Boom di pubblico alla manifestazione di Catanzaro per difendere la sanità pubblica. VIDEOFILM

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A presentare la manifestazione un’ottima Bianca Rende. In tutto hanno preso il microfono 27 oratori . Sindaci, medici, attivisti, familiari di vittime della mala sanità, sacerdoti, sindacalisti. Apre Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, che parla di “piazza dell’orgoglio calabrese” e ricorda Federica Monteleone, morta per un blackout in ospedale.

Il dolore più profondo è quello raccontato da Caterina Perri, vedova di Serafino Congi, il giovane padre di San Giovanni in Fiore morto dopo ore d’attesa per un’ambulanza non medicalizzata. “L’indifferenza è violenza. Le mie figlie mi chiedono: papà sarebbe sopravvissuto altrove? E io non ho risposta. Ma non accetteremo più il silenzio”.

Il sindaco di Reggio Calabria scuote la piazza con la storia di Maria, ( nella realtà la mamma Rosetta?) morta per un’infezione trascurata in ospedale. “Di cosa è morta? Di niente. Di niente, se non di mala sanità. Ma noi non dimentichiamo”.

Santo Gioffré, ex commissario della sanità, spietata la sua analisi: “Siamo da 16 anni in Piano di Rientro. Non c’è più prevenzione, non ci sono cure, non c’è rete territoriale. Paghiamo al Nord 350 milioni all’anno. Ma nessuno ci dice perché. La sanità pubblica è stata svenduta ai privati, e oggi anche gli ospedali pubblici saranno gestiti da concessionari per 30 anni”.

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Tra gli applausi più lunghi, quelli per Michele Tripodi, sindaco di Polistena: “Questa è la battaglia per la vita. Abbiamo realizzato un’elisuperficie operativa di notte, intitolata a Flavio Scutellà, un bambino di 12 anni morto per malasanità. E da lassù, oggi, vola con noi”.

il prete antimafia di Libera Don Pino De Masi, : “I diritti non sono favori. Basta connivenze, basta clientele. Vogliamo tornare a essere cittadini, non sudditi”.

Il cardiologo Enzo Amodeo, medico e già consigliere comunale e provinciale, denuncia la persecuzione: “Per aver chiesto l’emodinamica a Polistena sono finito sotto processo, insieme al direttore di Approdo Luigi Longo. Ma la forza delle idee ci rende liberi. E noi non smetteremo di lottare”.

Il sindaco di Corigliano-Rossano attacca frontalmente: “Anche gli ospedali pubblici saranno gestiti dai privati per trent’anni, grazie alle deroghe e ai poteri speciali. E ci raccontano che è sanità pubblica. No, questa è una presa in giro”.

Chiude la manifestazione, Gianfranco Trotta, segretario generale della CGIL Calabria: “Presidente Occhiuto, lei doveva essere qui ad ascoltare. Non sui social. Lei è stato parte di questo disastro, e ora ha il dovere di rispondere. Altro che TikTok, altro che medici cubani: si dia una mossa. Perché questa piazza non si dimentica e continuerà a farsi sentire”.

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