Paolo Marraffa chiede a S.E. Francesco Savino impegno condiviso per una Chiesa più inclusiva
Set 21, 2025 - redazione
Paolo Marraffa chiede a S.E. Francesco Savino impegno condiviso per una Chiesa più inclusiva
Scrivo queste righe con profonda convinzione e con il desiderio di dare voce a un appello che nasce dal cuore del Vangelo. Le parole di S.E. mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, durante la Messa del Giubileo per i pellegrini cattolici LGBTQ a Roma, hanno toccato corde profonde: nessuno deve sentirsi escluso dalla Chiesa.
Io credo che questo invito non riguardi soltanto le persone LGBT, ma ogni uomo e donna che porta con sé fragilità, speranze e ferite. Una Chiesa veramente fedele al Vangelo è una Chiesa che accoglie tutti, senza distinzioni.
Il Vangelo stesso ci ricorda l’accoglienza di tutti, specialmente degli oppressi e l’aiuto dei fragili, dei piccoli, dei deboli. Mia nonna conosciuta come la Signora Maria lo diceva sempre pubblicamente: “Il più forte prenda per mano il più debole”. Per questo chiedo un impegno condiviso senza pregiudizio alcuno per una Chiesa che sappia guardare negli occhi ciascuno e riconoscere in lui o in lei la dignità di figlio di Dio. Una Chiesa che abbracci: i malati, che vivono la croce quotidiana del dolore; gli anziani, spesso dimenticati, che custodiscono la memoria viva della fede; i nonni, che con amore hanno trasmesso il Vangelo alle nuove generazioni.
In questo spirito, ricordo con gratitudine mia nonna Maria Marino, che con la sua testimonianza silenziosa e fedele è stata per me un esempio luminoso di vita cristiana.
Credo che sia giunto il tempo di superare barriere e divisioni, per costruire comunità che siano davvero casa di tutti. Una Chiesa inclusiva non è un’utopia, ma la risposta concreta al comando di Cristo: «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» (Gv 15,12).
Paolo Marraffa