PNRR, Nesci (ECR) a Bonaccini: “Il PD fa propaganda, la scadenza 2026 l’avete votata anche voi”

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Come al solito, il Partito Democratico preferisce fare propaganda piuttosto che affrontare la realtà dei fatti. A differenza di quanto sostenuto dall’on. Bonaccini, non sarà un presunto “asse von der Leyen–Meloni” a bloccare la proroga del PNRR. La scadenza del 2026 è stata infatti stabilita dagli Stati membri e, all’epoca, votata anche dal Partito Democratico in Parlamento europeo, con l’intenzione di mantenere lo strumento temporaneo e legato alla fase emergenziale post-pandemica.

È bene ricordare che una proroga del termine richiederebbe la modifica di tutti e tre gli atti legislativi europei che regolano il dispositivo. In particolare, il regolamento EURI, che prevede una maggioranza qualificata solo all’interno del Consiglio, e il regolamento RRF, adottato tramite procedura legislativa ordinaria, necessiterebbero di un ampio consenso tra gli Stati membri. Ancora più complessa sarebbe la revisione della decisione sulle risorse proprie, che può essere modificata solo all’unanimità e deve poi essere ratificata da tutti i parlamenti nazionali.

Il Partito Democratico finge di ignorare questa realtà, che rende evidente come una proroga del PNRR non possa essere trattata come una semplice scelta tecnica, ma implichi un percorso legislativo e politico molto complesso.

Inoltre, è importante sottolineare che è previsto il trasferimento dei progetti avviati dal PNRR alla politica di coesione, per quelli che non dovessero concludersi entro la scadenza. Questo garantirà la continuità degli investimenti nei territori, in particolare per quei progetti che sono già partiti e sono a buon punto.

Denis Nesci

Coordinatore ECR – Commissione REGI

Parlamento Europeo