Il ruolo di Francesco Candia nella visita apostolica al Movimento Apostolico, finora ignoto, è stato rivelato da un revisore dei conti della diocesi di Catanzaro. Si infittisce il mistero

Una scoperta che riapre interrogativi sulla trasparenza del processo che ha portato alla soppressione
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Francesco Candia, ex prete e il caso della soppressione 

Il ruolo di Francesco Candia nella visita apostolica al Movimento Apostolico, finora ignoto, è stato rivelato da un revisore dei conti della diocesi di Catanzaro. Una scoperta che riapre interrogativi sulla trasparenza del processo che ha portato alla soppressione

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Con la presente nota si rende pubblico un elemento finora rimasto nell’ombra: Francesco Candia, ex sacerdote dimesso dallo stato clericale nel 2022, ha avuto un ruolo centrale nella visita apostolica che ha preceduto la soppressione del Movimento Apostolico. Secondo fonti attendibili, Candia ha coordinato e gestito l’indagine ecclesiastica, contribuendo in modo determinante alla redazione del rapporto che ha portato al decreto di scioglimento.
Il Movimento Apostolico, fondato il 3 novembre 1979 a Catanzaro da Maria Marino, si proponeva di “ricordare il Vangelo” attraverso un cammino di conversione e annuncio ispirato dalla Vergine Maria. Riconosciuto ufficialmente nel 2001 dall’arcivescovo Antonio Cantisani, ha avuto ampia diffusione nella diocesi di Catanzaro-Squillace e in altre realtà italiane.

Nel maggio 2021, la Santa Sede ha decretato la soppressione del Movimento Apostolico, con un provvedimento congiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede, del Clero e del Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita, approvato da Papa Francesco. Fino ad oggi, non era noto pubblicamente chi avesse condotto la visita apostolica che ha preceduto tale decisione.
Solo ora emerge che Francesco Candia, all’epoca ancora sacerdote e già segretario dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone, ha avuto un ruolo operativo e decisionale nella conduzione della visita. Una circostanza che assume particolare rilievo alla luce del fatto che, meno di un anno dopo, il 2 maggio 2022, Papa Francesco ha disposto la sua dimissione dallo stato clericale, a seguito di un procedimento canonico avviato nel settembre 2021. 

La diocesi di Cassano allo Ionio, dove Candia era incardinato, ha confermato che il provvedimento è stato motivato da gravi imputazioni previste dal codice di diritto canonico, pur non comportando scomunica.
La coincidenza temporale tra il ruolo di Candia nella soppressione del Movimento e la sua successiva dimissione solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’imparzialità dell’intero processo. Per molti fedeli, il Movimento Apostolico rappresentava un autentico cammino spirituale, e la scoperta che l’indagine sia stata condotta da una figura poi rimossa dal ministero sacerdotale per motivi gravi genera sconcerto e turbamento.
Alla luce di questi nuovi elementi, si impone una riflessione più ampia sulla validità della visita apostolica e sulla necessità di garantire criteri di integrità e imparzialità nei procedimenti che coinvolgono realtà ecclesiali radicate nel territorio.