False fatturazioni per evadere 3 milioni. Coinvolte 4 ditte, 3 sono della Locride
Ago 02, 2012 - redazione
I controlli della Guardia di Finanza hanno permesso di individuare un giro illecito che arrivava fino in Puglia. Le indagini sono partite da un’impresa che operava nel commercio di pneumatici che ometteva di presentare dichiarazioni dei redditi e ha permesso di scoprire un’organizazione articolata che includeva pure un’azienda fantasma
False fatturazioni per evadere 3 milioni. Coinvolte 4 ditte, 3 sono della Locride
I controlli della Guardia di Finanza hanno permesso di individuare un giro illecito che arrivava fino in Puglia. Le indagini sono partite da un’impresa che operava nel commercio di pneumatici che ometteva di presentare dichiarazioni dei redditi e ha permesso di scoprire un’organizazione articolata che includeva pure un’azienda fantasma
REGGIO CALABRIA – I finanzieri della tenenza di Roccella Jonica hanno scoperto una frode fiscale messa in piedi da quattro imprese – di cui tre operanti nella Locride e una in Puglia – le quali attraverso l’emissione e l’utilizzo di numerose fatture relative a operazioni economiche in tutto o in parte inesistenti, hanno evaso imposte da pagare al fisco per circa 3 milioni di euro.
I finanzieri hanno anche denunciato cinque persone. Le indagini sono partite dall’individuazione di un’impresa operante nel settore del commercio di pneumatici, che ometteva continuamente di presentare le dichiarazioni dei redditi e di pagare le imposte. Gli accertamenti csono stati particolarmente difficili a causa dell’assenza di documenti e scritture contabili dell’impresa e della reticenza del titolare. Attraverso opportuni controlli incrociati e l’analisi degli elementi contenuti nelle banche dati, i finanzieri hanno scoperto che l’impresa si è prestata ad emettere centinaia di fatture false di rilevante importo nei confronti di altre aziende operanti nella Locride, per gli anni dal 2006 al 2010. Si è poi scoperto che una di queste imprese si è avvalsa di un altro soggetto economico, operante nella provincia di Bari, che ha emesso altre cospicue fatture rivelatesi emesse per operazioni in tutto o in parte inesistenti.
Le aziende reggine sottoposte a controllo, inoltre, avrebbero prodotto altre fatture fittizie, intestandole a ignare imprese operanti in Calabria, in Puglia e nel Nord Italia o, addirittura, a nome di una società fantasma, indicando sui documenti una sede e una partita Iva. inesistenti. La ricostruzione del giro di fatture false ha permesso di quantificarne l’ammontare in 1 milione e 300 mila euro e ad accertare un’indebita deduzione del reddito da parte delle imprese «clienti» per quasi 1 milione e 500 mila euro. È stata, inoltre, rilevata una evasione di Iva all’erario per quasi 500 mila euro. Gli importi individuati sono stati occultati anche al fine di evadere l’Irap dovuta alla Regione Calabria.