A Reggio Calabria, si conclude( per adesso), lo scontro tra Cateno De Luca ed il Pm di Messina Vincenzo Barbaro con la vittoria in corte D’appello del sindaco di Taormina. Ma siamo in un Paese normale?

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FONTE AVV. TAORMINA

Si è concluso,per momento,lo scontro epico durato tredici anni tra Cateno De Luca,mio amico e grande politico ora sindaco di Taormina e deputato siciliano dopo essere stato sindaco di Messina,e Vincenzo Barbaro magistrati della procura Messina che ha presieduto a tutte le iniziative giudiziarie intentate contro De Luca,più volte arrestato,più volte incriminato di gravissimi reati e sempre ASSOLTO PER INSUSSISTENZA DEI FATTI. De Luca ha sempre ritenuto di essere stato perseguitato per finalità varie e soprattutto politiche e difronte alla strumentalizzazione mediatica che proveniva sistematicamente dagli uffici di procura di Messina,impavidamente ha ingaggiato una contrapposizione altrettanto mediatica nei confronti di Barbaro, da lui ritengo dominio della situazione. De Luca ha anche pubblicato un libro LUPARA GIUDIZIARIA in cui ha sintetizzato la Via Crucis che lui è la sua famiglia hanno dovuto subire. Ad un certo punto,Barbaro ha prenotato una querela contro De Luca per tutte le cose di cui lo accusava:di aver inventato processi,di aver fatto assumere il figlio per i corsi di formazione professionale clientelarmente gestiti,di aver impiantato processi condizionando la acquisizione probatoria,di aver fatto diventare la Fenapi,il patronato fondato da De Luca,un ente pubblico per fargli una contestazione di peculato,pe essere sta arrestato per poi essere assolto perché i fatti non sussistevano due giorni dopo essere stato eletto da due giorni deputato regionale,e via dicendo. Per ritirare la querela Barbaro ha chiesto fino a 100.000 euro,soldi che De Luca mai avrebbe potuto né potrebbe dare perché non ruba e non collude con la mafia. Lo scontro dunque è stato tutto processuale e in primo grado il tribunale di Reggio Calabria aveva condannato De Luca alla pena di otto mesi di reclusione con la possibilità di avere la sospensione solo a pagamento di tutti i danni. Ieri sera Ka Corte d’appello di Reggio Calabria ha dato due schiaffoni a Barbaro:ha azzerato la pena di otto mesi e ha dato a De Luca solo la multa di 5000 per le cinque presunte diffamazioni e per me questo significa che le diffamazioni,valutate 1000 euro l’una,non valgono niente oppure che tante sono le ragioni che ha De Luca che di più non possono essere sanzionate. Non solo ma questo primo schiaffo può anche significare scarsa considerazione per la persona di Barbaro e riconoscimento che aveva molti torti ,censurando De Luca per la veemenza delle parole.Il secondo schiaffo viene dalla applicazione della sospensione condizionale della pena senza dover pagare alcun risarcimento di danni. Non basta perché LUPARA GIUDIZIARIA non è stata tolta dal commercio e anzi l’editore è stato assolto. Quindi,potremo continuare a leggerlo per capire cosa succede nei rapporti tra magistratura e politica e per imparare a difenderci da vera magistratura. Qualcuno ha scritto che Barbaro ha vinto 1 a 0. A me sembra un KO di Barbaro e io mi nasconderei sotto un tappeto. Ad maiora,Sindaco di Taormina,l’altro Taormina tiene sempre sfoderata la spada! Me lo ha insegnato lei!Me lo ha insegnato la forza della sua famiglia !