Locri, Operazione “Maléa”, prosciolto il boscaiolo di Giffone Bartolomeo Minniti

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Il Tribunale penale collegiale di Locri, a conclusione di un complesso dibattimento nell’ambito dell’operazione “Maléa”, ha emesso sentenza di proscioglimento nei confronti di Bartolomeo Minniti, 56 anni, boscaiolo di Giffone, imputato di partecipazione ad una cessione di cocaina per la quale aveva versato la somma di 41.000 euro. Il Collegio giudicante, accogliendo la tesi subordinata esposta dall’avvocato difensore Domenico Alvaro, ha riqualificato il fatto come favoreggiamento reale ex art. 379 del Codice penale, dichiarando tale reato estinto per prescrizione.

L’accusa formulata dalla Procura della Repubblica distrettuale di Reggio Calabria si fondava su una intercettazione di conversazione ambientale risalente al settembre 2017, captata attraverso un sistema trojan inoculato dagli inquirenti sul telefono cellulare di uno dei capi della cosca Scali di Mammola. Dalla intercettazione emergeva, secondo gli investigatori, il coinvolgimento del Minniti in una operazione di cessione ed intermediazione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per la quale aveva versato a persone non identificate la somma di 41.000 euro.

Il Pubblico Ministero aveva richiesto la condanna a 8 anni di reclusione, inquadrando la condotta nell’ambito del reato di cui all’art. 73 del Testo Unico sugli stupefacenti.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Domenico Alvaro, ha sviluppato una strategia processuale articolata, sostenendo che la condotta, scarsamente decifrabile, del proprio assistito non integrasse gli estremi della partecipazione al traffico di stupefacenti e, in ogni caso, il fatto avrebbe dovuto essere configurato come ipotesi di favoreggiamento reale. Questa distinzione giuridica riveste particolare importanza nel diritto penale, poiché il favoreggiamento reale, disciplinato dall’art. 379 del Codice penale, prevede una pena significativamente inferiore rispetto ai reati in materia di stupefacenti. Tesi accolta dal Collegio Giudicante, che ha anche dichiarato prescritto tale reato per il decorso dei termini di legge.