Falcomatà: “Abbiamo scalato l’Everest di un debito multimilionario”

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«Se Reggio Calabria può guardare con serenità al proprio futuro, lo dove al sacrificio della sua gente ed al grande impegno che, in questi anni, ha consentito, al Comune, di scalare l’Everest di un debito che sfiorava i 300 milioni di euro, evitando il dissesto finanziario». Giuseppe Falcomatà ripercorre gli anni che hanno visto la sua amministrazione concentrata a risanare le casse dell’Ente. «Ci siamo lasciati alle spalle tempi bui», afferma rievocando i periodi «in cui era difficile persino trovare le risorse per l’acquisto delle lampadine dell’illuminazione pubblica».

«Abbiamo evitato il default e ripianato i conti – spiega – con impresse in mente le immagini, drammatiche e strazianti, dei lavoratori che assaltavano Palazzo San Giorgio invocando, ai commissari prefettizi, giustizia e dignità. Tutti i lavoratori: i dipendenti del Comune, quelli delle società miste, gli operatori del terzo settore e quelli delle aziende creditrici. Questa era Reggio Calabria alla vigilia del nostro mandato: una realtà sprofondata in un inesorabile buco di debiti e contenziosi. Oggi, fortunatamente, quelle vicende sono dei tristi ricordi, posti in un angolo memoria a far da sentinelle».

«Negli anni – prosegue Falcomatà – la città di Reggio Calabria ha riconquistato quell’orgoglio e quella credibilità che sono state le armi decisive nell’affrontare il confronto con i Ministeri per intercettare flussi finanziari decisivi all’attivazione di opere e servizi altrimenti impossibili da realizzare e assicurare con il bilancio ingessato dal Piano di riequilibrio, stilato dai commissari prefettizi proprio per risalire la china dei conti pubblici».

«Se avevamo zero asili nido e adesso ne abbiamo realizzati tre e programmati (e finanziati) altri cinque – afferma ancora – è proprio per l’attenta gestione delle risorse, cospicue, che siamo riusciti a ottenere, gestire e rendicontare sia alla Comunità Europea sia ai vertici del Stato che, nel Comune di Reggio, ora riconoscono un alleato affidabile, serio, concreto. Se sul destino della città, adesso, possiamo contare più di un miliardo di euro di investimenti è soltanto grazie ad un lavoro certosino che ha spalancato le porte verso un domani migliore».

«Con il risanamento dei conti e l’oculata gestione dei diversi trasferimenti di risorse – continua Falcomatà – abbiamo costruito nuove piazze, nuovi punti d’incontro, nuovi “luoghi del cuore” per i reggini, nuove opportunità per i giovani che hanno trovato un lavoro ed un futuro qui dove affondano le loro radici. Abbiamo potuto offrire, poi, nuove opportunità alle imprese, al commercio, alle famiglie, alle persone più fragili e a quanti devono lottare, quotidianamente, con i problemi della vita. Insomma, abbiamo ricostruito una comunità che stava andando in pezzi. E lo abbiamo fatto insieme ai reggini che, purtroppo, hanno dovuto sopportare il peso di dieci anni di Piano di rientro».

«Un risultato che si deve – conclude Giuseppe Falcomatà – alla fitta opera di interlocuzione condotta in questi anni, durante i quali erano due i termini che condizionavano l’agire politico: debito e dissesto. Abbiamo operato con lo spirito del buon padre di famiglia, con un approccio politico nella consapevolezza che la dichiarazione di dissesto non avrebbe comportato nessun giovamento per la città e, soprattutto, non sarebbe stata una vittoria per nessuno. Possiamo dire, con orgoglio, di aver messo ogni tassello al posto giusto in quel puzzle che si chiama futuro ed oggi Reggio è una comunità che è tornata ad avere fiducia».