FdI Corigliano Rossano, “Da denunciante seriale all’opposizione a sindaco che querela: il doppio volto di Stasi”
Dic 17, 2025 - redazione
Fa discutere la notizia resa pubblica dal senatore Ernesto Rapani relativa alla querela presentata dal sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, all’indomani delle elezioni amministrative del 2024. Un’iniziativa giudiziaria che arriva dopo una denuncia politica formulata dal parlamentare, nella quale veniva segnalato il fenomeno del voto di scambio in città, senza mai chiamare direttamente in causa il primo cittadino. Eppure, nonostante l’assenza di riferimenti personali, il sindaco ha ritenuto di procedere con una querela e sebbene la Procura di Castrovillari abbia avanzato richiesta di archiviazione, Stasi si è opposto.
Sulla vicenda interviene il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Dora Mauro, con una presa di posizione netta che richiama l’attenzione sul rischio di un uso distorto dello strumento giudiziario nel confronto pubblico. «C’è un confine sottile, ma fondamentale, tra la legittima tutela della legalità e l’uso politico della denuncia. Un confine che, secondo noi, il sindaco Stasi sembra oltrepassare con una certa disinvoltura, soprattutto quando si tratta di iniziative giudiziarie contro avversari politici.
La recente denuncia presentata dal primo cittadino al senatore Rapani appare priva di un reale contenuto sostanziale. Più che un atto dovuto, sembra inserirsi in un copione già visto: quello di una strategia che porta il confronto politico fuori dalle sedi istituzionali e lo trasferisce nelle aule giudiziarie, salvo poi – come spesso accaduto in passato – concludersi con un nulla di fatto. Negli anni, infatti, diverse iniziative giudiziarie promosse o annunciate con grande enfasi da consigliere di opposizione, si sono risolte in archiviazioni, lasciando dietro di sé più clamore mediatico che risultati concreti, oltre che un costo non indifferente per le tasche dei cittadini.
Un dato che, pur non entrando nel merito delle singole vicende, solleva una domanda politica legittima: come mai, piuttosto, non si costituisce parte civile nel processi di ‘Ndrangheta (omicidio di Schiavonea del 2022) o nei casi dell’inchiesta sui furbetti del cartellino o sulla vicenda dei lotti “fantasma” al cimitero di Corigliano in cui l’ente ha subito seri danni materiali, morali e d’immagine e all’erario. Si ha il diritto di criticare il Sen. Rapani sul piano politico, sulle idee, sulle scelte e sulle posizioni pubbliche. Ma quando il dissenso si traduce sistematicamente in iniziative giudiziarie che non trovano riscontro, il sospetto che si tratti più di propaganda che di reale tutela della legalità, diventa difficile da ignorare.
Forse sarebbe il caso che il sindaco Stasi tornasse a concentrarsi maggiormente sull’amministrazione, sul confronto politico aperto e sul merito delle questioni che riguardano la comunità. Perché la politica, quella vera, si fa con le idee, non con le querele.»



