Favuriti, la Calabria di Nino De Masi protagonista di coraggio, impresa e rinascita 

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Identità, eccellenze e valori condivisi per costruire una Calabria diversa. 

È questo il cuore pulsante di Favuriti, il progetto ideato dall’imprenditore Nino De Masi, che ha ospitato ieri nella zona industriale di Gioia Tauro una giornata intensa di interventi, riflessioni e visioni di futuro.

Dall’imprenditoria sociale all’innovazione, passando per cultura, ambiente, formazione e legalità: Favuriti ha acceso i riflettori sulle eccellenze calabresi e sulle nuove traiettorie possibili per una nuova narrazione della Calabria.

La giornata moderata dal giornalista Pietro Comito, si è aperta con i saluti istituzionali del Sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella e del Sindaco di San Ferdinando Luca Gaetano, che hanno sottolineato l’importanza del fare rete, del dare visibilità alle eccellenze del territorio e del contrastare con gli strumenti della cultura e dell’impresa ogni forma di criminalità e isolamento economico.

A seguire, nel corso del primo talk “Identità, eccellenze e territori”, si sono alternati sul palco alcuni dei protagonisti delle imprese creative, i progetti economici, sociali e culturali di impronta innovativa nel territorio calabrese: Gennaro De Rosa (Musica contro le Mafie), Nancy Cassalia (Crisi come opportunità), Giuseppe Talarico (The Calabreser), Mariolina Baccellieri (Donne del Vino), Stefano Caccavari (Mulinum), Manuela Laiacona (Catasta), Vincenzo Linarello (GOEL), Nino Quaranta (coop. Della Terra), Giusy Staropoli (scrittrice). A intervenire anche gli assessori regionali Giovanni Calabrese (Lavoro e Formazione) e Gianluca Gallo (Agricoltura e Politiche Sociali), che hanno ribadito il ruolo strategico delle filiere sostenibili, della formazione e delle comunità locali nel processo di sviluppo della regione.

Nel panel pomeridiano, “Industria, si può fare!”, è emersa una Calabria diversa, pronta ad attrarre investimenti e affrontare le sfide della globalizzazione. Hanno contribuito al dibattito Domenico Vecchio (Confindustria Reggio Calabria), Rocco Colacchio (Confindustria Vibo Valentia), Rosy Ficara (Automar SpA), Paolo Ruggeri (Board BH Nuovo Pignone, Presidente BiG Academy), e Luca Gaetano (docente UniBO). Le conclusioni istituzionali sono state affidate all’assessore allo sviluppo economico Rosario Varì, che ha evidenziato il valore strategico dell’area industriale di Gioia Tauro e la necessità di creare un ecosistema favorevole all’impresa etica e sostenibile.

Ma è stato il confronto serale, “Oltre gli inferi”, a imprimere una direzione netta alla giornata. Al fianco di Nino De Masi e Pietro Comito, sul palco il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e i procuratori Camillo Falvo e Stefano Musolino. Temi importanti: criminalità organizzata, fiducia nelle istituzioni, rinascita civile e sociale.

Particolarmente significativo l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha aperto il confronto serale affrontando anche la recente indagine giudiziaria che lo riguarda:

 «Lo ammetto, sono arrabbiato – ha dichiarato – ma continuo a lavorare con determinazione. Questa è una terra meravigliosa e difficile, “amara”, come qualcuno l’ha definita. Proprio per questo chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere di sostenere il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, perché senza fiducia nelle istituzioni non si va da nessuna parte».

Occhiuto ha poi voluto rendere omaggio a De Masi: «La ‘ndrangheta non colpisce solo con le armi, ma anche isolando chi denuncia. Nino De Masi è stato emarginato, ostacolato, ma non si è piegato. Per questo lo ringrazio: ha dimostrato che lo Stato può essere più forte della criminalità organizzata, ha rotto quella narrazione tossica secondo cui in Calabria lo Stato perde sempre. E invece no: questa sera siamo qui anche per dire che quella narrazione non ci appartiene più».

Musolino, con un discorso lucido e appassionato, ha sottolineato come la criminalità oggi si combatta soprattutto nel campo della cultura e della responsabilità collettiva: «Non basta arrestare. La vera domanda è cosa succede quando escono. La Calabria che sogniamo è quella dove De Masi può semplicemente fare l’imprenditore, senza dover essere un eroe».

Falvo, dal canto suo, ha parlato di una Calabria che sta cambiando: «Le persone denunciano, hanno fiducia. Le scuole, i giovani, le imprese: è lì che dobbiamo investire. La ‘ndrangheta non è più onnipotente, oggi è possibile costruire modelli alternativi».

A chiudere l’incontro, l’appello appassionato di Nino De Masi, che ha toccato corde profonde e smosso più volte l’emozione del pubblico.

«Sono cambiate tante cose – ha esordito – è cambiata la prospettiva. In questa eterna battaglia tra luce e buio, sento che oggi la luce sta squarciando l’oscurità. Lo vedo negli occhi dei giovani, nella consapevolezza nuova che portano con sé, nella voglia di riscatto che cresce in questa terra».

Con la sincerità che lo contraddistingue, De Masi ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a ideare Favuriti: un progetto nato dal bisogno di creare connessioni autentiche tra chi fa impresa con etica, chi innova, chi resiste, chi educa, chi amministra.

 «Non ho organizzato questo evento per me, ma per i giovani, per aiutarli a dire con orgoglio “Viva la Calabria”, e non più a bassa voce. Voglio che sappiano che qui è possibile costruire un futuro dignitoso, senza essere costretti ad andare via o a piegarsi a compromessi».

Nel suo intervento, De Masi ha anche lanciato un messaggio preciso: la Calabria non deve più essere solo spettatrice di un cambiamento deciso altrove.

 «Questa terra oggi cavalca un’onda di energia positiva, di interesse da parte del mondo delle imprese, del turismo, delle università. Ma la domanda è: vogliamo essere passivi in questa evoluzione o protagonisti? Possiamo essere la Calabria che decide, che guida, che innova. Per questo ho voluto qui le istituzioni e le eccellenze, per dimostrare che la partita si può vincere. Anzi – ha aggiunto – la partita è già iniziata: ora tocca a noi non sprecarla».

Infine, un accenno personale, ma che diventa collettivo:

 «Io non voglio essere chiamato eroe. Voglio solo poter fare il mio lavoro. E sogno una Calabria dove nessuno debba essere definito eroe per aver fatto semplicemente il proprio dovere. Dove denunciare non sia un gesto straordinario, ma normale. Dove chi ha talento, coraggio e idee possa rimanere e farle crescere qui».

Un intervento che ha raccolto un lungo applauso e che ha rappresentato la sintesi perfetta dello spirito di Favuriti: un invito concreto a sedersi insieme, a condividere idee e responsabilità, visioni e costruzioni di reti.

La serata si è chiusa l’esibizione acustica del cantautore EMAN, che ha saputo coniugare musica e impegno civile in un momento di grande intensità emotiva.

Una giornata dunque che ha raccontato una Calabria diversa: coraggiosa, possibile, pronta.

Ora la sfida è trasformare questa energia in azione quotidiana.

Progetto realizzato con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission – Programma Triennale di Interventi per l’attività Cinematografica e Audiovisiva 2024/2026 fondi Pac 2014/2020.