Abusata una 18enne dallo zio, confermata la condanna a due anni per un 66enne calabrese

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È stata confermata in Appello la condanna a due anni di reclusione per A.M., 66enne di Briatico, accusato di aver molestato sessualmente la nipote. I giudici hanno ribadito quanto già deciso in primo grado, imponendo all’uomo anche il pagamento delle spese legali e un risarcimento alla giovane vittima. Secondo l’accusa, l’abuso è avvenuto quando la ragazza aveva appena compiuto 18 anni: lo zio, approfittando della situazione di fiducia, l’avrebbe abbracciata e baciata sulla bocca contro la sua volontà. Un gesto improvviso, rapido e inaspettato che ha causato gravi traumi psicologici alla giovane, modificando le sue abitudini di vita e isolandola socialmente. La ragazza ha trovato la forza di raccontare tutto alla madre, che l’ha sostenuta con forza, ma entrambe sono state bersaglio di critiche e insulti da parte di altri familiari. Nonostante ciò, hanno deciso di denunciare, affrontando un percorso difficile ma necessario. La sentenza sottolinea un principio importante: anche un gesto improvviso e subdolo, che non permette alla vittima di difendersi, può costituire violenza sessuale. Un verdetto che riconosce la sofferenza e il coraggio di una giovane donna che ha avuto la forza di chiedere giustizia.