Istituto Comprensivo “Pentimalli Paolo VI Campanella” di Gioia Tauro: presentazione del libro “Sono più unico che raro” e premiazione dell’orchestra sinfonica scolastica 

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Si è tenuto venerdì 27 giugno, con inizio alle ore 19, 00, uno straordinario evento pedagogico/culturale – nonché artistico e musicale – promosso dall’Istituto Comprensivo “Pentimalli Paolo VI Campanella”. L’attesa iniziativa – fortemente pensata e voluta dal Dirigente Scolastico Prof. Domenico Pirrotta – si è tenuta presso l’ampio cortile della Scuola Primaria “Paolo VI”, ed è stata significativamente intitolata “Tra le pagine di un libro e le note di un’orchestra”. Il centro del suo denso svolgimento ha previsto la presentazione del libro intitolato: “Sono più unico che raro”. Si tratta più precisamente di un progetto ideato dalla reciproca e magistrale collaborazione intercorsa tra la Prof.ssa Liviana Canduzzi, consulente grafologa – nonché orientatrice  scolastica e professionale ed  educatrice del gesto grafico – e lo stesso Preside Pirrotta. La profonda finalità educativa è stata quella di riassumere un percorso che ha visto impegnati nel primo anno trecento allievi, mentre ben quattrocento sono stati quelli sistematicamente coinvolti nel contesto del secondo anno. L’iniziativa – che, nel corso della progettazione e della realizzazione dei percorsi educativi, ha previsto il coinvolgimento attivo delle famiglie come parte integrante del processo formativo – è stata contrassegnata dal principio pedagogico secondo cui il bambino deve essere riconosciuto e valorizzato quale individuo unico, autentico e irripetibile, portatore appunto per questo di una pluralità di potenzialità cognitive, affettive, creative e non di meno sociali. Tale prospettiva si ispira chiaramente ai moderni orientamenti delle scienze dell’educazione, che sottolineano la necessità di attuare pratiche didattiche personalizzate e inclusive, finalizzate a individuare, sostenere e sviluppare le risorse individuali di ciascun alunno. L’obiettivo è quello di promuovere un costante processo di crescita globale e armonico, che consenta ai bambini non solo di acquisire competenze disciplinari, ma anche di costruire un’identità personale solida e di apprendere modalità efficaci di relazione con sé e con gli altri. In modo particolare in questo quadro di consapevolezza il coinvolgimento familiare assume una funzione strategica, poiché consente di creare una continuità educativa tra ambiente scolastico e contesto domestico, per rafforzare il sostegno alla formazione integrale del bambino e contribuire alla valorizzazione delle sue potenzialità in maniera sistematica e feconda. Appunto per questo è stato creato uno spazio per consentire di ingenerare ed esprimere l’arte come filo conduttore attraverso l’articolata osservazione di grandi autori, come ad esempio Kandinsky e Van Gogh. Gli allievi hanno pertanto osservato diverse opere, di fronte alle quali sono stati sollecitati a riportare le personali sensazioni. Per tutto ciò ogni traccia, ogni disegno e ogni colore si sono rivelati come una modalità per raccontarsi ed essere pienamente se stessi. Appare evidente che la creatività e l’espressione artistica sono due argomenti che in questo progetto si sono proficuamente intersecati, rivelandosi come strumenti per svelare, conoscere e apprendere prima di tutto la dimensione interiore. Ogni pagina del libro “Sono più unico che raro” mostra in definitiva la varietà delle emozioni, che ha consentito ai bambini – attraverso le forme libere scaturite dal disegno – di sentirsi accolti e motivati ad affermare la propria individualità e identità. Il progetto didattico proposto si è dunque rivelato di straordinario valore educativo e formativo, poiché ha posto i bambini – sin dall’inizio al centro del percorso pedagogico – nella condizione di riconoscere nell’espressione artistica, e in particolare nel disegno, uno strumento prezioso per esplorare, comprendere e valorizzare la propria unicità. Difatti attraverso il disegno essi hanno avuto la possibilità di esprimere idee e visioni del mondo, sviluppando la creatività e scoprendo talenti personali spesso tenuti nascosti. Questa attività ha favorito non solo la crescita artistica, ma anche quella emotiva e relazionale, poiché ha permesso ai piccoli di comunicare ciò che spesso non riescono a esprimere a parole. Inoltre, il progetto ha incoraggiato un ambiente scolastico inclusivo, dove ognuno si è sentito pienamente accolto e riconosciuto nella propria personalità. Si è trattato di un percorso educativo che ha tra l’altro contribuito a rafforzare l’autostima dei bambini, poiché ha consentito loro di vedere concretamente il frutto del proprio impegno e talento. Il disegno è diventato così non solo un’attività piacevole, ma un vero e proprio mezzo di scoperta di sé e della molteplicità delle proprie potenzialità. L’incontro è stato presentato e coordinato – con notevole cura e attenta professionalità – dall’insegnante Tina Auddino, che ha inoltre dato lettura dell’intervento della professoressa Liviana Canduzzi, impossibilitata a presenziare per impegni di natura professionale. “L’idea del progetto – ha scritto la stessa Professoressa Canduzzi – è nata dalla collaborazione con il Dirigente Pirrotta. I risultati ci hanno abbondantemente ripagati e, pertanto, la cosa più utile da fare è stata quella di concretizzare pensieri e azioni in un libretto che contenesse i segni di questo percorso. Lo abbiamo fatto insieme ai docenti, i quali vanno elogiati per la professionalità che hanno espresso e anche per la loro calda umanità che riscalda i cuori. Il progetto che abbiamo realizzato presso l’Istituto “Pentimalli Paolo VI Campanella” ha già raggiunto il secondo anno, ed ha conseguito positivi e conclamati consensi nel contesto nazionale, e per questo ne parlano riviste di pedagogia e di arte”. L’insegnante Francesca Sette, invece, ha letto l’intervento del noto storico e critico d’arte Enzo Dall’Ara, il quale ha indicato le ragioni della sua strutturata proposta, costituita da “argomenti e personalità artistiche di ieri e di oggi, che potessero essere di ausilio all’insegnamento dei docenti. Sono molto contento dei positivi risultati tenuti in sede didattico – artistico”. La complessità e la multidimensionalità degli aspetti contenutistici della manifestazione sono state illustrate dalle docenti Stefania Ammirati, Francesca Frachea ed Eleonora Iannì – intervenuta, quest’ultima, anche in qualità di genitore – le quali hanno saputo offrire una lettura approfondita e metodologicamente strutturata delle dinamiche educative e psicopedagogiche sottese al progetto. Attraverso i loro interventi è stato possibile far emergere le implicazioni cognitive, emozionali e sociali connesse all’esperienza artistica, evidenziando come quest’ultima rappresenti un potente strumento di sviluppo dell’identità personale e di promozione del benessere educativo. Gli interventi delle docenti hanno altresì fornito spunti di riflessione sull’importanza che – nei lineamenti del progetto in questione – hanno avuto le pratiche didattiche inclusive e personalizzate, capaci di valorizzare le specificità individuali e di stimolare il potenziale creativo di ciascun alunno. La manifestazione è stata caratterizzata dalle significative parole pronunciate dal Dirigente  Scolastico Domenico Pirrotta, il quale ha affermato di aver voluto “dedicare il progetto ai ragazzi e al contempo omaggiare la nostra orchestra musicale, che in questi ultimi giorni ha ricevuto un premio prestigioso, di livello nazionale, precisamente a Fiesole, nel famoso Concorso Nazionale “Premio Abbado. Far musica insieme”, con la proposta del progetto intitolato “Invito alla musica”. L’ambito “Riconoscimento di merito”, nell’ambio del quale ci siamo classificati secondi, concerne la Sezione 1B Secondaria di I grado, ed è stato conferito direttamente dall’Associazione Nazionale Critici Musicali e Berlinguer Trinity College London per l’anno scolastico 2024/2025”. L’evento ha reso onore, quindi, alla Calabria e al Meridione, dal momento che la nostra è stata una delle poche scuole che ha partecipato. In più abbiamo voluto presentare questo lavoro – il libro intitolato “Sono più unico che raro” – il cui impianto scientifico è da due anni che strutturiamo insieme alla Professoressa Liviana Canduzzi. Questo libretto – che oggi consegneremo ai ragazzi di cinque anni dell’infanzia e in più alle prime e seconde classi della primaria – vuole essere la fotografia dell’evoluzione esistenziale degli alunni, in modo tale da scoprire le potenzialità e gli eventuali punti di debolezza immediatamente da colmare. La nostra scuola si ispira al principio di don Lorenzo Milani, perché non intende lasciare dietro nessuno: a chi ha avuto di meno, vogliamo dare di più, ovviamente senza trascurare i talenti. Il nostro Istituto è d’altra parte il più grande in Calabria per numero di alunni, mentre in ogni settore – a partire dalle scienze, dallo sport e dalla musica – abbiamo individuato e valorizzato dei veri e propri talenti”. L’incontro, ha visto anche l’intervento del pediatra Dott. Roberto Tilotta, il quale ha peraltro affermato: “Faccio il pediatra e mi ritengo un uomo fortunato, perché stare con i bambini dà energia giorno dopo giorno, consentendo di affrontare tutte le problematiche della vita con il sorriso”. Un momento di ulteriore e notevole arricchimento è sopraggiunto con l’attesa premiazione dell’Orchestra SS. Di 1° grado “F. Pentimalli”, che si è esibita con straordinario talento, regalando momenti di intensa emozione. I giovani musicisti – sapientemente guidati, nell’occasione, dalla Professoressa Caterina Genovese – hanno saputo trasmettere passione e impegno, attraverso brani eseguiti con notevole cura tecnica ed espressiva, dimostrando come la musica possa essere uno strumento prezioso di crescita personale e collettiva. La loro esibizione ha per questo motivo contribuito a rendere l’evento ancora più speciale, sottolineando il valore che assume l’arte e la cultura nel percorso educativo dei ragazzi. Il pubblico ha applaudito calorosamente, riconoscendo nei giovani musicisti non solo indubbie abilità artistiche, ma anche encomiabile passione e dedizione. Il progetto “Tra le pagine di un libro e le note di un’orchestra” ha per di più registrato l’autorevole presenza della Dottoressa Caterina Capponi, Assessore alle Politiche e Sociali e alla Cultura della Regione Calabria, che ha avuto modo di visitare i locali della Scuola e al contempo apprezzare gli innumerevoli e diversificati percorsi progettuali. Eloquenti sono state le sue parole che, oltre a esprimere le congratulazione indirizzate agli allievi protagonisti, hanno inteso formulare i più vivi complimenti per il video/documentario – che ha visto impegnata, in modo particolare, l’insegnante Francesca Moricca – intitolato “Un nuovo volto per Polsi”, i cui contenuti sono stati dalla stesso Assessore Capponi visionati e di conseguenza proposti per la prima a livello internazionale presso il prestigioso contesto cinematografico internazionale Giffoni Film Festival, la cui finalità è proprio quella di far conoscere il cinema per ragazzi. La Dottoressa Capponi – nel rivolgersi a tutti i genitori presenti – ha a questo punto voluto mettere in evidenza che tale riconoscimento è da intendere “non solo come un regalo ai vostri figli e ai docenti che hanno accompagnato i ragazzi, ma soprattutto come un regalo al Preside, perché svolgere questo compito su un territorio come Gioia Tauro non è facile”. L’Assessore Regionale ha in sostanza colto l’occasione per sottolineare il significato profondo che il riconoscimento riveste, specificando come esso debba essere inteso non soltanto quale attestato simbolico rivolto agli studenti e ai docenti che li hanno accompagnati nel loro percorso di crescita, ma anche – e soprattutto – quale espressione di gratitudine e di sostegno nei confronti del Dirigente Scolastico. Nelle parole dell’Assessore emerge la consapevolezza delle peculiari sfide sociali e culturali che contraddistinguono il contesto di Gioia Tauro, territorio in cui il ruolo della Scuola “Pentimalli Paolo VI Campanella” si configura ormai non solo come agenzia educativa, ma anche come presidio di vera e propria democrazie e legalità, inclusione sociale e promozione culturale. In tale quadro, la funzione del Dirigente Scolastico – svolta dalla persona del Dott. Domenico Pirrotta – assume una valenza senz’altro strategica, perché assolve competenze non solo di tipo gestionale, ma anche relazionale, motivazionale e all’insegna della più rigorosa, audace e proficua leadership educativa.