Assolto “perché il fatto non sussiste” il dott. Salvatore Lopresti: cade dopo otto anni un’accusa che ha devastato una carriera e una vita

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Il Tribunale di Catanzaro – Sezione Penale, presieduto dal dott. Giovanni Strangis – ha assolto
con la formula più ampia, “perché il fatto non sussiste”, il dottore Salvatore Lopresti (difeso
dagli avvocati Andrea Alvaro ed Ermenegildo Massimo Scuteri), ponendo fine a un
procedimento iniziato nel 2017 e protrattosi per oltre otto anni.
Il dottore Lopresti, dirigente della Regione Calabria, era stato accusato – insieme ad altri
imputati, anch’essi assolti – di aver turbato il procedimento relativo alla definizione del bando
per l’aSidamento del servizio di elisoccorso regionale.
La sentenza, recependo quanto emerso nel dibattimento, ha riconosciuto l’assoluta estraneità
del Lopresti ai fatti contestati. Il Giudice, con la sua decisione, ha posto fine ad un
procedimento che aveva generato, negli anni, pesantissime conseguenze personali,
professionali e familiari.
Una carriera d’eccellenza improvvisamente travolta.
Il dottore Lopresti è stato uno dei dirigenti più titolati del sistema sanitario italiano: vincitore di
tre concorsi in Piemonte, Direttore Sanitario d’Ospedale, membro del Comitato Tecnico del
Ministero della Salute, dirigente della Regione Calabria con competenze che spaziavano da
igiene pubblica ed epidemiologia all’emergenza-urgenza; referente per progetti nazionali e
internazionali, incluso l’Istituto Superiore di Sanità e il CDC di Atlanta; candidato più titolato in
Italia per l’Elenco nazionale dei Direttori Generali del SSN (154 punti su un massimo previsto di
100).
Una carriera luminosa, spezzata improvvisamente dagli arresti del 2018, con massima
esposizione mediatica nazionale: egli aveva subito due provvedimenti custodiali, cinque mesi
complessivi di domiciliari, un anno di interdizione massima dai pubblici uSici, 22 mesi senza
stipendio, perdita di opportunità di vertice e l’impossibilità di concorrere nuovamente per
incarichi da Direttore Generale in tutta Italia.
Le conseguenze personali: una vita sconvolta.
Dal giorno del suo arresto, Lopresti ha dovuto aSrontare un percorso umano di soSerenza,
raramente riscontrabile in vicende giudiziarie poi rivelatesi infondate.
Nella sua dichiarazione uSiciale, che si riporta integralmente, il Lopresti aSerma:
«Gli e’etti di questa brutta storia sono davanti agli occhi di tutti: una brillantissima carriera
stroncata con gravissime perdite di chances, una famiglia disgregata, una vita relazionale
compromessa, pseudo amici spariti, il ludibrio pubblico su tutte le testate e le TV nazionali, il
buon nome mio e della mia nobile famiglia infangato, un disastro economico e, come se non
bastasse, un tumore con perdita di un rene (insorto in un periodo di forte stress emotivo e psicofisico correlato alla vicenda giudiziaria). Chi mi potrà mai ripagare di tutto questo?».
La soddisfazione dei difensori.
Gli avvocati Andrea Alvaro (Foro di Palmi) ed Ermenegildo Massimo Scuteri (Foro di Catanzaro),
difensori del dott. Lopresti, esprimono grande soddisfazione per il risultato:
«La sentenza conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: il dott. Lopresti non ha mai
commesso alcuna turbativa, né avrebbe potuto farlo. Dopo anni di lavoro, sacrificio e studio
degli atti, vedere riconosciuta la sua totale innocenza con la formula più ampia è motivo di
profonda soddisfazione professionale e umana. Oggi è stata ristabilita la verità. L’assoluzione
del dott. Lopresti non rappresenta solo la fine di un processo:
costituisce il ripristino della dignità di un uomo e di un dirigente pubblico, che, come attestano
gli atti, aveva dedicato la propria vita professionale al miglioramento del sistema sanitario
regionale e nazionale.
Una verità finalmente a’ermata, dopo anni di so’erenze che nessuna sentenza potrà
cancellare, ma che oggi trova almeno un riconoscimento solenne: il fatto non sussiste».
Gli altri imputati assolti.
Sono stati assolti dalla medesima accusa di turbata libertà del procedimento di scelta del
contraente il dottore Eliseo Ciccone, Direttore della Centrale operativa 118 dell’Asp di
Catanzaro e del Servizio Elisoccorso regionale (difeso dall’avv. Nunzio Raimondi), la dottoressa
Monica Mazzei, Direttore commerciale e flotta Sud Europa della società Babcock Italia (difesa
dagli avvocati Gildo Ursini e Alessia Spilmann ), Leano Bertola, Responsabile commerciale
Babcock Italia (difeso dagli avvocati Gildo Ursini ed Eliana Saporito).