Antonio Eroi, “nella politica come nella vita bisogna fare scelte coerenti”

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Riceviamo e pubblichiamo

Ritengo che nella politica come nella vita bisogna fare scelte coerenti. Io sono stato e rimango
coerente, sempre nel centro destra e sempre al servizio della mia città e della mia provincia. In
questo periodo di campagna elettorale sono stato più volte chiamato in causa, mio malgrado,
senza alcun titolo.
Voglio dunque fugare qualsiasi dubbio circa una mia candidatura che non esiste in nessun partito.
Non sono più tesserato di Forza Italia come ben noto dalle mie dichiarazioni su tutte le testate
giornalistiche e dagli articoli online. Vengo associato a persone con le quali mi sono onorato di fare
politica e con le quali abbiamo consegnato alla Città Metropolitana un Ente con zero licenziamenti
e con oltre 40 milioni di euro di attivo per ritrovarlo, dopo tre anni, distrutto e indebitato.
Preferirei parlare di questo, ma alcuni giornalisti giocano a cercare scoop che non esistono.
Conosco il giudice avv. Antonino Minicuci e lo apprezzo dal punto di vista professionale dal primo
giorno di servizio alla Provincia di Reggio Calabria; lo apprezzo come uomo perché persona mite,
preparata ed equilibrata; lo apprezzo ancor di più perché ha fatto cose grandi in diverse e
importanti amministrazioni italiane. Non condividevo la scelta di mettersi in gioco dopo una
brillantissima carriera da manager “non burocrate come scrivono i denigratori”, un attuale incarico
di Giudice Tributario e Presidente dell’OIV dell’ASL 3 Liguria. Non accettavo che subisse gli attacchi
di quei, fortunatamente pochissimi, “riggitani invidiosi” che nella vita non hanno mai fatto nulla
oltre che sparlare a ruota libera di tutto e di tutti. Oggi, invece, apprezzo e condivido la sua scelta
perché ha avuto coraggio e lungimiranza, ma invece di essere ascoltato e aiutato nel programma
di rinascita della città viene osteggiato persino da certa stampa che non ha perso l’abitudine di
fare sensazionalismo. Apprezzo ancor di più la scelta di Matteo Salvini di proporre un’idea
innovativa per questa città del nulla, qualcuno che sapesse leggere un bilancio, che pur essendo di
fondamentale importanza, viene spesso snobbato, qualcuno che avesse già dimostrato per sei
lunghi anni di fare bene per i 97 comuni dell’ex Provincia di Reggio Calabria.
Qualcuno mi denigra per aver condiviso l’ultima esperienza delle province italiane con Giuseppe
Raffa: per cui mi pongo delle domande a cui non riesco a rispondere e chiedo aiuto ai voi lettori.
Ma assieme al Presidente Giuseppe Raffa e al Presidente del Consiglio provinciale Antonio Eroi,
con Antonino Minicuci direttore generale dell’Ente, non è stato forse assessore alla Cultura e alla
legalità lo stimato professionista e politico dott. Lamberti Castronuovo? Il giovanissimo e
rampante on. Francesco Cannizzaro non è stato forse componente del consiglio che presiedevo e
consigliere delegato agli spettacoli e alla cultura di Giuseppe Raffa? L’illuminato sindaco e on.
Regionale Domenico Giannetta, l’on. Regionale Giovanni Arruzzolo non erano forse in giunta
provinciale con il dott. Antonino Minicuci segretario generale? L’apprezzato sindaco Giovanni
Verduci non era forse il vicepresidente della Provincia? Il sindaco e quasi on. Regionale Pierpaolo
Zavettieri non era forse componente dell’Ufficio di Presidenza che mi onoravo di presiedere con il
dott. Minicuci direttore generale? Il dott. Giuseppe Pirrotta, candidato della Lega alle regionali,
non lavorava forse fianco a fianco in qualità di assessore provinciale accanto al dott. Minicuci?
L’on. Maria Tripodi ha mai fatto mistero dell’amicizia e della stima che ripone nel dott. Minicuci?
Quindi, non sarebbe più semplice riconoscere il valore del candidato del centro destra Antonino
Minicuci, senza cercare sempre di denigrare e scrivere di fantapolitica? Che il dott. Minicuci sia
persona disponibile ed equilibrata lo ha scritto anche il candidato sindaco Klaus Davi, perciò qual è
il tentativo di continuare a mettere etichette ad un super manager che potrebbe dare una mano
fondamentale alla città? A chi giova? Negli anni in cui ho fatto politica attiva al Consiglio d’Europa,
ho fatto osservazioni internazionali per le elezioni in Macedonia, Ucraina e Bosnia Erzegovina per
conto dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ma una campagna
elettorale così avvelenata come quella di Reggio Calabria non esiste in nessun posto del mondo.
Mi auguro che da domani la Politica cominci a confrontarsi su temi di importanza fondamentale
quali lo sviluppo, il lavoro, le infrastrutture e una visione della città nel dopo 2020. I tentativi di
screditare il dott. Antonino Minicuci servono solo a nascondere i fallimenti politici dell’era
Falcomatà, che sono sotto gli occhi di tutti (debito, rifiuti, sanità, strade impraticabili, società,
chiusura dell’aeroporto, disoccupazione…) e si rilevano soltanto attacchi personali e insinuazioni
prive di sostanza. Quello che serve a far comprendere chi è il candidato sindaco del centro destra a
Reggio Calabria è pubblicato sui siti istituzionali deli Enti, quindi facilmente consultabile. Il dott.
Minicuci è probabilmente una persona “scomoda” perché non ha scheletri negli armadi, non ha
padrini e non ha padroni: per questo è l’uomo giusto al posto giusto per ridare massima
trasparenza e legalità all’ente Comune che, purtroppo, è stato distrutto da un’amministrazione
miope ed incapace.