Fondi europei nel caos in Calabria, Lo Schiavo: “La Regione li ha gestiti senza regole chiare”

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«La Corte dei Conti conferma ciò che denunciamo da tempo: la gestione dei fondi europei in Calabria è nel caos completo, senza regole chiare e senza trasparenza. I progetti vengono scelti senza criteri certi, in un contesto di disorganizzazione che aumenta il rischio di sprechi e inefficienze».

A dirlo è il consigliere regionale uscente Antonio Lo Schiavo, candidato capolista di Alleanza Verdi e Sinistra nella Circoscrizione Centro a sostegno di Pasquale Tridico alle elezioni regionali dei prossimi 5 e 6 ottobre, in riferimento alla bozza di relazione di parifica della Corte dei conti sui Fondi strutturali e di investimento europei per l’annualità 2024.

«Per porre fine a questa situazione, frutto dell’inefficienza del precedente governo regionale – afferma lo Schiavo -, proporrò l’istituzione di un’Unità operativa autonoma all’interno del Dipartimento competente, con il compito specifico di rafforzare i controlli e ampliare le competenze dei funzionari regionali. Un’altra proposta concreta che avanzerò al prossimo Consiglio regionale è quella del potenziamento dell’Autorità di Audit. Nel dettaglio, ritengo necessario ampliare il numero di funzionari auditor, accelerando l’assunzione dei 19 profili già previsti e utilizzando la graduatoria vigente per lo scorrimento della stessa. Una scelta che risponde direttamente alle sollecitazioni della Corte dei conti, che da anni richiede un rafforzamento dei controlli di secondo livello. Non possiamo più permettere che la Calabria sia ai vertici nazionali per irregolarità finanziarie: nel solo 2024 sono state comunicate nuove irregolarità per oltre 2,4 milioni di euro, mentre i recuperi restano quasi nulli a fronte di oltre 56 milioni di euro da restituire. La Corte segnala inoltre l’assenza di un coordinamento strutturato tra Regione, Comuni e soggetti gestori, nonché la mancanza di criteri trasparenti e misurabili nella selezione dei progetti. È un sistema che alimenta confusione, opacità e inefficienza. La Calabria ha bisogno di una gestione rigorosa, competente e trasparente dei fondi comunitari. Solo così questi strumenti potranno diventare davvero leve di sviluppo, e non occasioni perse» conclude Lo Schiavo.