Gerace- Recepire le istanze di agricoltori, imprenditori, cacciatori e cittadini per avviare tutte le iniziative utili a porre fine all’emergenza cinghiali che da tempo affligge i nostri territori. Questo lo scopo della recentissima assemblea tenutasi presso la Sala consiliare di Palazzo “Grimaldi-Serra”, la sede municipale, del Comune di Gerace. L’iniziativa- promossa dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco, Rudi Lizzi- ha registrato la partecipazione di agricoltori, cacciatori e di alcuni rappresentanti dei selecontrollori (cacciatori specializzati, ed autorizzati, per abbattere i cinghiali), che collaborano con il Parco Nazionale d’Aspromonte nel tentativo di limitare i danni provocati dalla fauna selvatica. “Durante il confronto- si legge in un documento distribuito agli organi d’informazione- è emerso come gli interventi messi in campo finora si siano rivelati insufficienti. La vicinanza delle aree protette rende infatti complessa la gestione: all’interno del Parco i cacciatori non possono intervenire, creando una zona di sicurezza che favorisce la proliferazione e impedisce un controllo equilibrato delle popolazioni di cinghiali”. Già nel 2021, è stato ricordato, “un gruppo di cittadini aveva presentato una richiesta ufficiale indirizzata all’Amministrazione Comunale ed al Presidente dell’Ente Parco del tempo, all’ATC2 ed ai Carabinieri Forestali, per sollecitare azioni concrete. “Ad oggi, tale istanza non ha ancora ricevuto risposta. Questo dato — documentabile — evidenzia purtroppo come il tema non sia nuovo, ma da tempo in attesa di un intervento coordinato e risolutivo. A complicare ulteriormente la situazione si aggiunge la recente decisione dell’ATC di non autorizzare l’apertura della caccia al cinghiale nelle zone di Gerace. Una scelta valutata da molti come incomprensibile e che rischia di aggravare un fenomeno già fuori controllo, limitando gli strumenti a disposizione per la gestione faunistica”. L’incontro geracese è servito anche per denunciare “Un’ulteriore criticità: la presenza crescente di lupi nelle aree montane. Il predatore naturale, paradossalmente, contribuisce allo spostamento dei cinghiali verso valle, dove la presenza umana è maggiore e i danni diventano più gravi:campi devastati, incidenti stradali, intrusioni nelle zone abitate”. Il Sindaco Lizzi ha evidenziato il ruolo attivo che l’Amministrazione intende esercitare: «Il problema non può più essere ignorato o rimandato. La presenza eccessiva dei cinghiali sta mettendo in ginocchio aziende agricole, famiglie e attività economiche. L’incontro di oggi non è un punto di arrivo ma un punto di partenza: ci impegniamo a raccogliere tutte le richieste emerse e a portarle ai tavoli competenti — Parco Nazionale, ATC, Regione e Prefettura — affinché si arrivi a un intervento concreto e tempestivo. Non possiamo accettare che una comunità resti sola davanti a un’emergenza di questo tipo. La politica deve farsi carico delle istanze dei cittadini e pretendere risposte. Gerace farà la sua parte, ma è indispensabile che tutti gli enti coinvolti facciano altrettanto». L’intendimento è anche quello di coinvolgere i Comuni limitrofi interessati da tale problematica. Di situazione insostenibile ha parlato il consigliere comunale delegato all’agricoltura Giuseppe Cusato secondo il quale “aziende e famiglie stanno pagando un prezzo troppo alto. È indispensabile che gli Enti competenti superino lentezze e rimpalli di responsabilità, perché qui parliamo di un’emergenza reale, non teorica. Siamo pronti a collaborare, ma servono risposte rapide e strumenti concreti: non possiamo chiedere ai nostri agricoltori di essere pazienti mentre subiscono danni ogni giorno.». Dai successivi interventi dei vari partecipanti all’incontro è emersa la richiesta concreta di azioni rapide e incisive: informazione più trasparente, coordinamento reale tra istituzioni e interventi effettivi sul territorio. “È evidente – questa le conclusioni- che Gerace non può affrontare da sola un problema che riguarda vaste aree regionali e coinvolge normative complesse.
Proprio per questo l’incontro rappresenta un primo passo importante: non risolutivo, ma necessario per avviare un percorso condiviso che trasformi l’ascolto in decisioni operative”.



