Cardiologia Polistena, i pacemaker senza fili grazie alla testardaggine dei cardiologi Spanò, Quartuccio e dell’ex primario Amodeo, oggi sono diventati realtà. Due anni di formazione per raggiungere l’obbiettivo. IN ESCLUSIVA LE FOTO DELL’INTERVENTO IN SALA OPERATORIA

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Da quasi 2 anni i cardiostimolatori Spanò e Quartuccio( insieme ad Amodeo), lavoravano in silenzio nella formazione per la nuova frontiera dei pacemaker senza fili. Il progetto voluto a suo tempo dall’ex primario della cardiologia di Polistena Dott. Vincenzo Amodeo, rappresenta la nuova frontiera nella medicina cardiologica. Ecco le ragioni perché siamo stati contro la nomina del dott. Rao a primario di Polistena, nulla sul piano personale, ma purtroppo non è un cardiostimolatore. Il reparto della cardiologia di Polistena si è modellato negli anni come eccellenza in Calabria nella cardiostimolazione.

Per questo motivo, non abbiamo capito per quale ragione è stato annullato il concorso con l’indicazione esclusiva nel bando della figura del cardiostimolatore, ed impedito al dott. Mario Spanò di poter proseguire il lavoro del dott. Amodeo. Rao era nella graduatoria del 2021 dove il dott. Amodeo è diventato primario. L’attuale primario della cardiologia di Polistena non poteva nè essere ammesso, tanto meno vincere quel concorso in quanto non aveva i titoli di cardiostimolatore. Va ricordato che il concorso del 2021 era esclusivamente per cardiostimolatore. Le eventuali indagini delle procure chiariranno le responsabilità nel nome della trasparenza.

NOTA ASP REGGIO CALABRIA

Sono stati eseguiti nei giorni scorsi, nella Uoc di Cardiologia-Utic e Cardiostimolazione di Polistena , i primi due impianti di pacemaker senza fili, dando l’avvio così – si legge in una nota diffusa dall’Asp di Reggio Calabria – «a una nuova stagione che vede il presidio di Polistena allinearsi sempre di più ai migliori standard nazionali ed europei».

Gli interventi effettuati dall’equipe certificata di Cardiostimolazione composta da Sebastiano Quartuccio, Mario Spanò, il coordinatore infermieristico Girolamo Guerrisi e con l’assistenza tecnica del dottor Andrea Brunori hanno garantito «il posizionamento con successo in due pazienti di un nuovo pacemaker miniaturizzato senza fili, circa dieci volte più piccolo di un pacemaker normale, e che grazie alle sue caratteristiche tecnologiche viene posizionato direttamente all’interno del ventricolo destro del cuore con una procedura mini-invasiva, utilizzando la vena femorale, attraverso uno speciale introduttore, mediante una piccola incisione nell’inguine».«L’impianto di pacemaker tradizionale può presentare criticità, sia in fase operatoria che nel follow-up successivo, dato che vi è necessità di un approccio chirurgico con incisione della cute e conseguente sviluppo di cicatrice. Nel follow-up possono verificarsi complicanze a livello locale legate alla presenza del generatore sottocutaneo e degli elettrocateteri. I vantaggi invece dei nuovi pacemaker leadless sono legati essenzialmente alle loro piccole dimensioni, all’assenza di meccanismi di connessione tra generatore ed elettrodi, alla procedura di impianto mini-invasiva transcatetere, e al minore rischio di infezioni», spiegano i professionisti reggini.