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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Aumentano i casi di “sindrome da shock tossico” mestruale Dalla fine degli anni '90, la malattia è ricomparsa e sta crescendo. Può portare all'amputazione o morte

Aumentano i casi di “sindrome da shock tossico” mestruale Dalla fine degli anni '90, la malattia è ricomparsa e sta crescendo. Può portare all'amputazione o morte
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Se ne sente parlare sempre più spesso, soprattutto, a causa del crescente uso tra
le più giovani, di assorbenti interni. La sindrome da shock tossico è una condizione
rara ma grave causata da un’infezione batterica. Questa condizione è il risultato
di una tossina prodotta dallo Stafilococco aureo. Nelle donne è stata correlata
all’uso di tamponi vaginali durante il ciclo mestruale, ma può interessare uomini,
bambini e persone di tutte le età. Ma ora in queste ultime settimane, i ricercatori
dell’Istituto nazionale di sanità di Lione in Francia, sono preoccupati per l’aumento
dei casi di sindrome da shock tossico dovuto all’uso del tampone vaginale. Secondo
gli scienziati questa condizione, si verifica solitamente quando i batteri penetrano
nel corpo attraverso un’apertura cutanea. Ad esempio, i batteri possono entrare attraverso
un taglio, una piaga o un altro tipo di ferita, causata anche dall’uso di tamponi
vaginali. Alcuni ritengono che il tampone vaginale lasciato in posizione per lungo
tempo attragga i batteri. Un’altra possibilità è che le fibre del tampone graffino
la vagina, creando un punto di ingresso per i batteri nel flusso sanguigno. I sintomi
della sindrome da shock tossico variano da persona a persona. Nella maggior parte
dei casi, i sintomi si manifestano improvvisamente. I segni più comuni di questa
condizione sono febbre improvvisa, pressione arteriosa bassa, mal di testa, dolori
muscolari, confusione, diarrea, nausea, vomito, eruzione cutanea, rossore intorno
a occhi, bocca e gola, convulsioni. I sintomi della sindrome da shock tossico possono
essere attributi a un’altra condizione medica quale l’influenza. Tuttavia, se si
verificano i sintomi sopra descritti dopo l’uso di tamponi vaginali o dopo un intervento
chirurgico o una lesione cutanea, rivolgersi immediatamente al medico. La sindrome
da shock tossico è un’emergenza medica e molte delle persone colpite devono essere
ricoverate. Alcuni soggetti devono trascorrere vari giorni dell’unità di terapia
intensiva in modo che il personale medico possa tenerli sotto controllo continuo.
Il medico molto probabilmente prescriverà un antibiotico somministrato per via endovenosa,
un farmaco che aiuta a combattere l’infezione batterica. Altri trattamenti per la
sindrome da shock tossico dipendono dalle cause preesistenti. Ad esempio, se lo shock
tossico è stato causato da una spugnetta vaginale o da un tampone, il medico dovrà
rimuovere tale oggetto dal corpo. Se la sindrome da shock tossico è stata causata
da una ferita aperta o da una ferita chirurgica, il medico dovrà drenare il pus
o il sangue dalla ferita per aiutare a risolvere l’infezione. La sindrome da shock
tossico è una condizione potenzialmente letale. Infatti, secondo gli Istituti nazionali
della sanità, questa condizione è mortale circa nel 50% dei casi. In Francia nel
1990, è stata identificato un solo caso di sindrome da shock tossico (TSS). Ma a
partire dalla fine degli anni ’90, la malattia è ricomparsa e sta crescendo: 5 casi
segnalati nel 2004, 19 nel 2011 e fino a 22 casi nel 2014. Nel mese di febbraio,
l’associazione che rappresenta 60 milioni di consumatori avevano lanciato l’allarme
anche sulla presenza di diossine in alcune protezioni sanitarie. L’ultimo caso correlato
balzato alle cronache racconta quando la modella americana Lauren Wasser ha accusato
un malessere che le ha fatto perdere i sensi. Una volta arrivata in ospedale è stato
necessario amputarle una gamba per via dell’infezione causata dall’uso di un tampone.
Oggi la giovane ha deciso di far causa alla Kimberly-Clark Corporation, azienda che
distribuiva e produceva gli assorbenti della “Kotex Natural Balance”. La causa punta
sul fatto che in nessuna parte della confezione è specificato che l’utilizzo del
tampone interno può avere controindicazioni come quella che ha colpito Lauren, la
cosiddetta ‘sindrome da shock tossico‘. Mentre a detta dei ginecologi italiani,
osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la sindrome
non dipende tanto dall’uso del tampone quanto dalla mancanza o dalla scarsa igiene
intima; gli stessi lamentano, soprattutto, il fatto che le giovani usano cambiare
raramente l’assorbente e senza essersi lavate accuratamente le mani prima e dopo
l’applicazione. In tal modo, nonostante su tutte le confezioni le istruzioni indichino
il rischio di episodi di shock tossico segnalando le regole per non incorrervi e,
nonostante la maggior parte delle aziende produttrici abbia provveduto a modificare
il potere assorbente, così da facilitare la sostituzione del tampone più volte
al giorno, sono moltissime le ragazze che accusano malori causati dallo stafilococco
aureo. I sintomi, simili a quelli del colpo di calore, possono essere talmente gravi
da provocare, per fortuna raramente, anche la morte.