se eventualmente a totale capitale pubblico) e aziende speciali, e non consiste solo negli interessi economici e di lucro, ma anche nelle politiche che si mettono in atto.