Taurianova, un esecrabile Consiglio Comunale trasformato in una “cloaca”. La maggioranza si ricompatta, si rivede il vicesindaco “congelato” Caridi, passano le variazioni di bilancio, ma lo spettacolo è stato indecente. VIDEO

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Si torna in Aula dopo il rinvio per mancanza del numero legale (?) dell’altra volta in seconda convocazione e stavolta “allineati e coperti” ci sono altre presenze in Aula della maggioranza, ovvero Ursida e Barca, mentre è assente Grazia Arcuri. Inoltre si nota un processo di “sbrinamento” in quanto si rivede il vicesindaco Caridi seduto tra i banchi della Giunta: ci sarà anche un decongelamento delle deleghe? Lo vedremo, ma la sua presenza lascia aperte ad alcune riflessioni che faremo alla fine.

Si inizia con l’approvazione dei punti all’Ordine del giorno, saltando i “preliminari” perché a detta del presidente del consiglio comunale Scarfò, “si sono discusse ampiamente la volta scorsa” e inizia la bagarre specie quando viene sottolineato “il rispetto nei confronti delle istituzioni” e già la voce è al di sopra dei toni per “il rispetto delle istituzioni”, ma Scarfò ribadisce che tale condizione di non fare i preliminari è prevista dal Regolamento. Tra i punti all’ordine del giorno le quattro ratifiche delle variazioni di bilancio.

Iniziano i lavori e si parte con l’approvazione dei punti, mentre la polemica tiene banco in Aula con toni non proprio consoni al contesto istituzionale, nemmeno nei peggiori bar di Caracas.

Nelle comunicazioni del sindaco c’è il ritiro delle deleghe a Di Giorgio e Gallo e un prelevamento di 10 mila euro dal fondo di riserva per un parco giochi nella frazione di Amato.

Intanto la “cloaca” consiliare continua e i toni sono sempre più accesi, ribadendo il “rispetto vero le istituzioni”, c’è troppo nervosismo in Aula, tant’è che alcuni Consiglieri comunali occupano la presidenza del consiglio comunale ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per placare gli animi.  

Nella confusione più totale il sindaco Biasi illustra la prima variazione di bilancio, interviene Gallo che con sarcasmo sottolinea la presenza del vicesindaco Caridi, assente l’altra volta, e inizia un battibecco tant’è che Scarfò toglie la parola immediatamente allo stesso. L’ex sindaco Scionti punta il dito contro la gestione della democrazia in Aula riferito al modo di condurre del Presidente del consiglio Scarfò, “capisco il nervosismo”, ripetuto più volte da Scarfò, affermazione che fa iniziare una bagarre, dove Scarfò che minaccia continuamente così come ha fatto prima con il consigliere Gallo di “togliere la parola”. L’opposizione si rivolge compatta contro il presidente del consiglio comunale contro il modo di gestire l’aula, mentre Bellantonio afferma che “quando il sindaco l’ha definito “una nullità Scarfò non è avvenuto”.  

Intanto Scionti attende di parlare, una scena surreale quella che si è registrata sottolineando una grande caduta di stile e che nonostante tutto, non si comprende perché Scarfò non ha interrotto la seduta nonostante sono volati gli stracci e parole grosse, indecenti, esecrabili e vergognose (questa è una mia opinione personale, onde evitare polemiche post articolo. GL).

Scionti interviene dopo varie interruzioni, “il presidente del consiglio non ha capito che qua dentro le istituzioni siamo rappresentati da noi tutti”, interrompendo continuamente con grida all’inverosimile dal presidente Scarfò, chiudendo il microfono anche a Scionti così come ha fatto con Gallo. Volano parole esecrabili come “buffone, stortu e handicappato” (sic!). Una “cloaca” assurda! Nel mentre interviene Gallo rivolgendosi a Scarfò che denuncia minacce da parte del consigliere Papalia (FI).

Prende la parola a Prestileo, nella speranza che non venga fatto tacere anche lui, “oggi si scrive veramente una pagina nera in questo consiglio comunale con queste figure davanti ai cittadini e personalmente non me la sento di continuare questo consiglio comunale e lascio l’aula”.

Dopo un’indicibile bagarre si va alla votazione e passa il punto che riguarda la prima ratifica della variazione di bilancio.

Si passa alla seconda variazione bilancio e Scionti intervenendo ancora contro la gestione del Consiglio Comunale Scarfò, ribadendo che lui “deve dire quello che voglio io e non quello che vuoi tu”, Scarfò ribatte che si deve rivolgere a lui con il “voi”, nei fatti sarebbe il “lei”, ma vabbè.

Scionti parla di offese ripetute, ribadendo “gestione scorretta del consigliere comunale”, dichiarando che non votano per protesta contro la gestione del consiglio comunale. Chiuso il microfono anche a Scionti tra “pastasciutta e secondo” (sic!).

Prende la parola Lazzaro che parla di dispiacere di quanto stia accadendo all’interno del Civico Consesso, oltre ad essere felice di vedere il vicesindaco che lo definisce come “né carne né pesce”. Lazzaro dichiara di uscire per compattezza con Prestileo, e rivolgendosi poi a Scionti che esce dall’aula solo per rispetto del suo collega (Prestileo), ma ribadendo “che noi ci siamo sempre astenuti quando ci sono state variazioni di bilancio”.

La parola va al consigliere Gallo che parla di “spiegazione semplicistica delle variazioni, mettendo tutto nel calderone per camuffare lo sperpero dell’assessore Grimaldi, sciorinando aggiunte di cifre per accontentare la bramosia degli eventi di Grimaldi, essendo prossimi a un nuovo dissesto. Questa è l’ennesima variazione di bilancio per gli eventi avendo ancora tre milioni di euro di disavanzo”. Gallo di gesti inusuali dell’assessore Grimaldi e “per il bene del paese il vicesindaco è presente o per il bene della poltrona?”, rivolgendosi a Caridi, dichiarando l’ennesimo no al voto sulla variazione.

Riprende la parola il sindaco Biasi per chiarire alcuni aspetti, “sfatiamo un tabù una volta per sempre, chiarendo la variazione di bilancio che ci sono 51 mila euro in entrate e altre in uscita per fare le manifestazioni estive. L’abbiamo detto nel programma che noi facciamo spese per feste in quanto riguarda un marketing territoriale. Sul disavanzo “consiglia” a Gallo di “andare a studiare le carte” e anche Biasi, “ti brucia se ti sputtano davanti a tutte le persone?”. Continua il nobile linguaggio istituzionale, dove a Taurianova dovremmo andare fieri… (è sarcasmo eh).

Scionti interviene chiedendo conto di tutte le spese di circa 750 mila euro del 2024 e 2025 “e che le rendessero pubbliche tutte le spese della Capitale Italiana del Libro”, dichiarando di non votare il punto.

Si passa alla prossima ratifica di variazione di bilancio che dopo averla illustrata da Biasi, interviene Scionti che sferra un attacco, “dopo Arisa ecco gli Zero Assoluto, stiamo arrivando a un milione di euro di feste e dovrebbero dare conto delle spese. Un milione di euro di spese e non so che fine hanno fatto. Questo è il modello Biasi che ha portato in dissesto questo Comune, un modus operandi che è uno schiaffo alla povertà”.

Interviene Gallo e nel mentre parte una “nullità” a Scionti, evvai! Gallo, “capo posso parlare?”, affermando che “abbiamo avuto una simile variazione di bilancio come l’anno scorso per finanziare le feste perché non sappiamo programmare le feste (…) e ci sarebbero anche un milione di quattrocento mila euro da dare all’Enel, ma che non si trovano mai”.

“Vorrei capire con le spese per 250 mila euro per le feste cosa si è fatto” e rivolgendosi alla Fedele le dice che “si è polverizzata 500 mila euro in due anni”.

Marafioti parla di livello bassissimo del Consiglio comunale ed è una grande responsabilità del sindaco in quanto si comporta come “despota monarca e onnipotente”. Marafioti sottolinea il fatto che Scarfò “non è in grado di fare il presidente del consiglio comunale”, al punto dell’ordine del giorno c’è una ratifica di variazione dio bilancio c’è “per pagare un concerto”, si ripete come lo scorso anno per spese “non preventivate”, facendo variazioni di bilancio.

Il consigliere Stranges parla del comportamento “che c’è stato in aula magari pronto a stappare lo champagne”, rivolgendosi a Scionti. Mentre sulle variazioni rivolgendosi a Gallo, “Nei primi tre anni variazioni non ne ha mai fatte?”. Stranges non risparmia nemmeno Marafioti, “se lui potesse spiegare cosa intende per mala politica nei confronti del sottoscritto, mentre lui l’unto del signore e si alzasse chiedendo scusa al segretario comunale e al sottoscritto”.

È la volta i Bellantonio, “non è stato un bel consiglio e che c’è un problema all’interno della maggioranza”, e ritorna sul gesto dell’assessore Grimaldi (assente per vacanza), “ci saremmo aspettati un comportamento diverso essendo egli stesso assessore alla legalità e che questa amministrazione non ha più né forma né sostanza”, dichiarando il voto contrario alla ratifica.

Scionti punta il dito ancora sulle variazioni di bilancio e che le entrate sono solo fondi ordinari e che non c’è nessuna straordinarietà nelle entrate, “così come si vorrebbe far credere”.

Dopo le ratifiche delle variazioni di bilancio si passa agli altri punti che vengono approvati celermente. Scionti prende la parola chiedendo al sindaco di spiegare le delibere che si vanno a votare. Inizia l’ennesimo battibecco con Scarfò che parla di “passata amministrazione” e altro e che il tutto si è discusso in commissione consiliare, Scionti conclude affermando che “non spiegano le delibere perché non le conoscono”. Marafioti rafforza il pensiero di Scionti, ovvero che “anche nelle commissioni non si conosce il contenuto delle delibere”.

Scionti nella dichiarazione di voto critica ancora la gestione del Consiglio comunale e che voteranno contro al punto in questione. Gallo rafforza ancora la tesi di Scionti sulla non conoscenza dei punti che si vanno a votare in quanto “non estensive e i dettagli non vengono mai forniti”.  Si chiude così il Consiglio Comunale dopo circa un’ora e mezza di lavori: FINALMENTE!

NOTA FINALE

Un Consiglio Comunale della durata di circa un’ora e mezza di lavori con una seduta vergognosamente indicibile in cui si è dato un cattivo ed esecrabile “spettacolo” con atteggiamenti, gesti e parole fuori luogo che hanno leso la dignità del contesto istituzionale. Il nervosismo che ha accompagnato tutti i Consiglieri comunali ha inficiato quella che viene definita la buona prassi amministrativa sia nella forma che nella sostanza.

E pur vero che anche negli scorsi anni qualche episodio esecrabile è accaduto anche al limite dello scontro fisico, ma questa volta è stato dall’inizio alla fine un Consiglio comunale che andava necessariamente interrotto per calmare gli animi di tutti i presenti. Ma oramai…

Cosa ci lascia questo Consiglio comunale rispetto alle polemiche pre e post elezioni regionali? Che la crisi della maggioranza è rientrata, il vicesindaco Caridi dopo il “processo di ibernazione” è stato quantomeno scongelato per sedersi in Aula, che tutti come avevamo scritto giorni fa si sono “allineati e coperti” ai voleri del sindaco Biasi dopo il suo intervento nell’ultimo Consiglio comunale in cui aveva già parlato che era pronto ad andarsene a casa e che avrebbe iniziato la campagna elettorale “con le unghie e i denti”, e così è stato. Silenti e docilmente accomodanti i consiglieri “mattianini”, tranne Arcuri assente, si sono recati in Aula e hanno votato le quattro variazioni di bilancio, ricompattando la maggioranza e… salvando gli stipendi ai componenti della Giunta, almeno per ora, poi quel che accadrà nei prossimi mesi lo vedremo compresa la votazione del Rendiconto di gestione che sarà tutta un’altra storia. Ma oggi la storia ci dice questo, allineati, coperti, ubbidienti, docili e presenti, stipendiati e soprattutto “tanto rumore per nulla”!